Pizzo Scalino
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Bella gita compiuta con il Gesa Cai di Milano.
Arrivati in auto alla diga di Campo Moro ci sistemiamo in rifugio, dopo di ché per passare la giornata facciamo un'escursione all'Alpe Prabello, dove pranziamo, chi al rifugio Cristina, e chi seduto su un sasso.
Il posto mi piace molto, osservo l'attività degli alpigiani e chiedo molte informazioni sul loro lavoro.
Ritorno al rifugio Zoia dove ceniamo e passiamo la notte, poi il giorno dopo all'alba siamo pronti per la salita al Pizzo Scalino.
Ci dirigiamo ancora verso l'Alpe Prabello e poco prima del rifugio Cristina prendiamo il sentiero per il Cornetto.
Questo è stato il tratto più faticoso della salita, il sentiero è lungo e ripido; arrivati in cima alla salita siamo stanchi e accaldati, ma la vista del ghiacciaio e il vento fresco ci restituiscono le forze.
Qui componiamo le cordate; io e Maurizio siamo con Angelo, che è più esperto di noi.
Iniziamo a salire lungo il ghiacciaio, il percorso è facile e con pendenza moderata.
Arriviamo alla salita finale; qui Angelo sbaglia il percorso e ci troviamo su un pendio molto ripido, ma la neve, anche se già molle, tiene ancora; arriviamo quindi felicemente in cima.
Il panorama è fantastico, e non mi sento stanco.
Sosta per riposarci, mangiare qualcosa e fare le foto, ma non troppo lunga, bisogna scendere prima che la neve diventi troppo molle.
Il ritorno è tranquillo, non ricordo dove abbiamo sostato per il pranzo, ma è irrilevante.
È stata una bellissima gita, non troppo stancante, ed anche il clima è stato quasi perfetto; un po' troppo caldo per la consistenza della neve, ma non ne abbiamo avuto problemi.
Un recente tentativo di salita con Silvia, nel 2009, è fallito per il maltempo, ma capiterà ancora l'occasione per tornare.
Ciao
Stefano
Arrivati in auto alla diga di Campo Moro ci sistemiamo in rifugio, dopo di ché per passare la giornata facciamo un'escursione all'Alpe Prabello, dove pranziamo, chi al rifugio Cristina, e chi seduto su un sasso.
Il posto mi piace molto, osservo l'attività degli alpigiani e chiedo molte informazioni sul loro lavoro.
Ritorno al rifugio Zoia dove ceniamo e passiamo la notte, poi il giorno dopo all'alba siamo pronti per la salita al Pizzo Scalino.
Ci dirigiamo ancora verso l'Alpe Prabello e poco prima del rifugio Cristina prendiamo il sentiero per il Cornetto.
Questo è stato il tratto più faticoso della salita, il sentiero è lungo e ripido; arrivati in cima alla salita siamo stanchi e accaldati, ma la vista del ghiacciaio e il vento fresco ci restituiscono le forze.
Qui componiamo le cordate; io e Maurizio siamo con Angelo, che è più esperto di noi.
Iniziamo a salire lungo il ghiacciaio, il percorso è facile e con pendenza moderata.
Arriviamo alla salita finale; qui Angelo sbaglia il percorso e ci troviamo su un pendio molto ripido, ma la neve, anche se già molle, tiene ancora; arriviamo quindi felicemente in cima.
Il panorama è fantastico, e non mi sento stanco.
Sosta per riposarci, mangiare qualcosa e fare le foto, ma non troppo lunga, bisogna scendere prima che la neve diventi troppo molle.
Il ritorno è tranquillo, non ricordo dove abbiamo sostato per il pranzo, ma è irrilevante.
È stata una bellissima gita, non troppo stancante, ed anche il clima è stato quasi perfetto; un po' troppo caldo per la consistenza della neve, ma non ne abbiamo avuto problemi.
Un recente tentativo di salita con Silvia, nel 2009, è fallito per il maltempo, ma capiterà ancora l'occasione per tornare.
Ciao
Stefano
Tourengänger:
stefano58
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