Cima d’Erbea Occidentale (2338 m) e Cima di Morisciolo (2202 m)
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La giornata comincia all’insegna dell’allegria per un servizio fotografico che gli agenti della PolCom di Locarno, eccezionalmente in trasferta in quel di Gerra Piano, decidono di effettuare agli automobilisti di passaggio, anche se è ancora buio (forse è per questo che usano il flash…). Io non posso mancare all’appuntamento; con l’unica differenza che di solito per queste cose si riceve un compenso, e non si è sollecitati ad oblare seduta stante, con conseguente immane perdita di tempo per chi non dispone sull’unghia di quanto gentilmente richiesto.
Voltata pagina, e non ambendo ad ulteriori souvenir, deposito l’auto al parcheggio sito a quota 1100 sulla strada che porta ai Monti della Gana, ritenendo di non dover andare a cercar rogne ai suddetti Monti, cioè ben oltre il cartello di divieto di transito ai non autorizzati.
Man mano che salgo, mi distanzio dall’accaduto e predispongo l’animo alle gioie della natura. Prima un gruppo di capre, poi un camoscio, indi due caprioli mi restituiscono il sorriso. Sono ben altri i guai nella vita…
Arrivo ai Monti della Gana senza quasi accorgermi; da lì proseguo verso l’Alpe di Ruscada e, attraverso la Corte di Mezzo, mi porto nei pressi del grande omone (ca. 1730 m) a forma di parallelepipedo a base quadrata, appena sopra il sentiero ufficiale e posizionato un po’ prima di Corte di Cima, non lontano dai massi erratici evidenziati nella relazione di gmonty.
Da qui salgo a destra, prima su pietraia e poi nel canale o sul costone a fianco, a seconda dei casi, in direzione della Cima di Morisciolo. La via di salita è intuitiva ma ripida; per la maggior parte del tempo avanzo tra ginepri e rododendri. Arrivato sulla cresta, che presenta spaventosi salti di roccia verso l’altro versante (Valli Sparse, Valle di Sementina), la percorro fino alla cima 2202 - che è poi la cima principale, secondo il Brenna - dotata di un gradevole ometto. Con passaggi di II mi avventuro oltre, fino alla torre successiva, oltre la quale un salto eccessivo per le mie capacità mi ferma a pochi metri dalla ulteriore torre quotata 2224.
Visto che la meta odierna era comunque un’altra, comincio con attenzione la discesa, stando possibilmente sempre a destra, dove già in salita avevo notato un canale (forse) fattibile per evitare di ridiscendere fino al sentiero. Prima di giungervi passo in rassegna parecchi canali verticali (e con ghiaccio!) che non lasciano presagire nulla di buono.
Invece, arrivato all’entrata del canale, decido di provarlo, nonostante sia completamente all’ombra e ricco di ghiaccio. C’è una specie di tettuccio da scavalcare, poi un breve camino che garantisce buoni appigli e più in basso il canale si apre, lasciando vedere la via di discesa. Occorre attenzione, soprattutto per il ghiaccio, ma alla fine non è poi così complicato come si sarebbe potuto supporre. Sbucato sulla pietraia sottostante, quantifico la perdita di dislivello in circa 200 metri (che sono sempre molti meno dei 500 che avrei potuto perdere se non avessi affrontato il canale di cui sopra). Da qui ricomincio a salire in direzione della Cima d’Erbea W, traversando sulla pietraia e rimanendo comunque sempre vicino ai contrafforti rocciosi che scendono dalla Cima di Morisciolo. Ad un tratto il pendio si fa più dolce, e da qui rimane solo un piccolo sforzo ulteriore per la Cima. Senza nessun problema tocco prima l’ometto a est e successivamente quello più a ovest. Tira vento, quindi dopo le foto di rito scendo quanto basta per trovare una zona più riparata per il pranzo.
Per il ritorno tengo una via leggermente più bassa di quella dell’andata, talvolta con qualche traccia di passaggio (umano ed animale); comunque anche stavolta, dopo le pietraie, sono i ginepri e i rododendri a farla da padrone. Sotto di me trovo parecchi salti di roccia, quindi procedo sempre in diagonale fino ad arrivare alla gola salita al mattino. Da lì, in breve all’omone sopracitato. E successivamente, via Corte di Mezzo e Monti della Gana, all’auto al posteggio a 1100 m.
Difficoltà
Cima di Morisciolo: T4+ II
Cima d’Erbea Occidentale: T3+
Tempi:
Parcheggio a q. 1100 – Cima di Morisciolo (2202 m): 3 ore
Cima di Morisciolo – Cima d’Erbea Occidentale: 2 ore
Cima d’Erbea Occidentale - Parcheggio a q. 1100: 2 ore e 15’
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