RIFUGIO ALPE “IL LAGHETTO” m 2039 - LAGHI DI CAMPO m 2293
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patripoli (Patrizia)
Quest'oggi gita tranquilla.......destinazione Alta Val Bognanco......
Sono già stata altre volte in Val Bognanco, ma le mie esplorazioni si sono sempre limitate alla zona di San Bernardo, dove basta inoltrarsi anche di poco nella valle per trovare ancora angoli selvaggi e suggestivi, soprattutto durante le stagioni intermedie, quando la frequentazione di escursionisti, ciaspolatori e scialpinisti risulta meno massiccia.
Ed è stato proprio qui che sono stata silenziosa testimone alla "parata" dei galli forcelli, che tutti gli anni, ad inizio primavera, si pavoneggiano per corteggiare le femmine.
Uno spettacolo indimenticabile....
Questa volta però è stata l'occasione per scoprire un'altra Val Bognanco, altrettanto bella e remota, e ricca di opportunità per tutti coloro che volessero conoscerla più intimamente.
Quando partiamo da Gomba le condizioni meteorologiche non sono il massimo.
Un etereo ed inconsistente velo nebbioso avvolge boschi e montagne che, faticosamente e sporadicamente, quasi giocassero a nascondino, si svelano e si rivelano a noi.
Il percorso, dapprima nel bosco, alterna tratti ripidi a tratti pianeggianti e quando giungiamo alla croce del Vallaro, dopo essere passati dall'Alpe Oriaccia, una spera di sole illumina il paesaggio, regalandoci finalmente un po' di luce e un po' di calore.
E' il posto e il momento giusto per una sosta, che ci aiuta a ritemprare corpo e spirito.
Un ultimo tratto ripido ci porta al Rifugio dove un gruppo di persone, forse i gestori, sono indaffarati nel portare a termine le operazioni di chiusura della stagione.
E' quasi mezzogiorno e la vista e il profumo del cibo ha su alcuni di noi lo stesso effetto che ha avuto il canto delle sirene su Ulisse.
E così Lorenzo, Marco e Paolo e Pino si lasciano ammaliare dal richiamo eno-grastronomico e decidono di concludere la gita con un bel piatto di tagliatelle ai funghi annaffiato naturalmente con del buon vino.
Gli altri "duri e puri" procedono, tra le nuvole, fino al Passo di Campo e poi fino ai laghi, dove una sosta è d'obbligo.
La nostra tenacia però è ripagata da un cielo che diventa sempre più azzurro e che ci regala lo splendido panorama delle vette che si riflettono nelle acque trasparenti dei laghi.
Dopo la sosta pranzo, con panini che non possono certo competere con i piatti appetitosi di coloro che sono rimasti laggiù, seduti attorno ad un tavolo, torniamo sui nostri passi e raggiungiamo gli altri componenti del gruppo che non fanno che rigirare il coltello nella piaga esaltando la bontà di quanto mangiato.
Lo fanno allegramente...... Sarà colpa del vino?
Ed è allegramente che scendiamo fino a Gomba, progettando di tornare ancora in questa valle, magari il prossimo inverno.....
Con me hanno camminato: Aldo, Daniele, Lella, Lorenzo, Marco, Marika, Paolo, Pino, Ruggero
(Gita Cai Paullo, www.caipaullo.it)
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grandemago (Aldo)
Quante soddisfazioni ci dà questa passione!
Una gamma infinita....la puoi prendere come vuoi la montagna; sotto l’aspetto sportivo, contemplativo, estremo.....polentaro!
Oggi è una di quelle uscite tranquille; dislivello contenuto e meta bucolica.....il classico laghetto alpino!
La compagnia è varia, poche donne oggi.....e si sente che tira un’aria diversa (il riferimento al “Giupponi” non è casuale).
C’incamminiamo in mezzo agli umidi vapori che salgono dalla pianura, fa caldo e nel bosco si suda molto.
La sosta banana è prevista al rifugio Alpe “Il Laghetto”, ma giunti all’aperto, presso la croce di Vallaro, decidiamo di fermarci.
Ripreso il cammino raggiungiamo il rifugio e qui le diverse anime saltano fuori.....escono senza pudore allo scoperto, altro che contemplazione della natura!
Stanno chiudendo il rifugio e......smaltendo le scorte rimaste!
Girano prosciutti, salami e bottiglie di vino; non bastasse, una signora dice: “Se volete mettiamo su un pò di pasta....non c’è problema”......e perdiamo quattro elementi!
In verità, anche noi incorruttibili un assaggino lo abbiamo fatto, ma la meta sono i Laghi di Campo e Laghi di Campo saranno!
Riprendiamo il cammino io, Ruggero e Daniele, con Lella, Patrizia, Marica; sul campo lasciamo Marco, Pino, Lorenzo e Paolo.
Siamo sempre nella pentola a pressione.....nebbia che và e viene, più che altro rimane!
Superiamo la Bocchetta di Campo e a mezzacosta raggiungiamo i primi laghetti, poi, un ultimo balzo e siamo al Lago grande, dove ci concediamo una lunga e piacevole sosta sulle sue rive; esce anche il sole.
Torniamo al rifugio dopo un paio d’ore a “riprendere” i nostri compagni, che troviamo piuttosto euforici........compreso l’astemio.
.......La forza della montagna!!

Quest'oggi gita tranquilla.......destinazione Alta Val Bognanco......
Sono già stata altre volte in Val Bognanco, ma le mie esplorazioni si sono sempre limitate alla zona di San Bernardo, dove basta inoltrarsi anche di poco nella valle per trovare ancora angoli selvaggi e suggestivi, soprattutto durante le stagioni intermedie, quando la frequentazione di escursionisti, ciaspolatori e scialpinisti risulta meno massiccia.
Ed è stato proprio qui che sono stata silenziosa testimone alla "parata" dei galli forcelli, che tutti gli anni, ad inizio primavera, si pavoneggiano per corteggiare le femmine.
Uno spettacolo indimenticabile....
Questa volta però è stata l'occasione per scoprire un'altra Val Bognanco, altrettanto bella e remota, e ricca di opportunità per tutti coloro che volessero conoscerla più intimamente.
Quando partiamo da Gomba le condizioni meteorologiche non sono il massimo.
Un etereo ed inconsistente velo nebbioso avvolge boschi e montagne che, faticosamente e sporadicamente, quasi giocassero a nascondino, si svelano e si rivelano a noi.
Il percorso, dapprima nel bosco, alterna tratti ripidi a tratti pianeggianti e quando giungiamo alla croce del Vallaro, dopo essere passati dall'Alpe Oriaccia, una spera di sole illumina il paesaggio, regalandoci finalmente un po' di luce e un po' di calore.
E' il posto e il momento giusto per una sosta, che ci aiuta a ritemprare corpo e spirito.
Un ultimo tratto ripido ci porta al Rifugio dove un gruppo di persone, forse i gestori, sono indaffarati nel portare a termine le operazioni di chiusura della stagione.
E' quasi mezzogiorno e la vista e il profumo del cibo ha su alcuni di noi lo stesso effetto che ha avuto il canto delle sirene su Ulisse.
E così Lorenzo, Marco e Paolo e Pino si lasciano ammaliare dal richiamo eno-grastronomico e decidono di concludere la gita con un bel piatto di tagliatelle ai funghi annaffiato naturalmente con del buon vino.
Gli altri "duri e puri" procedono, tra le nuvole, fino al Passo di Campo e poi fino ai laghi, dove una sosta è d'obbligo.
La nostra tenacia però è ripagata da un cielo che diventa sempre più azzurro e che ci regala lo splendido panorama delle vette che si riflettono nelle acque trasparenti dei laghi.
Dopo la sosta pranzo, con panini che non possono certo competere con i piatti appetitosi di coloro che sono rimasti laggiù, seduti attorno ad un tavolo, torniamo sui nostri passi e raggiungiamo gli altri componenti del gruppo che non fanno che rigirare il coltello nella piaga esaltando la bontà di quanto mangiato.
Lo fanno allegramente...... Sarà colpa del vino?
Ed è allegramente che scendiamo fino a Gomba, progettando di tornare ancora in questa valle, magari il prossimo inverno.....
Con me hanno camminato: Aldo, Daniele, Lella, Lorenzo, Marco, Marika, Paolo, Pino, Ruggero
(Gita Cai Paullo, www.caipaullo.it)
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Quante soddisfazioni ci dà questa passione!
Una gamma infinita....la puoi prendere come vuoi la montagna; sotto l’aspetto sportivo, contemplativo, estremo.....polentaro!
Oggi è una di quelle uscite tranquille; dislivello contenuto e meta bucolica.....il classico laghetto alpino!
La compagnia è varia, poche donne oggi.....e si sente che tira un’aria diversa (il riferimento al “Giupponi” non è casuale).
C’incamminiamo in mezzo agli umidi vapori che salgono dalla pianura, fa caldo e nel bosco si suda molto.
La sosta banana è prevista al rifugio Alpe “Il Laghetto”, ma giunti all’aperto, presso la croce di Vallaro, decidiamo di fermarci.
Ripreso il cammino raggiungiamo il rifugio e qui le diverse anime saltano fuori.....escono senza pudore allo scoperto, altro che contemplazione della natura!
Stanno chiudendo il rifugio e......smaltendo le scorte rimaste!
Girano prosciutti, salami e bottiglie di vino; non bastasse, una signora dice: “Se volete mettiamo su un pò di pasta....non c’è problema”......e perdiamo quattro elementi!
In verità, anche noi incorruttibili un assaggino lo abbiamo fatto, ma la meta sono i Laghi di Campo e Laghi di Campo saranno!
Riprendiamo il cammino io, Ruggero e Daniele, con Lella, Patrizia, Marica; sul campo lasciamo Marco, Pino, Lorenzo e Paolo.
Siamo sempre nella pentola a pressione.....nebbia che và e viene, più che altro rimane!
Superiamo la Bocchetta di Campo e a mezzacosta raggiungiamo i primi laghetti, poi, un ultimo balzo e siamo al Lago grande, dove ci concediamo una lunga e piacevole sosta sulle sue rive; esce anche il sole.
Torniamo al rifugio dopo un paio d’ore a “riprendere” i nostri compagni, che troviamo piuttosto euforici........compreso l’astemio.
.......La forza della montagna!!
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