Rifugio Laghi Gemelli-Rifugio Calvi e P.so Selletta 2375 m
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Domani saremo blindati per il battesimo della nipotina, un giro sicuramente nella mattinata ci scapperà ma è oggi che dobbiamo goderci appieno la giornata.
La settimana è stata dura e piena per cui non abbiamo avuto modo di inventarci qualcosa io poi ho voglia di fare un giro nelle Orobie bergamasche, in particolare nella zona dei Laghi Gemelli e dintorni, quest’anno non ci siamo mai stati e a me piace particolarmente come zona. Perciò approdiamo a Carona e poco prima delle 8 ci incamminiamo verso il Rifugio Gemelli lungo il comodissimo sentiero che quasi senza accorgercene ci porta fino al rifugio. Dopo un buon te caldo e due chiacchiere con le poche persone che sono nel bar del rifugio proseguiamo per il Lago Colombo dove deviamo sul sentiero che torna a Carona passando per i laghi (giro dei laghi). Sui versanti sud la poca neve e ben sopra i 2000 m mentre a nord e zone d’ombra la quota si abbassa di parecchio, anche se la neve non supera mai i 3-4 cm. Al bivio con il sentiero delle Orobie voltiamo a dx e ci dirigiamo verso il Lago di Sardegnana con un lungo e bellissimo sali scendi che attraversa anche un paio di gallerie. Dopo il lago si risale più marcatamente per ridiscendere nuovamente e praticamente in piano arrivare a vista della diga di Fregabolgia nei pressi di una chiusa. Risaliamo alla strada che sale al Rifugio Calvi che raggiungiamo intorno alle 14.20. Ora la nostra idea sarebbe di salire con il sentiero 246 fino al P.so Selletta e scendere al rifugio Longo, probabilmente troveremo neve e a quel punto decideremo il da farsi. Rinunciare da subito e salire al rifugio Longo per il solito sentiero che passa dalla baita Armentarga non ci va. Prendiamo quindi il sentiero 246 purtroppo la bella giornata sta cambiando e sta scendendo un bel nebbione. Fortunatamente ne sbuchiamo, anche se di poco, una volta giunta al passo e come previsto il lato nord è innevato abbondantemente, l’unica traccia di passaggio è di una persona ramponata. Noi purtroppo siamo ancora in versione estiva e abbiamo solo i ramponcini. Decidiamo di provare lo stesso ma è subito evidente che la cosa è troppo rischiosa. Ad ogni passo sotto i ramponcini si forma un bello zoccolo di neve rendendoli in pratica inutili se non pericolosi. Scendiamo ancora un poco ma sul traverso la cosa ci piace veramente poco, la stabilità è troppo precaria ogni volta che solleviamo il piede per togliere lo zoccolo per cui a malincuore siamo costretti a rinunciare ad andare a salutare Enzo. Torniamo al passo e ci accoccoliamo su dei sassi al sole a mangiarci il nostro più che meritato panino. La sosta sarà ridotta al minimo perché il giro se già era lungo ora dovendo ritornare al rifugio Calvi di fatto lo allunghiamo. Rientriamo purtroppo nel nebbione e velocemente torniamo al rifugio Calvi, dove prendiamo la strada, poiché sicuramente arriveremo a Carona al buio.
Come previsto arriviamo alla macchina che il campanile di Carona suona le 20 in punto, beh volevamo sfruttare la giornata e direi che l’abbiamo proprio fatta!
Dati GPS:
Dislivello salita 2223
Km 38,30
La settimana è stata dura e piena per cui non abbiamo avuto modo di inventarci qualcosa io poi ho voglia di fare un giro nelle Orobie bergamasche, in particolare nella zona dei Laghi Gemelli e dintorni, quest’anno non ci siamo mai stati e a me piace particolarmente come zona. Perciò approdiamo a Carona e poco prima delle 8 ci incamminiamo verso il Rifugio Gemelli lungo il comodissimo sentiero che quasi senza accorgercene ci porta fino al rifugio. Dopo un buon te caldo e due chiacchiere con le poche persone che sono nel bar del rifugio proseguiamo per il Lago Colombo dove deviamo sul sentiero che torna a Carona passando per i laghi (giro dei laghi). Sui versanti sud la poca neve e ben sopra i 2000 m mentre a nord e zone d’ombra la quota si abbassa di parecchio, anche se la neve non supera mai i 3-4 cm. Al bivio con il sentiero delle Orobie voltiamo a dx e ci dirigiamo verso il Lago di Sardegnana con un lungo e bellissimo sali scendi che attraversa anche un paio di gallerie. Dopo il lago si risale più marcatamente per ridiscendere nuovamente e praticamente in piano arrivare a vista della diga di Fregabolgia nei pressi di una chiusa. Risaliamo alla strada che sale al Rifugio Calvi che raggiungiamo intorno alle 14.20. Ora la nostra idea sarebbe di salire con il sentiero 246 fino al P.so Selletta e scendere al rifugio Longo, probabilmente troveremo neve e a quel punto decideremo il da farsi. Rinunciare da subito e salire al rifugio Longo per il solito sentiero che passa dalla baita Armentarga non ci va. Prendiamo quindi il sentiero 246 purtroppo la bella giornata sta cambiando e sta scendendo un bel nebbione. Fortunatamente ne sbuchiamo, anche se di poco, una volta giunta al passo e come previsto il lato nord è innevato abbondantemente, l’unica traccia di passaggio è di una persona ramponata. Noi purtroppo siamo ancora in versione estiva e abbiamo solo i ramponcini. Decidiamo di provare lo stesso ma è subito evidente che la cosa è troppo rischiosa. Ad ogni passo sotto i ramponcini si forma un bello zoccolo di neve rendendoli in pratica inutili se non pericolosi. Scendiamo ancora un poco ma sul traverso la cosa ci piace veramente poco, la stabilità è troppo precaria ogni volta che solleviamo il piede per togliere lo zoccolo per cui a malincuore siamo costretti a rinunciare ad andare a salutare Enzo. Torniamo al passo e ci accoccoliamo su dei sassi al sole a mangiarci il nostro più che meritato panino. La sosta sarà ridotta al minimo perché il giro se già era lungo ora dovendo ritornare al rifugio Calvi di fatto lo allunghiamo. Rientriamo purtroppo nel nebbione e velocemente torniamo al rifugio Calvi, dove prendiamo la strada, poiché sicuramente arriveremo a Carona al buio.
Come previsto arriviamo alla macchina che il campanile di Carona suona le 20 in punto, beh volevamo sfruttare la giornata e direi che l’abbiamo proprio fatta!
Dati GPS:
Dislivello salita 2223
Km 38,30
Tourengänger:
cristina

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