PERIPLO DEL RESEGONE IN MTB
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L’estate maledetta ( e non dal punto di vista meteorologico ) sembra non aver fine anzi continua imperterrita a mietere danni.
Dopo aver dovuto rinunciare al viaggio in Norvegia causa gravi problemi in famiglia cerco di riorganizzarmi le ferie puntando a fare uscite giornaliere e non troppo lontane da casa per essere pronto ad ogni evenienza.
Viste le discrete condizioni meteo mi organizzo con Stefano x martedi, obbiettivo mega anellone in MTB all’ombra della montagna regina di Lecco: IL RESEGUN.
Ritrovo a Lecco x le 6.15 e partenza x le 6.30, iniziamo il nostro giro con l’unico tratto pianeggiante dell’intero anello la ciclabile dell’Adda fino al ponte nuovo che collega Olginate a Calolziocorte, neanche il tempo di scaldare i motori che subito succede il PATATRAC, poco prima dell’abitato di Olginate un grandissimo PIRLA, TEST DI ...AZZ, FIGL DI ...UTT, PEZ DI …ERD parcheggia l’auto ostruendo completamente la ciclabile ( una Punto blu che se la trovo in giro la demolisco a cazzotti con la mano buona ) ; scartiamo l’auto imprecando e al momento di rientrare sulla ciclabile la ruota anteriore slitta su un gradino poco visibile ( non più di 3/4 cm ) e finisco al suolo; mi rialzo le abrasioni sono minime ma ho male al braccio destro, entro nel bar protestando contro il proprietario dell’auto, mi disinfetto e all’uscita il COG…NE è già sparito; breve consulto con Stefano e si decide di proseguire.
Attraversato il ponte avviso Stefano che sino al termine del giro la pianura sarà una chimera, saliamo da Calolzio a Torre de Busi facendo un taglione molto ripido, imbocchiamo la strada che sale in Valcava ma dopo 4/5 Km prendiamo il bivio per Colle del Sogno, fino a Sogno la salita è abbastanza tranquilla ma dall’abitato al colle la solfa cambia e la fatica si fa sentire. Oltrepassate le viuzze di Colle di Sogno imbocchiamo un sentiero che ci condurrà sulla mulattiera che da Carenno porta alla Forcella Alta albergo Monte Tesoro. Il sentiero taglia la costa della montagna e tra diversi saliscendi prende quota di un centinaio di metri con uno sviluppo di 2/3 Km ma i tratti pedalabili non sono molti e pertanto siamo costretti a fare diversi spezzoni con la bici a spinta. Imboccata la mulattiera portiamo a termine la prima salita di giornata sino ai 1313m. della Forcella Alta.
Tutta la discesa che andremo ad affrontare è asfaltata ma nonostante ciò il male al braccio si fa sentire, dapprima dopo un paio di Km ci ricongiungiamo sulla strada che scende dalla Valcava, arrivati a Costa Imagna teniamo la sx e scendiamo fino all’abitato di Sant’Omobono Terme passando per Valsecca e le terme del paese raggiunto. Svolta a sx e si ricomincia a salire destinazione Brumano, il sole picchia fra capo e collo e la stanchezza inizia a farsi sentire.
A Rota Imagna rinfresco il capo e il braccio indolenzito in una fontana, a Brumano ci concediamo una pausa bira e gazzusa anche perché i 2 Km successivi che ci condurranno alla sterrata che salirà al Passo del Pallio sono davvero tosti, sicuramente i più duri di giornata; mentre i 5 Km di sterrato alternano pezzi quasi pianeggianti, brevi discese e strappi abbastanza tosti ma il sottoscritto va in crisi non di gambe ma fisicamente, forse perché ho bevuto troppa acqua o l’antibiotico che sto prendendo mi debilita ( dimenticavo domenica ho pure scoperto di avere una zecca infilata nel polpaccio ……….., quando si dice che la sfiga ci vede bene ).
Raggiunto il Passo del Pallio m.1360 cima Coppi di giornata per il sottoscritto incomincia il calvario, la discesa che plana su Morterone è sterrata e con fondo abbastanza sconnesso; i 4 Km di discesa più ostiosi della mia carriera ciclistica: ogni metro che passa sotto le ruote della mia bike è una stilettata per il mio braccio. A Morterone ci rifocilliamo con cibo e bevande prima di affrontare gli ultimi Km di salita ( tanto x cambiare ) che ci conducono ai 1158m. della Forcella di Olino dove inizia la lunghissima discesa 20 Km che ci ricondurrà a Lecco, fortunatamente tutta su asfalto cosi il mio braccio regge…. a fatica ma regge. Dopo un giro completo di lancette e almeno 9 ore con il popo appoggiato sulla sella ritorniamo alla base, parecchio stanchi ma molto soddisfatti per l’impresa portata a termine…… ma quel ca..o di dolore al braccio che mi tormenta.
RIEPILOGO GENERALE:
DISLIVELLO TOTALE DI SALITA e DISCESA : +2250 -2250m.
TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA: 9h
SVILUPPO PERCORSO: 88km
FONDO: 17% STERRATO / 80% ASFALTO / 3% SENTIERO pedalabile al 50%
CONCLUSIONE DELLA GIORNATA
La sera la moglie mi convince ad andare al P.S. e dopo le lastre non mi viene diagnosticato nulla di particolare; rientro a mezzanotte, la mattina seguente giorno del mio compleanno (EVVIVA) per le 8.00 torno in ospedale per una visita ortopedica dove mi viene diagnosticata una frattura del capitello radiale, alle 11.00 esco dalla sala gessi con il braccio impacchettato e al collo……. …. CHE CU.. ; 16 giorni di gesso, FERIE andate a FARSI BENEDIRE e un viaggio a Lourdes in preventivo
Dopo aver dovuto rinunciare al viaggio in Norvegia causa gravi problemi in famiglia cerco di riorganizzarmi le ferie puntando a fare uscite giornaliere e non troppo lontane da casa per essere pronto ad ogni evenienza.
Viste le discrete condizioni meteo mi organizzo con Stefano x martedi, obbiettivo mega anellone in MTB all’ombra della montagna regina di Lecco: IL RESEGUN.
Ritrovo a Lecco x le 6.15 e partenza x le 6.30, iniziamo il nostro giro con l’unico tratto pianeggiante dell’intero anello la ciclabile dell’Adda fino al ponte nuovo che collega Olginate a Calolziocorte, neanche il tempo di scaldare i motori che subito succede il PATATRAC, poco prima dell’abitato di Olginate un grandissimo PIRLA, TEST DI ...AZZ, FIGL DI ...UTT, PEZ DI …ERD parcheggia l’auto ostruendo completamente la ciclabile ( una Punto blu che se la trovo in giro la demolisco a cazzotti con la mano buona ) ; scartiamo l’auto imprecando e al momento di rientrare sulla ciclabile la ruota anteriore slitta su un gradino poco visibile ( non più di 3/4 cm ) e finisco al suolo; mi rialzo le abrasioni sono minime ma ho male al braccio destro, entro nel bar protestando contro il proprietario dell’auto, mi disinfetto e all’uscita il COG…NE è già sparito; breve consulto con Stefano e si decide di proseguire.
Attraversato il ponte avviso Stefano che sino al termine del giro la pianura sarà una chimera, saliamo da Calolzio a Torre de Busi facendo un taglione molto ripido, imbocchiamo la strada che sale in Valcava ma dopo 4/5 Km prendiamo il bivio per Colle del Sogno, fino a Sogno la salita è abbastanza tranquilla ma dall’abitato al colle la solfa cambia e la fatica si fa sentire. Oltrepassate le viuzze di Colle di Sogno imbocchiamo un sentiero che ci condurrà sulla mulattiera che da Carenno porta alla Forcella Alta albergo Monte Tesoro. Il sentiero taglia la costa della montagna e tra diversi saliscendi prende quota di un centinaio di metri con uno sviluppo di 2/3 Km ma i tratti pedalabili non sono molti e pertanto siamo costretti a fare diversi spezzoni con la bici a spinta. Imboccata la mulattiera portiamo a termine la prima salita di giornata sino ai 1313m. della Forcella Alta.
Tutta la discesa che andremo ad affrontare è asfaltata ma nonostante ciò il male al braccio si fa sentire, dapprima dopo un paio di Km ci ricongiungiamo sulla strada che scende dalla Valcava, arrivati a Costa Imagna teniamo la sx e scendiamo fino all’abitato di Sant’Omobono Terme passando per Valsecca e le terme del paese raggiunto. Svolta a sx e si ricomincia a salire destinazione Brumano, il sole picchia fra capo e collo e la stanchezza inizia a farsi sentire.
A Rota Imagna rinfresco il capo e il braccio indolenzito in una fontana, a Brumano ci concediamo una pausa bira e gazzusa anche perché i 2 Km successivi che ci condurranno alla sterrata che salirà al Passo del Pallio sono davvero tosti, sicuramente i più duri di giornata; mentre i 5 Km di sterrato alternano pezzi quasi pianeggianti, brevi discese e strappi abbastanza tosti ma il sottoscritto va in crisi non di gambe ma fisicamente, forse perché ho bevuto troppa acqua o l’antibiotico che sto prendendo mi debilita ( dimenticavo domenica ho pure scoperto di avere una zecca infilata nel polpaccio ……….., quando si dice che la sfiga ci vede bene ).
Raggiunto il Passo del Pallio m.1360 cima Coppi di giornata per il sottoscritto incomincia il calvario, la discesa che plana su Morterone è sterrata e con fondo abbastanza sconnesso; i 4 Km di discesa più ostiosi della mia carriera ciclistica: ogni metro che passa sotto le ruote della mia bike è una stilettata per il mio braccio. A Morterone ci rifocilliamo con cibo e bevande prima di affrontare gli ultimi Km di salita ( tanto x cambiare ) che ci conducono ai 1158m. della Forcella di Olino dove inizia la lunghissima discesa 20 Km che ci ricondurrà a Lecco, fortunatamente tutta su asfalto cosi il mio braccio regge…. a fatica ma regge. Dopo un giro completo di lancette e almeno 9 ore con il popo appoggiato sulla sella ritorniamo alla base, parecchio stanchi ma molto soddisfatti per l’impresa portata a termine…… ma quel ca..o di dolore al braccio che mi tormenta.
RIEPILOGO GENERALE:
DISLIVELLO TOTALE DI SALITA e DISCESA : +2250 -2250m.
TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA: 9h
SVILUPPO PERCORSO: 88km
FONDO: 17% STERRATO / 80% ASFALTO / 3% SENTIERO pedalabile al 50%
CONCLUSIONE DELLA GIORNATA
La sera la moglie mi convince ad andare al P.S. e dopo le lastre non mi viene diagnosticato nulla di particolare; rientro a mezzanotte, la mattina seguente giorno del mio compleanno (EVVIVA) per le 8.00 torno in ospedale per una visita ortopedica dove mi viene diagnosticata una frattura del capitello radiale, alle 11.00 esco dalla sala gessi con il braccio impacchettato e al collo……. …. CHE CU.. ; 16 giorni di gesso, FERIE andate a FARSI BENEDIRE e un viaggio a Lourdes in preventivo
Tourengänger:
Massimo

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