Lago delle Loccie (parete est del Rosa)
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Un'escursione al cospetto della "est del Rosa" la più alta parete delle Alpi, con i suoi 2400 m di altezza e 4 km di larghezza.
Il tratto iniziale non è entusiasmante, in quanto si percorre una larga sterrata, che durante l' inverno diventa pista di sci, mentre dalla fermata intermedia della seggiovia (Burchi), all'arrivo del Belvedere, si percorre un bel sentiero che attraversa un bosco di larici, con degli scorci interessanti sul versante sovrastante l'abitato di Pecetto, dove abbiamo iniziato l'escursione.
Dall'arrivo della seggiovia ci si sposta in direzione sud, attraversando il ghiacciaio del Belvedere, fino a qualche anno fa affiorava ancora del ghiaccio ora non più, il ghiacciaio è interamente ricoperto da detriti staccatisi dalla parete nell'arco degli anni, causa movimenti franosi continui, praticamente un immensa distesa di ghiaia.
Purtroppo causa solita nuvolaglia fantozziana, anche oggi la parete è occultata dalle nubi che si stanno addensando mentre saliamo.
Oltrepassiamo il rifugio Zamboni Zappa a quota 2065 m. e raggiungiamo il lago delle Loccie, il punto più alto raggiungibile per noi modesti escursionisti, da qua in avanti si possono cimentare solo arrampicatori di un certo livello, non si può non pensare agli alpinisti che hanno scritto la storia della est, dai pionieri come Ferdinando Imseng, ai nomi più illustri dell'alpinismo come Hermann Buhl, alle discese con gli sci di Fabio Iacchini, alle imprese attuali dell'hikeriana
bigblue.
Dopo le foto di rito scendiamo sul nuovo sentiero all'alpe Pedriola nelle vicinanze del rifugio a gustarci il nostro panino.
Sull'itinerario una marea di persone, salite prevalentemente con la seggiovia.
Il tratto iniziale non è entusiasmante, in quanto si percorre una larga sterrata, che durante l' inverno diventa pista di sci, mentre dalla fermata intermedia della seggiovia (Burchi), all'arrivo del Belvedere, si percorre un bel sentiero che attraversa un bosco di larici, con degli scorci interessanti sul versante sovrastante l'abitato di Pecetto, dove abbiamo iniziato l'escursione.
Dall'arrivo della seggiovia ci si sposta in direzione sud, attraversando il ghiacciaio del Belvedere, fino a qualche anno fa affiorava ancora del ghiaccio ora non più, il ghiacciaio è interamente ricoperto da detriti staccatisi dalla parete nell'arco degli anni, causa movimenti franosi continui, praticamente un immensa distesa di ghiaia.
Purtroppo causa solita nuvolaglia fantozziana, anche oggi la parete è occultata dalle nubi che si stanno addensando mentre saliamo.
Oltrepassiamo il rifugio Zamboni Zappa a quota 2065 m. e raggiungiamo il lago delle Loccie, il punto più alto raggiungibile per noi modesti escursionisti, da qua in avanti si possono cimentare solo arrampicatori di un certo livello, non si può non pensare agli alpinisti che hanno scritto la storia della est, dai pionieri come Ferdinando Imseng, ai nomi più illustri dell'alpinismo come Hermann Buhl, alle discese con gli sci di Fabio Iacchini, alle imprese attuali dell'hikeriana

Dopo le foto di rito scendiamo sul nuovo sentiero all'alpe Pedriola nelle vicinanze del rifugio a gustarci il nostro panino.
Sull'itinerario una marea di persone, salite prevalentemente con la seggiovia.
Tourengänger:
adrimiglio

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