Tscheischhorn - cima sciistica - 2981 m
|
||||||||||||||||||||||
Le previsioni meteo non sono esaltanti, ma ci dovrebbe essere ancora qualche sprazzo di sole in val d'Avers, così scegliamo di salire il Tscheischhorn da Juppa (2004 m). Dopo 2 km di pista da fondo iniziamo a salire per davvero. Di neve ce n'è poca, in alcuni tratti saliamo pestando erba con gli sci. Tratti più ripidi si alternano ad altri più dolci. La neve è parecchio dura e ghiacciatina. Poco prima dello Hojabuel, Pavarotti (al secolo Marco C.) decide di fermarsi, complice il maltempo in arrivo, pensa che non valga la pena proseguire... in realtà poco dopo le nuvole si diraderanno per un po' e ci permetteranno di ammirare la cima con la sua cresta... da sotto anche quel tratto non sembra così banale.
Passiamo da una strettoia con pendio esposto (una ciaspolatrice in difficoltà mi ha un po' spaventato) e poi su per l'ultimo pendio per raggiungere il deposito sci posto sull'anticima (cima sciistica - 2981 m). Il meteo sta peggiorando ed infatti quando decido di scattare due foto siamo immersi nelle nuvole... è piuttosto tardi e le condizioni delle neve non renderebbero la cresta così banale. Decidiamo a malincuore di rinunciare a quei 40 m di dislivello che ci separano dalla cima vera.
Come anche altri Hikriani hanno fatto notare la difficoltà di questa gita è molto variabile a seconda delle condizioni della neve: ufficialmente è classificata come una MS+, in realtà noi l'abbiamo trovata come una BS bella e buona: il pendio sommitale è piuttosto ripido e se ghiacciato può far impensierire non poco dato che ci sono dei salti di roccia poco invitanti sotto al pendio... con il pensiero allo sfortunato ciaspolatore di domenica scorsa, in gita con Fabio e altri, mi sono irrigidito e le prime curve proprio non me la sentivo di impostarle, così sono sceso derapando e scalettando fin tanto che il pendio non si è un po' aperto e la paura è scemata: speriamo che all'SA3 possa fare meglio... anche se l'importante non è saper sciare bene, ma scendere in sicurezza.
Passiamo da una strettoia con pendio esposto (una ciaspolatrice in difficoltà mi ha un po' spaventato) e poi su per l'ultimo pendio per raggiungere il deposito sci posto sull'anticima (cima sciistica - 2981 m). Il meteo sta peggiorando ed infatti quando decido di scattare due foto siamo immersi nelle nuvole... è piuttosto tardi e le condizioni delle neve non renderebbero la cresta così banale. Decidiamo a malincuore di rinunciare a quei 40 m di dislivello che ci separano dalla cima vera.
Come anche altri Hikriani hanno fatto notare la difficoltà di questa gita è molto variabile a seconda delle condizioni della neve: ufficialmente è classificata come una MS+, in realtà noi l'abbiamo trovata come una BS bella e buona: il pendio sommitale è piuttosto ripido e se ghiacciato può far impensierire non poco dato che ci sono dei salti di roccia poco invitanti sotto al pendio... con il pensiero allo sfortunato ciaspolatore di domenica scorsa, in gita con Fabio e altri, mi sono irrigidito e le prime curve proprio non me la sentivo di impostarle, così sono sceso derapando e scalettando fin tanto che il pendio non si è un po' aperto e la paura è scemata: speriamo che all'SA3 possa fare meglio... anche se l'importante non è saper sciare bene, ma scendere in sicurezza.
Abbiamo poi deciso di scendere dal canalone a N dello Hojabuel dove troviamo neve di tutti tipi, ma comunque due curve di fila ogni tanto riusciamo a farle tutti. Nel frattempo si mette a nevicare e a tirare vento (per fortuna non siamo saliti in vetta), cerchiamo Pavarotti, ma per sua fortuna giustamente ha deciso di tornare giù senza aspettarci, anche perchè un'altra ragazza si è fermata, quindi è sceso in compagnia.
Cercando le lingue di neve arriviamo di nuovo alla pista di fondo, per fortuna in leggera discesina, sebbene le braccia debbano comunque lavorare per racchettare.
Arriviamo alle auto soddisfatti: per come si è messo il meteo ci è andata di lusso, la cima sciistica l'abbiamo raggiunta, per la cima vera sarà per un'altra volta, con traversata però (si può scendere a Purt)!
Cercando le lingue di neve arriviamo di nuovo alla pista di fondo, per fortuna in leggera discesina, sebbene le braccia debbano comunque lavorare per racchettare.
Arriviamo alle auto soddisfatti: per come si è messo il meteo ci è andata di lusso, la cima sciistica l'abbiamo raggiunta, per la cima vera sarà per un'altra volta, con traversata però (si può scendere a Purt)!
Tourengänger:
Mauronster
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare