Rifugio Brioschi, Grigna Settentrionale
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E' dal 3 Gennaio che non metto piede in montagna, vuoi per il lavoro che spesso e malvolentieri mi porta lontano da casa, vuoi perchè il meteo non è sempre stato dei migliori. Vedendo una finestra di bel tempo per questo weekend, ho deciso di tornare sui monti. La scelta era tra il rifugio Elisa, con relativa inaugurazione della nuova gestione, oppure puntare più in alto e salire al Brioschi.
Andrea non ha dubbi, se deve farsi 3 ore e passa di cammino vuole andare in alto, quindi è deciso: Brioschi! La giornata è fantastica, soffia un bel vento che spazza via le ultime e poche nuvole rimaste e il cielo è di un blu irreale. Vista l'ora decidiamo di arrivare al Sacro Cuore, il tempo di cambiarci siamo già in cammino. Arriviamo al Pialeral dopo 50', breve sosta per idratarci un po' e riprendiamo la salita; prima del bivio per l'invernale chiediamo informazioni a chi scende. Ci avvisano che alla bocchetta della bassa c'è ghiaccio(?) e che quindi è consigliabile non farlo. Decidiamo di proseguire verso le baite Comolli e poi si vedrà....
Si è visto bene. Siamo a buon punto e di tornare indietro non se ne parla, allora si sale. Il Muro del Pianto comincia a darmi dei grattacapi, sotto un sole cocente e con poca acqua in corpo la fatica si sente. Nonostate abbia ripreso a correre da un mese e mezzo, sento che non tutti i muscoli sono allenati per cui impiego i miei bei cinquanta minuti per raggiungere la cresta.... non so quante soste ho fatto, ma alla fine sono su e lo spettacolo che si gode ripaga sicuramente della fatica. Si vede praticamente ogni cima, dal Cervino al Badile, dal Legnone (pelato) al Disgrazia.
Facciamo una breve sosta, quattro foto e riprendiamo il sentiero che da li a poco ci condurrà al rifugio. La traccia è ben segnata, di neve su non ce n'è più anche se è ancora presente sul versante nord e difatti qualcuno sale dalla via del Nevaio.
Dopo i classici scatti con la croce di vetta e quattro parole con gli altri escursionisti, entriamo a rifocillarci. Alex mi porge un piatto di pasta dalle proporzioni disumane, mentre un gruppetto di bergamaschi dietro di noi ci offre pure un pezzo di torta che polverizzeremo di li a poco. Mentre mangiamo entra a prendere una lattina di birra un tipo dalla folta chioma che ho già visto da qualche parte... "ehi questo assomiglia a
Marco27 di Hikr", "Secondo me è lui", "Bo, mica glielo chiedo, sai che figura..."
Terminato il pranzo, usciamo ed è li a prendere il sole con una ragazza che potrebbe essere la
Cristina. Si sicuramente sono loro ma non mi presento, troppa tolla :) Chiediamo quindi informazioni per il sentiero estivo e decidiamo di percorrelo dopo che il gestore ci ha rassicurato che il nevaietto al Merlini è tutta fuffa e che si scende tranquillamente.
Passiamo la bocchetta della Releccio, la Bassa e giù zigzagando lungo il sentiero che è ben evidente. Giunti ad un bivio, pieghiamo a destra verso la Foppa del Ger il cui sentiro che l'attraversa si ricongiunge praticamente al Pialeral. Due passi all' ex-rifugio Tedeschi, breve sosta e giù di nuovo nel bosco dopo l'alpe cova. In mezz'oretta siamo al Sacro Cuore, cambio di vestiti e via verso casa. Grignone conquistato!
Alla prossima!
Andrea non ha dubbi, se deve farsi 3 ore e passa di cammino vuole andare in alto, quindi è deciso: Brioschi! La giornata è fantastica, soffia un bel vento che spazza via le ultime e poche nuvole rimaste e il cielo è di un blu irreale. Vista l'ora decidiamo di arrivare al Sacro Cuore, il tempo di cambiarci siamo già in cammino. Arriviamo al Pialeral dopo 50', breve sosta per idratarci un po' e riprendiamo la salita; prima del bivio per l'invernale chiediamo informazioni a chi scende. Ci avvisano che alla bocchetta della bassa c'è ghiaccio(?) e che quindi è consigliabile non farlo. Decidiamo di proseguire verso le baite Comolli e poi si vedrà....
Si è visto bene. Siamo a buon punto e di tornare indietro non se ne parla, allora si sale. Il Muro del Pianto comincia a darmi dei grattacapi, sotto un sole cocente e con poca acqua in corpo la fatica si sente. Nonostate abbia ripreso a correre da un mese e mezzo, sento che non tutti i muscoli sono allenati per cui impiego i miei bei cinquanta minuti per raggiungere la cresta.... non so quante soste ho fatto, ma alla fine sono su e lo spettacolo che si gode ripaga sicuramente della fatica. Si vede praticamente ogni cima, dal Cervino al Badile, dal Legnone (pelato) al Disgrazia.
Facciamo una breve sosta, quattro foto e riprendiamo il sentiero che da li a poco ci condurrà al rifugio. La traccia è ben segnata, di neve su non ce n'è più anche se è ancora presente sul versante nord e difatti qualcuno sale dalla via del Nevaio.
Dopo i classici scatti con la croce di vetta e quattro parole con gli altri escursionisti, entriamo a rifocillarci. Alex mi porge un piatto di pasta dalle proporzioni disumane, mentre un gruppetto di bergamaschi dietro di noi ci offre pure un pezzo di torta che polverizzeremo di li a poco. Mentre mangiamo entra a prendere una lattina di birra un tipo dalla folta chioma che ho già visto da qualche parte... "ehi questo assomiglia a

Terminato il pranzo, usciamo ed è li a prendere il sole con una ragazza che potrebbe essere la

Passiamo la bocchetta della Releccio, la Bassa e giù zigzagando lungo il sentiero che è ben evidente. Giunti ad un bivio, pieghiamo a destra verso la Foppa del Ger il cui sentiro che l'attraversa si ricongiunge praticamente al Pialeral. Due passi all' ex-rifugio Tedeschi, breve sosta e giù di nuovo nel bosco dopo l'alpe cova. In mezz'oretta siamo al Sacro Cuore, cambio di vestiti e via verso casa. Grignone conquistato!
Alla prossima!
Tourengänger:
Barbacan

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Kommentare (14)