Marmolada 3343 m (traversata)
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Sabato 10 Settembre 2011, ore 10.45 siamo in cima alla Regina delle Dolomiti, un Sogno si avvera!!!
Dopo averla vista per anni da ogni prospettiva e in ogni stagione e aver sognato più volte di arrivare fino in punta, oggi sembra essere arrivato il momento adatto.
Sabato inizia la nostra settimana trentina e alle 6,00 siamo al posteggio della funivia Ciampac ad Alba di Canazei dove parte la strada/sentiero per il rifugio Contrin. Abbiamo così tanta energia che in 1,15 siamo al rifugio per il caffè che a causa dell’orario di partenza non siamo riusciti a prendere. Due parole con il rifugista che ci avvisa della presenza del soccorso alpino in cerca di un disperso da una settimana. Salutiamo e dopo qualche foto riprendiamo il sentiero dietro il rifugio per la Forcella della Marmolada. A circa metà della salita vediamo l’elicottero del soccorso lasciare una squadra poco sotto la Forcella, volano sulle rocce questi ragazzi, non camminano, che invidia!
Arriviamo sotto la Forcella, dove parte la ferrata per Punta Penia, ci attrezziamo di tutto punto e cominciamo a salire. Premetto che non amo le ferrate per cui non ne faccio molte, a mio parere questa ferrata è piuttosto facile, a tratti un po’ esposta e soprattutto la roccia è molto liscia e tiene poco però se pulita senza ghiaccio o altro si procede bene. Anche qui siamo piuttosto veloci anche perché all’ombra fa freddo e il sole lo troveremo solo in cresta, dove poco dopo adocchieremo la croce. Alle 10.45 tocchiamo la croce, siamo in cima alla Regina delle Dolomiti, siamo parte di Lei! L’emozione è fortissima! Foto e foto per ricordare questo momento e poi un buon te alla Capanna, il migliore (e più caro) bevuto in vita mia! Qualche parola con il rifugista che ci sconsiglia la Schiena di Mulo per evitare di mettere e togliere i ramponi e di scendere sulle roccette sotto di essa. Questo è stato il tratto che più ho temuto, all’inizio è stretto e ripido e a causa della ghiaia anche scivoloso, a sx c’è il muro di ghiaccio della Schiena di Mulo e a dx la bella caduta sul ghiacciaio per cui va fatto con moltissima calma, almeno nel nostro caso…
Dopo questo tratto si arriva alle fatidiche roccette attrezzate con un cavo metallico e si scende così sul ghiacciaio. Qui ci leghiamo e ramponiamo e seguendo la traccia evidente cominciamo la discesa. Come riferitoci in precedenza, troviamo due crepacci aperti da saltare, si passano facilmente ma un poco di impressione la fanno comunque. L’ultimo tratto purtroppo richiede molta attenzione per via del ghiaccio vivo ormai affiorato. Arriviamo così alla morena dove finalmente possiamo rilassarci! Scendiamo al Pian dei Fiacconi a mangiare un boccone e guardandola non posso che pensare quanto sia bella e a quanto sono fortunata ad aver questa passione e la persona a me più cara con cui poterla condividere.
Poiché il tempo non manca invece di scendere al Fedaia decidiamo di scendere al Pian de Trevisan e da lì prendere l’autobus per rientrare ad Alba. Un sentiero fatto 16 anni fa, nella nostra prima vacanza da sposati e quando cominciammo a muovere i primi passi in montagna, di cui l’unico ricordo è che ci era piaciuto, di fatto, è veramente molto bello e ne vale la pena!
Dati GPS:
Dislivello salita 1853
Dislivello discesa 1699
Km 18,66
Dopo averla vista per anni da ogni prospettiva e in ogni stagione e aver sognato più volte di arrivare fino in punta, oggi sembra essere arrivato il momento adatto.
Sabato inizia la nostra settimana trentina e alle 6,00 siamo al posteggio della funivia Ciampac ad Alba di Canazei dove parte la strada/sentiero per il rifugio Contrin. Abbiamo così tanta energia che in 1,15 siamo al rifugio per il caffè che a causa dell’orario di partenza non siamo riusciti a prendere. Due parole con il rifugista che ci avvisa della presenza del soccorso alpino in cerca di un disperso da una settimana. Salutiamo e dopo qualche foto riprendiamo il sentiero dietro il rifugio per la Forcella della Marmolada. A circa metà della salita vediamo l’elicottero del soccorso lasciare una squadra poco sotto la Forcella, volano sulle rocce questi ragazzi, non camminano, che invidia!
Arriviamo sotto la Forcella, dove parte la ferrata per Punta Penia, ci attrezziamo di tutto punto e cominciamo a salire. Premetto che non amo le ferrate per cui non ne faccio molte, a mio parere questa ferrata è piuttosto facile, a tratti un po’ esposta e soprattutto la roccia è molto liscia e tiene poco però se pulita senza ghiaccio o altro si procede bene. Anche qui siamo piuttosto veloci anche perché all’ombra fa freddo e il sole lo troveremo solo in cresta, dove poco dopo adocchieremo la croce. Alle 10.45 tocchiamo la croce, siamo in cima alla Regina delle Dolomiti, siamo parte di Lei! L’emozione è fortissima! Foto e foto per ricordare questo momento e poi un buon te alla Capanna, il migliore (e più caro) bevuto in vita mia! Qualche parola con il rifugista che ci sconsiglia la Schiena di Mulo per evitare di mettere e togliere i ramponi e di scendere sulle roccette sotto di essa. Questo è stato il tratto che più ho temuto, all’inizio è stretto e ripido e a causa della ghiaia anche scivoloso, a sx c’è il muro di ghiaccio della Schiena di Mulo e a dx la bella caduta sul ghiacciaio per cui va fatto con moltissima calma, almeno nel nostro caso…
Dopo questo tratto si arriva alle fatidiche roccette attrezzate con un cavo metallico e si scende così sul ghiacciaio. Qui ci leghiamo e ramponiamo e seguendo la traccia evidente cominciamo la discesa. Come riferitoci in precedenza, troviamo due crepacci aperti da saltare, si passano facilmente ma un poco di impressione la fanno comunque. L’ultimo tratto purtroppo richiede molta attenzione per via del ghiaccio vivo ormai affiorato. Arriviamo così alla morena dove finalmente possiamo rilassarci! Scendiamo al Pian dei Fiacconi a mangiare un boccone e guardandola non posso che pensare quanto sia bella e a quanto sono fortunata ad aver questa passione e la persona a me più cara con cui poterla condividere.
Poiché il tempo non manca invece di scendere al Fedaia decidiamo di scendere al Pian de Trevisan e da lì prendere l’autobus per rientrare ad Alba. Un sentiero fatto 16 anni fa, nella nostra prima vacanza da sposati e quando cominciammo a muovere i primi passi in montagna, di cui l’unico ricordo è che ci era piaciuto, di fatto, è veramente molto bello e ne vale la pena!
Dati GPS:
Dislivello salita 1853
Dislivello discesa 1699
Km 18,66
Tourengänger:
cristina

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