Devero "winter tour": Lago delle Streghe, Alpe Sangiatto e Lago Devero
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dopo meno di un mese torno al Devero, con l'idea di fare una tranquilla ciaspolata all'Alpe Sangiatto ed eventualmente salire alla Bocchetta di Scarpia.
Alla fine invece abbiamo unito due degli itinerari turistici più famosi della zona, la salita all'Alpe Sangiatto e quella al Lago del Devero, che messi insieme rappresentano un'escursione più che soddisfacente.
Partiamo abbastanza tardi, per evitare il freddo polare previsto nelle prime ore del mattino. Al nostro arrivo infatti la temperatura è sì bassa, ma il sole già alto ci scalda per bene!
Decidiamo di raggiungere Crampiolo tramite il sentiero del Vallaro, per dare un'occhiata anche al Lago delle Streghe.
Come previsto la traccia è ben battuta, in più ci sono diversi cartelli sugli alberi.
Raggiunto il piccolo specchio d'acqua (0 h 50), rimaniamo sorpresi nel trovarlo non interamente ghiacciato e ci soffermiamo qualche minuto a fotografarlo in questa sua bellissima veste.
Raggiungiamo poi Crampiolo (1 h 00), dove, non trovando la traccia che sale a Sangiatto, ci dirigiamo verso le baite di Corte d'Ardui (1 h 10).
Qui imbocchiamo l'evidente traccia che sale ripidamente dietro le baite. Dopo questa breve erta, il sentiero spiana decisamente, alternando brevi strappi a tratti quasi pianeggianti.
La salita è facile e ben battuta ma non del tutto elementare: alcuni traversi su pendii piuttosto ripidi esigono una certa attenzione.
Raggiungiamo comunque senza problemi il Lago Inferiore del Sangiatto, totalmente ghiacciato e ricoperto di neve, e le baite dell'Alpe Sangiatto (2 h 00).
Bellissimo il panorama di cui gode questo alpeggio sulle imponenti vette della zona, in lontananza si vede anche la Weissmies.
All'Alpe veniamo però accolti da un vento gelido, che ci fa subito desistere dall'idea di salire fino alla Bocchetta di Scarpia.
Riscendiamo al Lago del Sangiatto, dove invece non tira un filo d'aria, e consumiamo il pranzo al sole.
Per tornare seguiamo lo stesso sentiero dell'andata fino ad un bivio dove, anzichè scendere a sinistra verso Corte d'Ardui, proseguiamo a dritti per Crampiolo, che raggiungiamo in breve (2 h 50).
Arrivati al bellissimo paesino ci rendiamo conto che è ancora prestissimo, così decidiamo di salire al Lago del Devero, che non abbiamo mai visto in versione invernale.
Saliamo alla Diga principale (3 h 10), da cui notiamo che sopra il lago, ghiacciato e ricoperto di neve, ci sono diverse tracce, segno che si può passare senza pericolo...
Senza esitare scendiamo sul lago e lo attraversiamo, dirigendoci verso la sponda opposta. Mi fa sempre un certo effetto camminare sopra i laghi ghiacciati!
Arrivati dall'altra parte risaliamo di qualche metro, sprofondando nella neve soffice e farinosa, fino a incontrare la traccia che si dirige verso la Dighetta. Da qui, scendiamo per la terza volta su Crampiolo (4 h 05) , percorrendo quella che in estate è una bella stradina, ora sepolta sotto quasi due metri di neve.
Ci concediamo un'ottima fetta di torta alla Baita e poi ripartiamo per il Devero (4 h 45), seguendo questa volta il sentiero invernale che passa per Corte d'Ardui.
Arriviamo alla piana, dove il sole è già tramontato dietro al Monte Cazzola, proprio nel momento in cui arriva dal basso una spessa e fastidiosa foschia.
Alla fine invece abbiamo unito due degli itinerari turistici più famosi della zona, la salita all'Alpe Sangiatto e quella al Lago del Devero, che messi insieme rappresentano un'escursione più che soddisfacente.
Partiamo abbastanza tardi, per evitare il freddo polare previsto nelle prime ore del mattino. Al nostro arrivo infatti la temperatura è sì bassa, ma il sole già alto ci scalda per bene!
Decidiamo di raggiungere Crampiolo tramite il sentiero del Vallaro, per dare un'occhiata anche al Lago delle Streghe.
Come previsto la traccia è ben battuta, in più ci sono diversi cartelli sugli alberi.
Raggiunto il piccolo specchio d'acqua (0 h 50), rimaniamo sorpresi nel trovarlo non interamente ghiacciato e ci soffermiamo qualche minuto a fotografarlo in questa sua bellissima veste.
Raggiungiamo poi Crampiolo (1 h 00), dove, non trovando la traccia che sale a Sangiatto, ci dirigiamo verso le baite di Corte d'Ardui (1 h 10).
Qui imbocchiamo l'evidente traccia che sale ripidamente dietro le baite. Dopo questa breve erta, il sentiero spiana decisamente, alternando brevi strappi a tratti quasi pianeggianti.
La salita è facile e ben battuta ma non del tutto elementare: alcuni traversi su pendii piuttosto ripidi esigono una certa attenzione.
Raggiungiamo comunque senza problemi il Lago Inferiore del Sangiatto, totalmente ghiacciato e ricoperto di neve, e le baite dell'Alpe Sangiatto (2 h 00).
Bellissimo il panorama di cui gode questo alpeggio sulle imponenti vette della zona, in lontananza si vede anche la Weissmies.
All'Alpe veniamo però accolti da un vento gelido, che ci fa subito desistere dall'idea di salire fino alla Bocchetta di Scarpia.
Riscendiamo al Lago del Sangiatto, dove invece non tira un filo d'aria, e consumiamo il pranzo al sole.
Per tornare seguiamo lo stesso sentiero dell'andata fino ad un bivio dove, anzichè scendere a sinistra verso Corte d'Ardui, proseguiamo a dritti per Crampiolo, che raggiungiamo in breve (2 h 50).
Arrivati al bellissimo paesino ci rendiamo conto che è ancora prestissimo, così decidiamo di salire al Lago del Devero, che non abbiamo mai visto in versione invernale.
Saliamo alla Diga principale (3 h 10), da cui notiamo che sopra il lago, ghiacciato e ricoperto di neve, ci sono diverse tracce, segno che si può passare senza pericolo...
Senza esitare scendiamo sul lago e lo attraversiamo, dirigendoci verso la sponda opposta. Mi fa sempre un certo effetto camminare sopra i laghi ghiacciati!
Arrivati dall'altra parte risaliamo di qualche metro, sprofondando nella neve soffice e farinosa, fino a incontrare la traccia che si dirige verso la Dighetta. Da qui, scendiamo per la terza volta su Crampiolo (4 h 05) , percorrendo quella che in estate è una bella stradina, ora sepolta sotto quasi due metri di neve.
Ci concediamo un'ottima fetta di torta alla Baita e poi ripartiamo per il Devero (4 h 45), seguendo questa volta il sentiero invernale che passa per Corte d'Ardui.
Arriviamo alla piana, dove il sole è già tramontato dietro al Monte Cazzola, proprio nel momento in cui arriva dal basso una spessa e fastidiosa foschia.
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare