Brenta, Via delle Bocchette Centrali e Alte
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il 6 di agosto iniziano le vacanze anche per me finalmente, io e Pino abbiamo in programma le Bocchette Centrali del Brenta; organizzate dalla nostra sezione diversi anni fa ma da noi non fatte; io perché non frequentavo ancora e Pino ha dovuto rinunciare, ed ora ………. si vaaa!!
e ………. come al solito, non ci accontentiamo delle Centrali ma ci organizziamo il giro completo delle Bocchette dal Rif. Pedrotti al Rif. Tuckett, percorrendo le Centrali e le Alte.
La Via delle Bocchette, coi sentieri n° 318, 305, 303 passando per la Bocca di Brenta, la Bocchetta del Campanile Basso, degli Sfulmini, degli Armi, le due dei Massodi, del Tuckett , che spettaco!!!!!!!!
1 giorno partenza da Paullo a Madonna di Campiglio, raggiungiamo il Rif. Vallesinella dove posteggiamo l’auto; via verso il Rif.Pedrotti mt. 2.491, passando per il Rif. Casinei e Rif. Brentei, circa 4 ore per raggiungere il Rifugio, cena squisita e pernottamento con annesso una segheria (umana) che ha tenuto tutti svegli nella stanza sino al mattino ….. mannaia!!!;
2 giorno dal Rif. Pedrotti, per le Bocchette Centrali e discesa al Rif. Alimonta mt. 2580 , alla Vedretta degli Sfulmini; cena squisita super abbondante e pernottamento ottimo, gestori simpatici; ferrata media dislivello mt. 1.000 tempo h 4,30 più circa h 1,30 tra i due Rifugi.
3 giorno dal Rif. Alimonta, per le Bocchette Alte sino al Rif. Tuckett e Q.Sella mt. 2272 cena sublime e pernottamento nella dependance; ferrata media++ dislivello 1.000 tempo h 4,30/5 più circa 2 ore tra i due Rifugi.
4 giorno dal Rif. Tuckett discesa al Rif. Vallesinella circa h 2,0, crostate al Rif.Vallesinelle sublimi come quelle di Esilde, rientro a casa dopo una sbirciatina a Madonna di Campiglio e a Pinzolo.
Abbiamo fatto una scorpacciata di strapiombi, arrampicatine con le mani tra la roccia divertenti, paesaggi mozzafiato, un po’ di neve e purtroppo anche nuvole basse che ci hanno impedito di godere a pieno dei paesaggi, a dimenticavo … un sacco di scaleeeeeee!!!!
Bocchette Centrali
Dal Rif. Pedrotti si procede verso la Bocca di Brenta da dove si scende di poche decine di metri sino ad arrivare all’attacco superando un salto di roccia tramite una breve scaletta per immettersi poi su un sentiero di roccia (cengia) esposto e da percorrere in parte piegati sulle gambe che aggira in parte il lato ovest di Brenta Alta, dopo di che con una successiva scaletta ed alcune facili roccette a volte non attrezzate, si scende in una enorme fenditura racchiusa tra la cima di Brenta Alta ed il famoso Campanile Basso, da qui si risale sempre su facili roccette . La via prosegue su lunga cengia sempre esposta e sempre attrezzata con fune finendo dopo alcuni saliscendi attrezzati nei punti più verticali con comode staffe metalliche alla base degli Sfulmini e successivamente alla Torre di Brenta. Interessante a circa 3/4 del tragitto un enorme "ferro di cavallo" dove l'esposizione è massima, qui, sempre in sicurezza, ci si trova sospesi a 500mt dal fondo detritico. Si procede sempre su cengia attrezzata esposta, si incontrano un paio di saliscendi su roccette e si svolta a sinistra nuovamente su cengia dando un ultimo sguardo al Campanile Basso posto alle nostre spalle fino alla Bocca degli Armi dove si discende verticalmente una breve crestina con l'ausilio di una serie di scalette fino a toccare il nevaio del canalone che porta al visibile rifugio Alimonta. Il nevaio lo si supera in discesa, all'inizio della discesa sulla destra è visibile la traccia di sentiero in mezzo al ghiaione che rappresenta l'inizio del percorso delle Bocchette Alte.
