Giornata eccitante........mi sento come gli uccelli in fregola che ci hanno accompagnato lungo la salita con il loro canto!
Per loro la primavera è tempo di riprodursi, per me no......fortunatamente. Devo solo godermi quello che mi sta intorno!
Ho dormito poco stanotte: il mio ruolo di infermiere-badante m’impone a qualsiasi ora di saltar giù dal letto ed adoprarmi alla bisogna......poi, chi riprende sonno?
Alle 5 tuttavia la sveglia suona......a lei non gliene frega un cazzo se non ho dormito!
Mi alzo e mi sento riposato.
Strano......non mi sono dopato, non è mia abitudine.......meglio cosi, oggi ce la godiamo!
Pianca, frazione di S. Giovanni Bianco.
Parcheggiata l’auto presso la chiesa. Alle 7.30 c’incamminiamo lungo il sentiero 102 che sale al Cancervo attraverso il “Pass Catif”.
Dopo un primo tratto per boschetti e capanni di caccia, dai quali consiglio di stare alla larga quando si spara, ci si inerpica lungo un ripido pendio, circondati da torri, pinnacoli ed incredibili scenografie.
Superato un tratto attrezzato con catene e superato il Pass Catif, si sbuca sull’altopiano che costituisce la parte alta del Cancervo.
Qui, tra enormi tinozze (doline) e boschetti di faggio, ci si può perdere......volendo.
Non andateci con la nebbia!
Al Passo abbandoniamo il sentiero 102 che porta direttamente alla Baita Cancervo e proseguiamo sulla destra lungo un sentiero non segnato a mezzacosta. Usciti dal bosco il sentiero si innesta su quello proveniente dal Canalino dei Sassi. Lo seguiamo verso sinistra e dopo pochi metri lo abbandoniamo, risalendo sulla destra una traccia che percorrendo un valloncello porta in cima al Cancervo.
Sono le 10.30........sosta banana in cima e poi giù, verso la Baita Cancervo, dove ci fermiamo per il pranzo.
Lasciamo la Baita e prendiamo il sentiero n. 130 per Cantiglio.
Percorso lungo ed affascinante, per i miei gusti, attraverso un labirinto di vallecole, dossi, doline, boschetti, pinnacoli........il tutto seguendo un sentiero che molto spesso si riduce a una traccia, a volte nemmeno quella, ma facendo attenzione non ci si perde, i segni bianco-rossi ci sono......se non sono coperti dalla neve!
A Cantiglio, villaggio fantasma, si deve raggiungere la sorgente sotto la chiesa di S. Lucio, dove si trova l’inizio del “Sentiero dei Partigiani” che riporta con un lungo scendi-sali a Pianca.
Il primo tratto è bruttino: scendiamo attraverso baite diroccate invase dai rovi, poi diventa piacevole.
Scendiamo parecchio, circa 300 metri, in un bosco misto, poi risaliamo ed infine, dopo un lungo mezzacosta, raggiungiamo Pianca in prossimità della chiesa.
Avvistati camosci e un’aquila.
Silenzio e solitudine totale per l’intero percorso, eravamo i soli e oggi la montagna era tutta nostra!
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