Cima Presanella 3558mt. e Cima Vermiglio 3458mt.
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Finalmente torna il bel tempo stabile per qualche giorno e così svegliandomi Martedì mattina mi viene in mente una vecchia idea che mi accompagna da tempo: la Cima Presanella.
Detto fatto telefono al Rifugio Denza, prenoto un posto per la sera e verso le ore 13.30 sono già in viaggio per Velon, dopo il Passo Tonale, da dove intendo partire.
La Presanella, soprattutto dal versante Nord mi ha sempre affascinato moltissimo, fin da quando ragazzo, ai tempi delle vacanze in Val di Sole la vedevo e l'ammiravo dal basso pensando che prima o poi sarei stato in grado di scalarla, quanti bei ricordi...; ora sono qui per tentare questa salita e non mi sembra vero.
Sono solo, ma questo non mi spaventa, anzi, in questo periodo ho bisogno di stare solo con me stesso per ritrovare un po' di serenità in un brutto periodo.
Poco prima delle 17.00 sono pronto, scarponi ai piedi ed equipaggiato con ramponi e piccozza nello zaino, qualche goccia di pioggia scende dal cielo ma è intuibile che si tratta solo di nubi di passaggio, infatti il cielo ha larghe zone di sereno.
C'è da dire che, volendo, una stradina in alcuni tratti alquanto stretta ma dal fondo abbastanza buono, permetterebbe di salire in macchina fino al Forte Presanella Pozzi Alti (risalente al periodo della Grande Guerra) a circa 1850mt. di quota facendo risparmiare più di un ora di cammino, ma personalmente preferisco partire da Velon.
Dopo la sterrata, che in alcuni punti si "taglia", senza giungere al Forte imbocco sulla sinistra il sentiero n°233 diretto al Denza.
Questo sentiero ripercorre una vecchia mulattiera Austriaca ed è molto suggestivo e divertente perchè transita in una galleria e poi sotto una cascatella.
In irca due ore sono al Denza, un po' in anticipo sui tempi che avevo previsto; il rifugio è molto accogliente ed ottimamente gestito da Mirko e dalle altre due gentili ragazze.
Non c'è moltissima gente e si sta molto bene, per l'indomani penso di far colazione verso le 5.00 per poi partire con la prima luce alle 5.30.
La notte passa bene ed il tempo al mattino è stupendo, solo qualche nube in fondo verso il gruppo Ortles Cevedale copre le cime, mentre la Presanella si staglia in tutto il suo splendore in un cielo completamente sereno.
La temperatura è molto fredda, a naso non più di qualche grado con un po' di vento da ovest, nord-ovest.
La salita al Passo Cercen avviene su sentiero ben segnato, con qualche difficoltà nell'ultimo tratto per via del ghiaccio verglas che ricopre le rocce proprio dove transita la via.
Arrivato al passo mi ricongiungo con una famiglia di tre escursionisti che si stanno legando in cordata; c'è anche un ragazzo di 13 anni veramente in gamba, infatti non molti suoi coetanei sarebbero disposti a questi sacrifici per salire su una montagna.
Dopo essermi ramponato proseguo per la Sella di Freshfield dove vedo una cordata di altre tre persone che sta superando la crepaccia più larga un po' prima del passo.
Il giacciaio Presanella è in ottime condizioni, il freddo pungente ed uno strato di neve abbastanza recente hanno creato un buon mix, devo solo stare attento ai crepacci, questo a maggior ragione perchè sono solo.
Seguendo le rade tracce (non sono saliti in molti negli ultimi giorni) arrivo alla sella e davanti mi appare il versante ovest della Presanella.
Dopo aver scollinato si scende per alcuni metri per sfasciumi fin sulla vedretta di Nardis che si percorre con semicerchio verso est passando sotto Cima Vermiglio, dapprima in leggera discesa e poi in salita su terreno misto fino alla Muraccia della Presanella che è una lunga sella che divide la Cima Presanella dalla Vermiglio; in questo tratto occorre prestare la massima attenzione alle cornici di neve che sporgono sul versante nord.
Raggiungo anche le altre tre persone che mi precedevano (anche qui c'è un ragazzino) ma che si fermano lì e percorro una crestina nevosa un po' esposta su ambo i versanti e per le facili roccette miste a neve del versante sud ovest alle 9.15 raggiungo la croce di vetta in completa solitudine.
Stando a sud riparato dal vento, sto davvero bene e per questo mi concedo un bella pausa durante la quale mangio, scatto le consuete fotografie e cerco di individuare tutte le cime che mi circondano a 360°.
Mentre scendo, poco sotto la vetta incrocio i tre escursionisti incontrati al Passo Cercen, sono contento, soprattutto per il ragazzo, che abbiano potuto raggiungere la loro meta.
Dopo aver incrociato altre due persone che salgono, mentre ritorno alla Sella di Freshfield decido di salire anche la Cima Vermiglio e così dopo aver tolto i ramponi ed aver individuato una via mi arrampico per rocce intervallate da sfascumi e grandissimi massi instabili fin sulla vetta (effettivamente la difficoltà di arrampicata III° che ho inserito è solo per la Cima Vermiglio).
Dopo essere sceso con estrema cautela riprendo ramponi e bastoncini e ritorno per la Sella di Freshfield.
Piccola variante della discesa, al Passo Cercen resto un po' più sulla destra rispetto la via di salita e percorro tutta la vedretta fino in fondo dove ho il tempo di visitare una bellissima grotta formatasi nel ghiaccio, dopodichè rientro al Denza dopo circa 8 ore e mezza da questa mattina.
A questo punto dopo un'altra bella pausa ed un buon caffè al rifugio rientro a Velon.
