Monte del Sangiatto (2387 m) - Skitour
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tapio: Dopo un periodo meteorologicamente avverso si concretizza finalmente la proposta di
tignoelino per una nuova giornata sulla neve. La situazione sul fronte valanghe non è favorevole, per cui vengono accantonate alcune mete la cui esposizione non garantisce sufficienti margini di sicurezza. Si opta dunque per i sempre accattivanti pendii del Devero, che io non vedevo dal precedente millennio (!). Il plotoncino di giornata è composto, oltre che dai due hikrs estensori del presente rapporto, anche da Fabrizio e Franca, la quale, pur dotata di ciaspole, sarà colei che, nel bilancio globale dell’escursione, avrà atteso maggiormente gli altri (e non viceversa, come normalmente accade nelle gite condivise da scialpinisti e ciaspolatori).
Le recenti nevicate in quota non impediscono di passare il primo quarto d’ora dell’escursione con gli sci in spalla. Arrivati in un punto in cui la neve sembra essere abbastanza, calziamo gli attrezzi e proseguiamo in direzione dei Laghi del Sangiatto, attraversando fatate vallette e risalendo scintillanti motti. Lo spettacolo che si presenta in prossimità del primo lago è di quelli che lasciano senza parole, grazie anche al recente strato bianco. All’Alpe Sangiatto il gradito caffè corretto di tignoelino contribuisce a corroborare vieppiù, qualora ve ne fosse bisogno, il corpo e lo spirito. Il dislivello contenuto e l’alternanza nel tracciare (nella prima parte principalmente
tignoelino, io un breve tratto a metà, e la parte finale, quella più “esigente”, battuta da Fabrizio) ci consentono di arrivare in bocchetta, dopo aver superato anche gli altri due laghi, in perfetta forma per affrontare l’unica vera difficoltà della giornata. Qui, alla Bocchetta di Scarpia, Franca ci abbandona e si dirige ancora con i favori del bel tempo, verso l’Alpe Corbernas, accompagnata dai potenti ritmi della sua musica. Noi tre, invece, risaliamo il pendio con gli sci fin dove possibile, e dove la pendenza risulta eccessiva, depositiamo i legni. Guidati dal passo ferrato e sicuro di Fabrizio, su un pendio impegnativo e molto ripido - seppur breve - guadagniamo la cima del Monte del Sangiatto (2387 m) e ci godiamo il panorama. La discesa fino al deposito sci ci impegna più della salita, a causa di un tratto in cui la neve si rivela evanescente, evidenziando anche la scarsa tenuta dell’erba sottostante. Ma a parte questo, presto siamo nuovamente con gli sci ai piedi ed immediatamente dopo in bocchetta. La visibilità comincia a scarseggiare e la neve si rivela non troppo felice; comunque discendiamo i pendii sempre avendo presente il luogo dell’appuntamento con Franca, fino al momento di togliere gli sci per percorrere un tratto in salita evitando così di ripellare. Da lì un breve traverso in piano ci deposita all’Alpe Corbernas, ricongiungendo il quartetto. Riprendiamo poi la via del ritorno e, dopo aver superato dei tratti leggermente selvaggi, con anche passaggi sull’erba, ci ritroviamo nello stesso punto in cui qualche ora prima avevamo calzato gli attrezzi. Qui facciamo l’operazione inversa e in un quarto d’ora siamo al parcheggio dell’Alpe Devero.
Un grazie a tignoelino per avermi fatto ri-scoprire le gioie di questa stupenda valle e a Franca e Fabrizio per essere stati degli ottimi compagni di escursione. Paesaggisticamente, un luogo davvero magico, il Devero!
tignoelino: Un vero piacere fare gite con Fabio, la Sua calma te la inietta.
Il resto del gruppo è già collaudato, più Li fai tribolare e più sono contenti.
Bellissima giornata. Nulla da aggiungere sulla relazione particolareggiata
di Fabio. Grazie Amici. Alla prossima e buone gite a tutti, dico tutti, gli Hikrers


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