Ai piedi della vedretta degli Sfulmini c’è il rifugio Alimontaci accoglie in uno degli scenari più suggestivi del Brenta.
Un orizzonte di pietra, di guglie, campanili e poderose pareti che si innalzano dalla Val Brenta.
Bocchette Alte
Dal Rifugio Alimonta a 2580mt., ci si allontana dal rifugio in direzione della Bocca d'Armi inizialmente su sentiero spostandosi sulla sinistra della conca ed iniziando a salire lungo una traccia su terreno ghiaioso abbastanza ripido fino ad un bivio dove a destra si proseguirebbe per la Bocca d'Armi e quindi le Bocchette Centrali mentre a sinistra (cartello bianco-rosso) si sale verso l'enorme parete rocciosa della Vedretta degli Sfulmini che poi si costeggia su comoda cengia fino alle prime facili roccette attrezzate che ancora non rappresentano il vero attacco delle Bocchette Alte.L’ attacco non tarda ad arrivare in quanto dopo pochi metri di salita si trova la targa d'inizio e la prima delle varie scale con cui è attrezzata la via.
Superata la prima scala si guadagna quota rapidamente su fondo detritico e costantemente in ombra mentre alle spalle è possibile vedere, situata alla nostra altezza, la Bocca degli Armi dalla quale si accede alle Bocchette Centrali .Si continua a salire, la traccia è ben segnalata e dopo circa 1.00h dal rifugio Alimonta si arriva sul pianoro detritico situato ai piedi della spalla nord di Cima Molveno (2700mt ). Godersi il panorama è d'obbligo prima di iniziare il sentiero Umberto Quintavalle (n.323) in discesa con esposta scala iniziale e successivi brevi passaggi attrezzati da affrontare con particolare cautela fino alla gelata Bocca bassa dei Massodi tra lo spallone dei Massodi e Cima Molveno, da attraversare con attenzione visto l'intaglio di ghiaia e che il tratto in questione non è attrezzato. Superati questi pochi metri un pò delicati ci si trova su una stretta ed espostissima cengia attrezzata dove è eventualmente possibile abbandonare la via e scendere in direzione del rifugio Brentei o verso il rifugio Alimonta tramite l'aereo sentiero Oliva Detassis; un gruppo di Tedeschi difronte a noi abbandona la via, noi proseguiamo e ci si trova d'innanzi ad una lunga serie di scalette metalliche che aiutano a risalire lo strapiombante spallone dei Massodi interrotte ogni tanto da alcuni comodi pulpitini panoramici. Inizia il sentiero Mario Coggiola in direzione della Bocca Alta dei Massodi a tratti su cengia in lieve salita a tratti superando in divertente arrampicata roccette attrezzate fino all'ampio pianoro detritico dei Massodi grandioso balcone panoramico, che aimè noi troveremo immerso nelle nuvole. Davanti a noi la Bocchetta Alta e Bassa (2790mt) dei Massodi ben attrezzate raggiungibili non prima di aver superato in discesa la lunga e verticale "Scala degli Amici" . Le Bocchette dei Massodi si superano con tranquilli passaggi in arrampicata sempre assicurati e nei punti più verticali con brevi scalette . Eccoci ai piedi della spettacolare parete sud di Cima Brenta punto di maggior altezza del percorso (3020mt ca.) e poi un lungo tratto su cenge esposte che in vari occasioni "tagliano" franosi canalini e dove troviamo passaggi innevati. Superato i canalini innevati ci si trova immediatamente in salita lungo una nuova scala e si raggiunge nuovamente la cengia lungo la quale si procede per vari minuti mantenendosi in quota fino a raggiungere, a nord, un tratto in discesa su terreno misto roccia ghiaia che in circa 30' (per me di più ...!!) porta alla parte alta della Bocca di Tuckett e punto panoramico verso l'omonimo rifugio. La calata verso la Bocca è abbastanza ........ affannosa su sentiero franoso, perde rapidamente quota superando i tratti più ripidi con alcune brevi scalette ,l'inizio del nevaio è sotto di noi e si arriva alla forcella prima di iniziare la discesa .
Io qui calzo i ramponi anche se la neve non è ghiacciata ma odio ....... scivolare e la pendenza non è poi così dolce, visto che li ho portati nello zaino e pesano perché non usarli???!!!! Ahahahahahahah!!!
