Al Campo dei Fiori di Varese per la via della funicolare: 1414 scalini di bellezza.
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Nei primi anni del 900,Varese e la sua montagna (il massiccio del Campo dei Fiori che comprende il borgo di Santa Maria del Monte) furono il teatro dove i migliori cervelli (architetti, ingegneri) poterono esibirsi dando sfoggio alla loro creatività. Sorsero così le magnifiche ville liberty e tutta una serie di infrastrutture che rappresentano ancor oggi - tempo di oscenità edilizie - un mirabile esempio di integrazione tra lavoro dell'uomo ed opera della natura. L'esempio più concreto è visibile sotto la sommità della montagna: il Grand Hotel Campo dei Fiori, situato in posizione dominante la pianura lombarda a quota 1050 circa. Un incredibile sistema di funicolari fu creato in contemporanea per facilitarne l'accesso. Una, tutt'ora funzionante, collega il Vellone al Borgo, mentre un'altra, dallo stesso punto, taglia dritto per dritto la montagna e sale a fianco del Grand Hotel, giungendo alla stazione a monte, altro fantastico esempio del liberty varesino. Purtroppo di questa seconda via sono rimasti solo i ruderi che solcano l'abbondante bosco rendendola visibile da molto lontano.
Al Campo dei Fiori son salito da tutte le vie possibili, mancano solo quelle non tracciate, pensavo oggi mentre mi concedevo cinque minuti di adorazione dal mio ufficio in Gallarate. Poi l'occhio mi è caduto su quel solco e, come caduto dalle nuvole, mi è venuto in mente che da lì non sono mai passato. E allora, pronti via, sfruttando le ultime ore di luce di questo tiepido dicembre.
Giunto al Vellone dopo aver superato torme di automobilisti sulla trafficatissima autostrada, ho lasciato l'auto e mi sono incamminato alla stazione a valle, percorrendo un chilometro su strada asfaltata ma chiusa al traffico privato. Ivi giunto, con gli occhi sulla traccia, ho aggirato l'edificio ristrutturato e ho trovato subito l'attacco della scalinata, ora in buone condizioni, ora devastata dal tempo e dall'incuria, ora completamente cancellata dalla vegetazione.
Per pendenze subito tremende e cuore nelle orecchie son salito diritto contando gli scalini sino a giungere alla gallerie: un centinaio di metri di cui alcuni molto scuri causa curva, ma comunque affrontabile senza ausili. Fuori dalla gallerie, in un'ascesa solo apparentemente monotona ora si supera un ponticello, ora ad un altro si passa sotto. Poi, quando non si spera altro, si alza la testa e si vede la stazione a monte che pare vicina, ma costa di qualche decina di santioni ancora. Finalmente arrivato, credo di aver contato 1414 scalini, più alcuni tratti dove essi, come detto, non sono presenti. Dalla stazione di monte il panorama è solitamente fantastico, specie oggi che il vento ha spazzato l'aria.
Dalla stessa via son ridisceso sino al secondo cartello segnavia che introduce all'ampia sterrata che, con piacevolissima passeggiata, conduce al piazzzale del Borgo. Da qui, ora su asfalto, sempre diritto, sino all'imbocco della via Sacra costellata di stupende cappelle (alcune delle quali affrescate da Renato Guttuso). Questa strada è acciottolata e con buone pendenze e splendide viste sul lago di Varese ad uso sera dì tardo autunno, conduce in località Prima Cappella. Infine, una breve scalitanata riporta al parcheggio dove un paio di ore prima ho lasciato l'auto.
Di seguito, presi dal sito http://www.varesefunicolari.org/cfiori/cfiori.html, pubblico alcuni dati relativi alla via della funicolare:
Quota minima del piano del ferro: 630,91 metri
Quota massima del piano del ferro: 1032 metri
Dislivello del piano del ferro: 401,95 metri
Distanza orizzontale del piano del ferro: 813,75 metri
Distanza reale del piano del ferro: 907,25 metri
Pendenza media del piano del ferro: 49,03%
Pendenza minima del piano del ferro: 41,65%
Pendenza massima del piano del ferro: 56,00%
La conta degli scalini potrebbe non essere giusta. A tratti la fatica dell'ascesa mi ha levato lucidità.
Per questa passeggiata consiglio l'inverno (ma attenzione se il fondo è ghiacciato). In estate lo stato di abbandono della scalinata e la scarsissima frequentazione ne fanno l'habitat ideale per le vipere.
Al Campo dei Fiori son salito da tutte le vie possibili, mancano solo quelle non tracciate, pensavo oggi mentre mi concedevo cinque minuti di adorazione dal mio ufficio in Gallarate. Poi l'occhio mi è caduto su quel solco e, come caduto dalle nuvole, mi è venuto in mente che da lì non sono mai passato. E allora, pronti via, sfruttando le ultime ore di luce di questo tiepido dicembre.
Giunto al Vellone dopo aver superato torme di automobilisti sulla trafficatissima autostrada, ho lasciato l'auto e mi sono incamminato alla stazione a valle, percorrendo un chilometro su strada asfaltata ma chiusa al traffico privato. Ivi giunto, con gli occhi sulla traccia, ho aggirato l'edificio ristrutturato e ho trovato subito l'attacco della scalinata, ora in buone condizioni, ora devastata dal tempo e dall'incuria, ora completamente cancellata dalla vegetazione.
Per pendenze subito tremende e cuore nelle orecchie son salito diritto contando gli scalini sino a giungere alla gallerie: un centinaio di metri di cui alcuni molto scuri causa curva, ma comunque affrontabile senza ausili. Fuori dalla gallerie, in un'ascesa solo apparentemente monotona ora si supera un ponticello, ora ad un altro si passa sotto. Poi, quando non si spera altro, si alza la testa e si vede la stazione a monte che pare vicina, ma costa di qualche decina di santioni ancora. Finalmente arrivato, credo di aver contato 1414 scalini, più alcuni tratti dove essi, come detto, non sono presenti. Dalla stazione di monte il panorama è solitamente fantastico, specie oggi che il vento ha spazzato l'aria.
Dalla stessa via son ridisceso sino al secondo cartello segnavia che introduce all'ampia sterrata che, con piacevolissima passeggiata, conduce al piazzzale del Borgo. Da qui, ora su asfalto, sempre diritto, sino all'imbocco della via Sacra costellata di stupende cappelle (alcune delle quali affrescate da Renato Guttuso). Questa strada è acciottolata e con buone pendenze e splendide viste sul lago di Varese ad uso sera dì tardo autunno, conduce in località Prima Cappella. Infine, una breve scalitanata riporta al parcheggio dove un paio di ore prima ho lasciato l'auto.
Di seguito, presi dal sito http://www.varesefunicolari.org/cfiori/cfiori.html, pubblico alcuni dati relativi alla via della funicolare:
Quota minima del piano del ferro: 630,91 metri
Quota massima del piano del ferro: 1032 metri
Dislivello del piano del ferro: 401,95 metri
Distanza orizzontale del piano del ferro: 813,75 metri
Distanza reale del piano del ferro: 907,25 metri
Pendenza media del piano del ferro: 49,03%
Pendenza minima del piano del ferro: 41,65%
Pendenza massima del piano del ferro: 56,00%
La conta degli scalini potrebbe non essere giusta. A tratti la fatica dell'ascesa mi ha levato lucidità.
Per questa passeggiata consiglio l'inverno (ma attenzione se il fondo è ghiacciato). In estate lo stato di abbandono della scalinata e la scarsissima frequentazione ne fanno l'habitat ideale per le vipere.
Tourengänger:
rochi

Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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Kommentare (7)