Grazie Presanella di avermi fatto sognare, grazie Montagna.
Detto fatto telefono al Rifugio Denza, prenoto un posto per la sera e verso le ore 13.30 sono già in viaggio per Velon, dopo il Passo Tonale, da dove intendo partire.
La Presanella, soprattutto dal versante Nord mi ha sempre affascinato moltissimo, fin da quando ragazzo, ai tempi delle vacanze in Val di Sole la vedevo e l'ammiravo dal basso pensando che prima o poi sarei stato in grado di scalarla, quanti bei ricordi...; ora sono qui per tentare questa salita e non mi sembra vero.
Sono solo, ma questo non mi spaventa, anzi, in questo periodo ho bisogno di stare solo con me stesso per ritrovare un po' di serenità in un brutto periodo.
Poco prima delle 17.00 sono pronto, scarponi ai piedi ed equipaggiato con ramponi e piccozza nello zaino, qualche goccia di pioggia scende dal cielo ma è intuibile che si tratta solo di nubi di passaggio, infatti il cielo ha larghe zone di sereno.
C'è da dire che, volendo, una stradina in alcuni tratti alquanto stretta ma dal fondo abbastanza buono, permetterebbe di salire in macchina fino al Forte Presanella Pozzi Alti (risalente al periodo della Grande Guerra) a circa 1850mt. di quota facendo risparmiare più di un ora di cammino, ma personalmente preferisco partire da Velon.
Dopo la sterrata, che in alcuni punti si "taglia", senza giungere al Forte imbocco sulla sinistra il sentiero n°233 diretto al Denza.
Questo sentiero ripercorre una vecchia mulattiera Austriaca ed è molto suggestivo e divertente perchè transita in una galleria e poi sotto una cascatella.
In irca due ore sono al Denza, un po' in anticipo sui tempi che avevo previsto; il rifugio è molto accogliente ed ottimamente gestito da Mirko e dalle altre due gentili ragazze.
Non c'è moltissima gente e si sta molto bene, per l'indomani penso di far colazione verso le 5.00 per poi partire con la prima luce alle 5.30.
La notte passa bene ed il tempo al mattino è stupendo, solo qualche nube in fondo verso il gruppo Ortles Cevedale copre le cime, mentre la Presanella si staglia in tutto il suo splendore in un cielo completamente sereno.
La temperatura è molto fredda, a naso non più di qualche grado con un po' di vento da ovest, nord-ovest.
La salita al Passo Cercen avviene su sentiero ben segnato, con qualche difficoltà nell'ultimo tratto per via del ghiaccio verglas che ricopre le rocce proprio dove transita la via.
Arrivato al passo mi ricongiungo con una famiglia di tre escursionisti che si stanno legando in cordata; c'è anche un ragazzo di 13 anni veramente in gamba, infatti non molti suoi coetanei sarebbero disposti a questi sacrifici per salire su una montagna.
Dopo essermi ramponato proseguo per la Sella di Freshfield dove vedo una cordata di altre tre persone che sta superando la crepaccia più larga un po' prima del passo.
Il giacciaio Presanella è in ottime condizioni, il freddo pungente ed uno strato di neve abbastanza recente hanno creato un buon mix, devo solo stare attento ai crepacci, questo a maggior ragione perchè sono solo.
Seguendo le rade tracce (non sono saliti in molti negli ultimi giorni) arrivo alla sella e davanti mi appare il versante ovest della Presanella.
Dopo aver scollinato si scende per alcuni metri per sfasciumi fin sulla vedretta di Nardis che si percorre con semicerchio verso est passando sotto Cima Vermiglio, dapprima in leggera discesa e poi in salita su terreno misto fino alla Muraccia della Presanella che è una lunga sella che divide la Cima Presanella dalla Vermiglio; in questo tratto occorre prestare la massima attenzione alle cornici di neve che sporgono sul versante nord.
Raggiungo anche le altre tre persone che mi precedevano (anche qui c'è un ragazzino) ma che si fermano lì e percorro una crestina nevosa un po' esposta su ambo i versanti e per le facili roccette miste a neve del versante sud ovest alle 9.15 raggiungo la croce di vetta in completa solitudine.
Stando a sud riparato dal vento, sto davvero bene e per questo mi concedo un bella pausa durante la quale mangio, scatto le consuete fotografie e cerco di individuare tutte le cime che mi circondano a 360°.
Mentre scendo, poco sotto la vetta incrocio i tre escursionisti incontrati al Passo Cercen, sono contento, soprattutto per il ragazzo, che abbiano potuto raggiungere la loro meta.
Dopo aver incrociato altre due persone che salgono, mentre ritorno alla Sella di Freshfield decido di salire anche la Cima Vermiglio e così dopo aver tolto i ramponi ed aver individuato una via mi arrampico per rocce intervallate da sfascumi e grandissimi massi instabili fin sulla vetta (effettivamente la difficoltà di arrampicata III° che ho inserito è solo per la Cima Vermiglio).
Dopo essere sceso con estrema cautela riprendo ramponi e bastoncini e ritorno per la Sella di Freshfield.
Piccola variante della discesa, al Passo Cercen resto un po' più sulla destra rispetto la via di salita e percorro tutta la vedretta fino in fondo dove ho il tempo di visitare una bellissima grotta formatasi nel ghiaccio, dopodichè rientro al Denza dopo circa 8 ore e mezza da questa mattina.
A questo punto dopo un'altra bella pausa ed un buon caffè al rifugio rientro a Velon.
Grazie Presanella di avermi fatto sognare, grazie Montagna.
Tourengänger:
Luca_P

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