Pino scende senza, puntando i talloni e facendo qualche sciatinaaaaa ...... !!!!
E' finita anche questa bella esperienza!!!!
Bye da Titti e Pino
e ………. come al solito, non ci accontentiamo delle Centrali ma ci organizziamo il giro completo delle Bocchette dal Rif. Pedrotti al Rif. Tuckett, percorrendo le Centrali e le Alte.
La Via delle Bocchette, coi sentieri n° 318, 305, 303 passando per la Bocca di Brenta, la Bocchetta del Campanile Basso, degli Sfulmini, degli Armi, le due dei Massodi, del Tuckett , che spettaco!!!!!!!!
1 giorno partenza da Paullo a Madonna di Campiglio, raggiungiamo il Rif. Vallesinella dove posteggiamo l’auto; via verso il Rif.Pedrotti mt. 2.491, passando per il Rif. Casinei e Rif. Brentei, circa 4 ore per raggiungere il Rifugio, cena squisita e pernottamento con annesso una segheria (umana) che ha tenuto tutti svegli nella stanza sino al mattino ….. mannaia!!!;
2 giorno dal Rif. Pedrotti, per le Bocchette Centrali e discesa al Rif. Alimonta mt. 2580 , alla Vedretta degli Sfulmini; cena squisita super abbondante e pernottamento ottimo, gestori simpatici; ferrata media dislivello mt. 1.000 tempo h 4,30 più circa h 1,30 tra i due Rifugi.
3 giorno dal Rif. Alimonta, per le Bocchette Alte sino al Rif. Tuckett e Q.Sella mt. 2272 cena sublime e pernottamento nella dependance; ferrata media++ dislivello 1.000 tempo h 4,30/5 più circa 2 ore tra i due Rifugi.
4 giorno dal Rif. Tuckett discesa al Rif. Vallesinella circa h 2,0, crostate al Rif.Vallesinelle sublimi come quelle di Esilde, rientro a casa dopo una sbirciatina a Madonna di Campiglio e a Pinzolo.
Abbiamo fatto una scorpacciata di strapiombi, arrampicatine con le mani tra la roccia divertenti, paesaggi mozzafiato, un po’ di neve e purtroppo anche nuvole basse che ci hanno impedito di godere a pieno dei paesaggi, a dimenticavo … un sacco di scaleeeeeee!!!!
Bocchette Centrali
Dal Rif. Pedrotti si procede verso la Bocca di Brenta da dove si scende di poche decine di metri sino ad arrivare all’attacco superando un salto di roccia tramite una breve scaletta per immettersi poi su un sentiero di roccia (cengia) esposto e da percorrere in parte piegati sulle gambe che aggira in parte il lato ovest di Brenta Alta, dopo di che con una successiva scaletta ed alcune facili roccette a volte non attrezzate, si scende in una enorme fenditura racchiusa tra la cima di Brenta Alta ed il famoso Campanile Basso, da qui si risale sempre su facili roccette . La via prosegue su lunga cengia sempre esposta e sempre attrezzata con fune finendo dopo alcuni saliscendi attrezzati nei punti più verticali con comode staffe metalliche alla base degli Sfulmini e successivamente alla Torre di Brenta. Interessante a circa 3/4 del tragitto un enorme "ferro di cavallo" dove l'esposizione è massima, qui, sempre in sicurezza, ci si trova sospesi a 500mt dal fondo detritico. Si procede sempre su cengia attrezzata esposta, si incontrano un paio di saliscendi su roccette e si svolta a sinistra nuovamente su cengia dando un ultimo sguardo al Campanile Basso posto alle nostre spalle fino alla Bocca degli Armi dove si discende verticalmente una breve crestina con l'ausilio di una serie di scalette fino a toccare il nevaio del canalone che porta al visibile rifugio Alimonta. Il nevaio lo si supera in discesa, all'inizio della discesa sulla destra è visibile la traccia di sentiero in mezzo al ghiaione che rappresenta l'inizio del percorso delle Bocchette Alte.
Ai piedi della vedretta degli Sfulmini c’è il rifugio Alimontaci accoglie in uno degli scenari più suggestivi del Brenta.
Un orizzonte di pietra, di guglie, campanili e poderose pareti che si innalzano dalla Val Brenta.
