Garzirola e Camoghè da Cavargna
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Garzirola e Camoghè da Cavargna
La mia amica Chiara è reduce da un intervento ad un piede che le impedisce di dedicarsi alle sue solite e molteplici attività sportive. Mi chiede se ho per le mani qualche escursione adatta alla sua situazione di recupero; allora, per amor di compagna e di compagnia, accantono ciò che avevo in mente, troppo impegnativo per lei al momento, e ripesco dall’enorme mio cassetto del “Da Farsi” una escursione Garzirola-Camoghè la prima parte della quale conoscevo molto bene e si adattava ad entrambi. La seconda parte era una delle tante cose che da tempo desideravo tentare. Decido di partire da Cavargna e così poco dopo le 8.15, calzati scarponi e attrezzatura varia partiamo per il Passo di S.Lucio, passando prima per la frazioncina di Colonè.
Arrivati al Passo, oggi quasi deserto ma nei giorni festivi molto frequentato, ci dirigiamo verso la vetta Sud che ingannevole appare lassù come prossima ma poi beffarda si “allontana” man mano che saliamo, sudiamo e soffriamo; fortunatamente a tratti il proverbiale vento svizzero che accarezza quasi sempre la cresta del Garzirola ci dà un po’ di refrigerio. La giornata è bella ma con una leggera nuvolosità diffusa e un po’ afosa.
Arrivati alla vetta Sud che Chiara raggiunge per la prima volta le descrivo le vicine vette che popolano il nostro panorama e lei è molto contenta di riuscire a collegare assieme e rapportare le varie zone che conosceva già.
Ci rechiamo doverosamente alla vera vetta del Garzirola, quella Nord e dopo una piccola sosta e le foto rituali Chiara decide di interrompere il suo sforzo e tornare al Passo di San Lucio dove gusterà un pasto ristoratore. Ci accordiamo per trovarci all’auto a Cavargna per le 17 ed io proseguo aggirando ad Est la vetta del Monte Segor per recarmi poi con un sentierino sulla cresta di collegamento con il Camoghè. La cresta è la parte divertente di tutta l’escursione; il primo tratto e quello finale sono facili ma quello intermedio è roccioso e un po’ aereo. Sia a sx che a dx la coda dell’occhio intravede costantemente i due valloni che non invitano a sbagliare il passo; un volo si concluderebbe probabilmente con un infausto tentativo di vincere la gravità! Deboli segni giallo/rossi indicano il cammino e ogni tanto le mani arrivano in soccorso dell’equilibrio. Alpinisticamente il percorso lo classificherei di II / I obbligatorio nel senso che chi si vuol divertire scende o sale su un II UIAA; ma c’è quasi sempre la scappatoia di I grado, più evidente al ritorno, quando si sale. Finite le roccette si giunge alla Bocchetta di Revolte dove arrivano da dx il sentiero per Cortaccia e a sx il sentiero che giunge da Serdena; un evidente cartello segnala che verso Serdena possono scendere solo gli autorizzati perché è una zona destinata alle numerose esercitazioni di tiro che i “da sempre neutrali” Svizzeri non trascurano di effettuare….non si sa mai nella vita (Gheddafi insegna)! Poi la salita non difficile perché addolcita da numerosi tornanti verso la vetta del Camoghè che raggiungo osservando che c’è un’altra vetta limitrofa…..e che forse è quella giusta ma qui dove sono c’è tanto di cartello Camoghè e altitudine. Per oggi mi fermo qui dove c’è una sorta di piccola cappella; la prossima volta visiterò anche l’altra cima distante 150m. contraddistinta da un omone di sassi. Dopo una sosta per cambiarmi dato che l’aria particolarmente fresca mi gela il sudore addosso mi incammino per il ritorno. Torno alla Bocchetta di Revolte e poi affronto nuovamente la cresta scegliendo stavolta il percorso più facile. Al termine costeggio il Monte Segor ad Ovest con un sentierino alternativo che avevo intravisto all’andata e che mi fa guadagnare tempo e cammino. Dato che avevo progettato un ritorno diverso, scendo ripidamente, senza sentiero, all’Alpe Segor dove inizia una super-mulattiera che mi porta all’Alpe Tabano. Qui, attratto dalla comoda strada, mi lascio scappare la deviazione che mi avrebbe portato a Cavargna via Casella e mi ritrovo quindi nuovamente al Passo di San Lucio. Vabbè, pazienza, mi dico e trovo una scorciatoia per Colonè da dove poi raggiungo Cavargna col percorso di andata.
Arrivato al parcheggio in anticipo di ½ ora non trovo l’auto e mi preoccupo ma dopo qualche minuto ecco arrivare Chiara che premurosamente era salita ad aspettarmi alla Chiesa. Invece io avevo traversato il paese lungo una sequenza di gradinate.
Basta! Ora iniziamo i reciproci resoconti, mi cambio e ci avviamo verso casa, contenti del bel giro odierno. Grazie Chiara per la compagnia.
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita 1675m ; discesa 1665m
Lunghezza totale 23,9 km
Tempo totale netto 7h42’
Tempo di salita netto 4h41'
Tempo di discesa netto 3h01'
Soste totali 30'
Pendenza max 30% (salita Camoghè)
Pendenza media 20% (Passo S.Lucio-Garzirola)
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