Rupe del Gesso (2434 m) dalla Val Bedretto - Skitour
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Non mi era ancora capitato, finora, di raggiungere una vetta scendendo. Già solo immaginarsi l’azione fa capire che non si tratta di chissà quale vetta, ma con le condizioni odierne non si poteva fare molto di più. In particolare, mentre nel Verbano e nel Medio Ticino caldo (~18°/20° - a Locarno 23,3°) e sole fanno pensare ad una giornata di fine aprile, lassù in Val Bedretto si è visto di tutto: pioggia, vento gelido, neve, nebbia, visibilità zero, di nuovo pioggia, insomma, un’isola d’inverno in mezzo alla primavera piena. È stata quindi una fortuna non essermi trovato a quote più elevate, chissà cosa avrei potuto trovare. E poi, nuovamente, il problema dello zoccolo (il caso ha voluto che non riuscissi a procurarmi in tempo la tanto sospirata sciolina) ha inciso sulla globalità della giornata. Almeno sul fronte neve, invece, buone notizie: le nuvole persistenti hanno impedito al sole di scaldarla troppo, quindi, quando la visibilità me lo ha permesso, ho potuto sbizzarrirmi in godibili curve su buona neve primaverile.
Il tragitto è arcinoto: All’Acqua, Val d’Olgia, All’Uomo, San Giacomo, Passo San Giacomo (confine tra CH e I); da qui ho cercato di rimanere alto sotto la parete W del Marchhorn, nonostante qualche piccolo saliscendi, e così, rimanendo alto, mi sono poi ritrovato più o meno alla quota 2450 (anche qualcosa in più, a giudicare dalla discesa effettuata) di fronte alla Rupe del Gesso. Al ritorno naturalmente sono rimasto un po’ più in basso, e comunque la parte migliore è stata da All’Uomo in giù (quando sono riuscito a vedere da che parte andava il pendio), con alcuni bei tratti ripidi su neve magari non da puristi, ma comunque dall’effetto non troppo lontano da quella polverosa.
Non sono un amante delle ripetute, ma rispetto alla gita alla Rupe del Gesso dell’inverno scorso ho qui seguito un itinerario completamente diverso, facendo sì che l’unico punto di contatto sia stato, appunto, l’uomo di vetta.
È una gita di tutta tranquillità, ideale per rilassarsi davanti agli splendidi panorami della Val Bedretto e della Formazza. Tra tutte le visioni che, plurime, allietano la vista (e forse anche il cuore…), quella che maggiormente mi ha ammaliato è senz’altro quella del Kastelhorn, che da questa visuale mostra proprio il suo lato migliore. Splendido!
Tempo totale: 5 ore; andata 3 ore e 30’ – ritorno 1 ora e 30’
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