Val Formazza cap. III: afternoon tea all'alpe Nefelgiù
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A Riale, proprio alle spalle dell'hotel Aaltdorf dove alloggiamo, parte un sentiero che un piccolo cartello indica dedicato a Rigoni Stern. Niente altro, non c'è scritto dove conduca. Di ritorno dal matinè al Bettelmat, decido di concedermi un paio d'ore di esplorazione verso l'ignoto anche se, a dire il vero, un'idea della direzione ce l'ho: secondo me, questo che appare come un tracciato nuovo nuovo dovrebbe collegarsi, più in alto, con la gippabile verso l'alpe del Nefelgiù.
Sono le 15.30, mi incammino. La via si fa da subito piuttosto dura a causa della pendenza. Nessun segnavia o bollo. Si risale un costolone per circa 20 minuti e alla fine la mia supposizione si rivela esatta perchè sbuco, in piano, su una gippabile, all'altezza di un piccolo ecomostro incompiuto in cemento armato la cui unica utilità pare quella di deturpare il territorio. A questo punto bisogna girare a sinistra e non a destra come l'orientamento vorrebbe perchè altrimenti si scende verso il Morasco. A sinistra, invece, camminado in leggera salita si aggira un colle e si perviene si sul Morasco, ma molto in alto rispetto alla strada che lo costeggia.
Con piacevolissima e panoramica passeggiata si perviene dunque ad una curva che si addentra nel vallone del Nefelgiù, a quest'ora deserto da turisti ed abitato unicamente da placide vacche che pascolano l'ultima erba della sera.
La gippabile lascia ora il posto ad un bel sentiero che prosegue nel vallone e punta al passo del Nefelgiù, la cui depressione è già ben visibile.
Scelgo un bel sasso, ci monto sopra. Sono le 16.30, mi faccio il mio tea time a base di acqua fresca di sorgente e barretta ai frutti di bosco mentre il sole mi arrostisce e cinque o sei vitelli mi gironzolano attorno curiosi.
Guardo smanioso il passo e so che di buona lena potrei raggiungerlo e tornare indietro prima che scendano le luci della sera ma non bisogna esagerare quindi mi avvio per il ritorno.
Di nuovo sulla strada alta del Morasco, quasi all'altezza della diga, un sentiero (sempre privo di segnalazione) si stacca a sinistra della gippabile ed è evidente che funge da collegamento con la strada bassa. Per non fare lo stesso tragitto dell'andata, prendo tale sentiero e in una quindicina di minuti piuttosto ripidi sono giù. Da qui alla diga e poi, per noiosa strada asfaltata piuttosto trafficata, di nuovo a Riale.
Percorso di 8 km circa.
Continua....
Sono le 15.30, mi incammino. La via si fa da subito piuttosto dura a causa della pendenza. Nessun segnavia o bollo. Si risale un costolone per circa 20 minuti e alla fine la mia supposizione si rivela esatta perchè sbuco, in piano, su una gippabile, all'altezza di un piccolo ecomostro incompiuto in cemento armato la cui unica utilità pare quella di deturpare il territorio. A questo punto bisogna girare a sinistra e non a destra come l'orientamento vorrebbe perchè altrimenti si scende verso il Morasco. A sinistra, invece, camminado in leggera salita si aggira un colle e si perviene si sul Morasco, ma molto in alto rispetto alla strada che lo costeggia.
Con piacevolissima e panoramica passeggiata si perviene dunque ad una curva che si addentra nel vallone del Nefelgiù, a quest'ora deserto da turisti ed abitato unicamente da placide vacche che pascolano l'ultima erba della sera.
La gippabile lascia ora il posto ad un bel sentiero che prosegue nel vallone e punta al passo del Nefelgiù, la cui depressione è già ben visibile.
Scelgo un bel sasso, ci monto sopra. Sono le 16.30, mi faccio il mio tea time a base di acqua fresca di sorgente e barretta ai frutti di bosco mentre il sole mi arrostisce e cinque o sei vitelli mi gironzolano attorno curiosi.
Guardo smanioso il passo e so che di buona lena potrei raggiungerlo e tornare indietro prima che scendano le luci della sera ma non bisogna esagerare quindi mi avvio per il ritorno.
Di nuovo sulla strada alta del Morasco, quasi all'altezza della diga, un sentiero (sempre privo di segnalazione) si stacca a sinistra della gippabile ed è evidente che funge da collegamento con la strada bassa. Per non fare lo stesso tragitto dell'andata, prendo tale sentiero e in una quindicina di minuti piuttosto ripidi sono giù. Da qui alla diga e poi, per noiosa strada asfaltata piuttosto trafficata, di nuovo a Riale.
Percorso di 8 km circa.
Continua....
Tourengänger:
rochi
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