Cima di Piazzo mt 2057
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Con l'amico Carlo e Billie andiamo verso la val Taleggio e poi decideremo la meta dell'escursione.La strada-SP64- è normalmente percorribile con tratti protetti e non e tratti larghi e meno larghi. Unica eccezione poco dopo Moggio un tratto di nemmeno cento metri è a senso unico alternato per via del cedimento della corsia a valle in seguito all'attraversamento di una zona molto umida e con smottamento( a seguito della segnalazione dell'amico "hikriano "Alberto avevo telefonato alla provincia di Lecco per notizie e mi avevano rassicurato). Arriviamo al Culmine S.Pietro dove c'è anche un bar che sta aprendo proprio in questo momento. Non ho voglia di procedere con l'auto oltre magari fino a Pizzino e quindi parcheggiamo qui e dopo avere fatto la sosta caffè partiamo seguendo il sentiero alto per lo zucco di Maesimo. La giornata si presenta come già da un pò di tempo favolosa e dopo pochissimo anche calda. Il sentiero abbastanza stretto ma marcato (DOL) perviene sulla cresta ed effettua continui traversi intervallati da salite. Occorre procedere con cautela per i tratti esposti su prato e le foglie sul terreno.Si attraversano zone piuttosto accidentate e per fortuna ad un certo punto c'è un'indicazione costituita da due rami a mò di croce o freccia che indica di seguire la recente variante (lo sapevamo per le notizie forniteci dal gentile gestore del bar): così si evita di attraversare lungamente una zona oltremodo scoscesa fatta di dirupi e vallette con paglia ed il tutto in forte esposizione.Dopo un'ultima salita ripida il sentiero gira nel versante nord, terminano i tratti esposti e si sviluppa in un ambiente caratterizzato da boschetti e da alcune vallette e/o doline. Il sentiero non transita dalla cima dello Zucco di Maesimo che d'altra parte è difficile da localizzare essendo tutto un susseguirsi di dossetti (eventualmente e facilissimamente raggiungibili) di pochissimi metri sopra il sentiero (non sapremo mai dove era posizionata la cima). Ad un certo punto inizia la corta discesa su sentiero sassoso che porta all'area di sosta antistante al dossetto su cui insiste il baitone di Maesimo. Qui discutiamo su dove andare: io vorrei andare sull'Aralalta ma saggiamente Carlo mi fa notare che come tempi non ci stiamo perchè le ore di luce non sono quelle estive e il ritorno che faremo dal sentiero basso con il buio non è molto semplice. Procediamo poi lungo la strada dei piani sino alla forcella Artavaggio (il laghetto è asciutto) e poi velocemente saliamo al rifugio Nicola.Sosta. Parliamo un poco con il proprietario sig. Esposito che ben conosco e ripartiamo seguendo tutta la cresta sud della cima di Piazzo. In cima ovviamente con la giornata così favolosa la sosta pranzo è molto appagante.Carlo è sempre salito ivi con la neve e quindi non ha mai visto la bella Madonnina con campanella e libro di vetta che appunto con neve è spesso sepolta completamente. Billie si scatena nel chiedere a tutti e due leccornie varie e viene soddisfatta. Dopo circa un'oretta ripartiamo e senza storia arriviamo al baitone di Maesimo. Scendiamo a sinistra seguendo le indicazioni lungo il comodo (inizialmente) sentiero. Le indicazioni consistono in sbiaditi bolli gialli-bianchi su sassi. In più punti è facile smarrire il sentiero che attraversa zone di prato umide e fitte faggete.Ad un certo punto nei prati sottostanti al bosco attraversato dal sentiero sorpresa: 5 bellissimi camosci in livrea invernale di cui 3 piccoli saltellavano velocemente e Billie subito giù per rincorrerli. Sarà scesa di almeno 50 o più metri ma ovviamente poi ritorna piuttosto stanca. Si arriva ad un'isolata baita e qui sembra proprio che il sentiero finisca.Guarda su e guarda giù: tutto imboscato e non si passa. Infine vediamo uno slargo nella direzione opposta al Culmine dove c'è un lungo abbeveratoio e lì riprende il sentiero che attraversa numerose vallette e valloni, passa sotto alcune pareti rocciose e poi ancora lungamente nelle faggete con foglie sul sentiero (non danno fastidio) per arrivare finalmente alle baite poste sotto il Culmine . Da qui una breve ma ripida salita su ampia mulattiera cementata riporta al Culmine S.Pietro. Diciamo che il sentiero alto è più pericoloso ma è difficile da perdere mentre quello basso è in condizioni tali da porre qualche problema nel rintracciarlo. Infatti il gestore del bar ci aveva avvisato che dovevano pulirlo e sistemarlo già l'anno scorso ma poi non si era fatto alcunchè. Certamente anche se eravamo dotati di pile con il buio non sarebbe stato facile uscirne. Bella escursione che ci ha fatto conoscere la zona dello zucco di Maesimo mai prima da me frequentata.
Tourengänger:
turistalpi,
uccio
Communities: Hikr in italiano
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