Bocchette Alte
Dal Rifugio Alimonta a 2580mt., ci si allontana dal rifugio in direzione della Bocca d'Armi inizialmente su sentiero spostandosi sulla sinistra della conca ed iniziando a salire lungo una traccia su terreno ghiaioso abbastanza ripido fino ad un bivio dove a destra si proseguirebbe per la Bocca d'Armi e quindi le Bocchette Centrali mentre a sinistra (cartello bianco-rosso) si sale verso l'enorme parete rocciosa della Vedretta degli Sfulmini che poi si costeggia su comoda cengia fino alle prime facili roccette attrezzate che ancora non rappresentano il vero attacco delle Bocchette Alte.L’ attacco non tarda ad arrivare in quanto dopo pochi metri di salita si trova la targa d'inizio e la prima delle varie scale con cui è attrezzata la via.
Superata la prima scala si guadagna quota rapidamente su fondo detritico e costantemente in ombra mentre alle spalle è possibile vedere, situata alla nostra altezza, la Bocca degli Armi dalla quale si accede alle Bocchette Centrali .Si continua a salire, la traccia è ben segnalata e dopo circa 1.00h dal rifugio Alimonta si arriva sul pianoro detritico situato ai piedi della spalla nord di Cima Molveno (2700mt ). Godersi il panorama è d'obbligo prima di iniziare il sentiero Umberto Quintavalle (n.323) in discesa con esposta scala iniziale e successivi brevi passaggi attrezzati da affrontare con particolare cautela fino alla gelata Bocca bassa dei Massodi tra lo spallone dei Massodi e Cima Molveno, da attraversare con attenzione visto l'intaglio di ghiaia e che il tratto in questione non è attrezzato. Superati questi pochi metri un pò delicati ci si trova su una stretta ed espostissima cengia attrezzata dove è eventualmente possibile abbandonare la via e scendere in direzione del rifugio Brentei o verso il rifugio Alimonta tramite l'aereo sentiero Oliva Detassis; un gruppo di Tedeschi difronte a noi abbandona la via, noi proseguiamo e ci si trova d'innanzi ad una lunga serie di scalette metalliche che aiutano a risalire lo strapiombante spallone dei Massodi interrotte ogni tanto da alcuni comodi pulpitini panoramici. Inizia il sentiero Mario Coggiola in direzione della Bocca Alta dei Massodi a tratti su cengia in lieve salita a tratti superando in divertente arrampicata roccette attrezzate fino all'ampio pianoro detritico dei Massodi grandioso balcone panoramico, che aimè noi troveremo immerso nelle nuvole. Davanti a noi la Bocchetta Alta e Bassa (2790mt) dei Massodi ben attrezzate raggiungibili non prima di aver superato in discesa la lunga e verticale "Scala degli Amici" . Le Bocchette dei Massodi si superano con tranquilli passaggi in arrampicata sempre assicurati e nei punti più verticali con brevi scalette . Eccoci ai piedi della spettacolare parete sud di Cima Brenta punto di maggior altezza del percorso (3020mt ca.) e poi un lungo tratto su cenge esposte che in vari occasioni "tagliano" franosi canalini e dove troviamo passaggi innevati. Superato i canalini innevati ci si trova immediatamente in salita lungo una nuova scala e si raggiunge nuovamente la cengia lungo la quale si procede per vari minuti mantenendosi in quota fino a raggiungere, a nord, un tratto in discesa su terreno misto roccia ghiaia che in circa 30' (per me di più ...!!) porta alla parte alta della Bocca di Tuckett e punto panoramico verso l'omonimo rifugio. La calata verso la Bocca è abbastanza ........ affannosa su sentiero franoso, perde rapidamente quota superando i tratti più ripidi con alcune brevi scalette ,l'inizio del nevaio è sotto di noi e si arriva alla forcella prima di iniziare la discesa .
Io qui calzo i ramponi anche se la neve non è ghiacciata ma odio ....... scivolare e la pendenza non è poi così dolce, visto che li ho portati nello zaino e pesano perché non usarli???!!!! Ahahahahahahah!!!
Pino scende senza, puntando i talloni e facendo qualche sciatinaaaaa ...... !!!!
E' finita anche questa bella esperienza!!!!
Bye da Titti e Pino
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (6)