Cima Moncucco (1725 m)
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Dopo solo dieci giorni, torno in Val Capriasca per compiere un lungo anello attorno al Caval Drossa e al Monte Bar. Non è mancata la vetta ovviamente: la Cima Moncucco, oggi in uno splendido sole autunnale, al di sopra del mare di nebbia.
Cucco deriva dal gallico “kukka” ed ha significato di cima, vetta, elevazione del suolo di forma più o meno tondeggiante.
Inizio dell’escursione: ore 8:03
Fine dell’escursione: ore 14:34
Temperatura alla partenza: 5°C
Temperatura all’Alpe Ladrim (1524 m): 0°C
Temperatura al rientro: 9°C
La variegata natura della regione di Gola di Lago mi ha invogliato a ritornarci. La zona gode l’attenzione non solo dei militari, ma anche dei naturalisti (torbiera di importanza nazionale), dei cercatori di funghi, degli escursionisti, dei ciaspolatori, degli scalatori (palestra di roccia), dei villeggianti, dei cacciatori, degli amanti del rampichino, degli amanti della convivialità (agriturismi, grotti) e del dolce far niente.
Anche oggi, per tutta la valle non ho incrociato nemmeno un’auto. Parcheggio di fronte alla cappella, poco sopra la torbiera e mi incammino lungo la bellissima stradina asfaltata che mi conduce, in circa 40 minuti, all’Alpe Davrosio (1194 m).
Fino a questa quota, la giornata si preannuncia freddina e umida con nebbia bassa e conseguente visibilità scarsa. Ma dov’è l’estatella di San Martino?
Pochi metri prima degli edifici dell’alpeggio piego a sinistra risalendo un sentiero che mi porta dapprima al corte a quota 1241 m, quindi all’Alpe Crocc (1489 m). Benché la segnaletica sia completamente assente e la nebbia si sia infittita, grazie anche all’esperienza maturata nell’ultima escursione, non perdo il comodo sentiero. Superata la sella a quota 1580 m, si apre per me un mondo nuovo. Entro dapprima nell’alta Valle dei Fornetti, supero alcuni valloncelli e raggiungo in seguito l’Alpe Ladrim (1524 m). Il suo etimo ricorda forse un luogo con erti pendii a boschi e pascoli. In ogni caso, l’edificio è ottimamente riattato, con alcuni accorgimenti che fanno pensare ad un luogo di villeggiatura e di ritrovo per cene fra amici, piuttosto che ad un alpeggio dove si pratica ancora la pastorizia. Il termometro indica qui una temperatura di 0°C!
Riprendo il cammino nella nebbiolina. Per un paio di chilometri il sentiero ha un percorso pianeggiante. Supero il Riale di Lugaggia e altri torrentelli con modesta portata. A circa 500 m dall’Alpe Matro scorgo la deviazione, che a destra mi permette di risalire il versante fino alla sella a quota 1675 m, che dà accesso alla Valcolla. Poco prima di raggiungerla, la nebbia lascia il posto ad un cielo sereno e ad un tiepido sole che mi ricompensa per la camminata, premiandomi per la scelta dell’itinerario. È un incanto, tutto da fotografare!
Impiego molto tempo per percorrere gli ultimi trecento metri di salita: la tentazione di fare click è troppo forte.
Ore 11:20, Cima Moncucco geschafft!
Messaggino, foto di vetta, video con carrellata panoramica a 360°.
Spettacolare il mare di nebbia che posso ammirare dalla vetta della Cima Moncucco.
Dal cocuzzolo scendo poi in direzione di Piandanazzo (1604 m), un rifugio forestale del Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano. Il luogo mi prende subito: tant’è vero che mi fermo a consumare il mio spartano pranzo sul tavolino prospiciente l’edificio. Qui arriva una bellissima sterrata forestale, che imbocco per la discesa. Mi avvio in direzione del ripido versante est del Monte Bar. In questo vallone, l’anno scorso, nel giorno di Pasquetta, Tiziano è scivolato ed ha trovato la morte; non è stato travolto da una valanga come riportato dai giornali. L’hanno ritrovato il giorno successivo privo di vita. L’avevo incontrato circa un mese prima, proprio sulla vetta del Monte Bar, montagna che frequentava spesso con le pelli di foca.
Ritorno a Gola di Lago passando dal Rifugio Monte Bar, dal Motto della Croce, dall’Alpe Davrosio e da Zalto Vecchio, chiudendo così l’anello di questa bellissima escursione.

Anche oggi risotto ai funghi freschi assicurato!
Tempo di salita: 3 h
Tempo totale: 6:30 h
Tempi parziali
Gola di Lago (972 m) – Cima Moncucco (1725 m): 3 h
Cima Moncucco (1725 m) – Rifugio Monte Bar (1600 m): 1 h
Rifugio Monte Bar (1600 m) – Motto della Croce (1381 m): 40 min
Motto della Croce (1381 m) – Zalto Vecchio (1025 m): 1 h
Zalto Vecchio (1025 m) – Gola di Lago (974 m): 20 min
Dislivello in salita: 756 m
Sviluppo complessivo: 19,7 km
Difficoltà: T2
Coordinate Cima Moncucco: 723.501 / 107.970
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: buona
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