Corno Bianco mt. 3434 e quasi Adamello mt. 3400
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Decidiamo di tentare l’Adamello da una delle vie abbastanza facili tecnicamente .....…. ma lungaaaaa …. ed impegnativa per lo sforzo fisico; dal Passo Brizio (attrezzato sia in salita che in discesa) , passando per il Corno Bianco e ultimo, le roccette I° e II° della parete E prima della Cima d’Adamello.
Partiamo il sabato mattina alle 6,30 per Temù e con tutta ….. calma …. , visto che lo zaino è bello pesante, e l’ascesa sarà per domenica, raggiungiamo il Rifugio nel primo pomeriggio.
Al Rifugio, ci troviamo con il gruppo del CAI di Pisogne, faremo l’ascesa insieme, mentre per il rientro noi rientreremo al Rif. Garibaldi, loro discenderanno la Valle Adamè.
La serata passa allegra e festosa tra chiacchiere e festeggiamenti!!! Sono arrivati il 2° e 3° concorrente della Skyrunner, dopo 38 ore di corsa in Montagna, “continuativa” (senza dormire), giungono al Rifugio per rifocillarsi e passare l'ultimo controllo tappa, la maratona si concluderà a Temù.
Domenica alle 5,00 siamo tutti pronti, si parte dal Rifugio Garibaldi attraversando la diga verso il Passo del Brizio mt. 3140; il passo è attrezzato sia in salita che in discesa con staffe e catene, sono circa 100 mt in salita e circa 50 mt. in discesa; raggiunta la sommità, la vista dal passo è meravigliosa, si affaccia sulle Lobbie, siamo sulla Vedretta del Mandrone.
Scesi dal Passo B perdiamo quota, si scende sulla Vedretta del Mandrone per poi risalire a destra lungo il margine del ghiacciaio, verso il Corno Bianco.
Alla sommità si devia a sinistra, passaggio per superare il Corno Bianco mt. 3434 ………, questo ultimo tratto ha una pendenza di circa 45° o 50° , è solo di 50 mt circa, ....... che ci impegna ..... utilizzando la pica!!!
Alla sommità, non troviamo altra alternativa che calarci in corda doppia per un tratto di circa 3 mt, non trovando il passaggio di cresta che evita quella parete da scendere.
Superata la parete, si scendere nuovamente, siamo sul Pian di Neve, poi inizia una salita passando sotto la vetta del Monte Falcone mt. 3437, verso le roccette ……… dell’ Adamello parete E.
Sono le ore 10,00 si vedono le roccette , pochi minuti ed arriviamo; abbiamo circa 100 mt. di rocce d’ascendere di I° e II°, nella parte bassa si vedono delle corde che facilitano l'ascesa.
Gli ultimi metri ...... mi hanno stroncata, io vi giungo stanca …. , guardo dietro e le nubi stanno avanzando sul ghiacciaio. Mi preoccupo subito!!!!
L’idea di trovarmi in mezzo al Ghiacciaio con la nebbia (cosa frequente, anche il giorno prima verso le 15,00 la nebbia scendeva dal ghiacciaio verso il Rifugio), facendo un percorso nuovo, mai fatto prima mi agita; in più ....... è più lunga dell’andata anche se più facile ma con l’insidia di possibili crepacci.
Non sono tranquilla e chiedo a Pino di rinunciare all’ora e mezzo (andata e ritorno) per la vetta, e di riprendere subito la strada del ritorno, avvicinandoci il più possibile al Passo Brizio per averlo a vista, in modo da non poter mancare il Passo se la nebbia-nubi fossero calate velocemente!!!
Con grande rammarico, di entrambi, rinunciamo alla cima, la più ambita l’Adamello e scendiamo verso il Pian di Neve, dopo una sosta di soli 15 minuti.
Percorriamo il ghiacciaio sino alle Lobbie, aggirando il Corno Bianco, a velocità supersonica poi deviamo a sinistra e senza traccia ci dirigiamo verso il Passo Brizio ora visibile, lì mi rilasso e le forze cominciano a cedere, per la lunga attraversata!!!
Questo percorso ci costerà circa 1,5 ore in più di cammino rispetto al tempo stimato di rientro facendo il percorso dell’andata.
Arriviamo ai piedi del Passo B. cerchiamo l’accesso e lo risaliamo alle ore 14,00 siamo nuovamente in cima al Passo B. .......... ora sono tranquilla!! Ci fermiamo a mangiare; lungo il percorso di rientro non troviamo nessuno, chi doveva rientrare al Rif. Garibaldi era partito prima e rientrava per la stessa via dell’andata, mentre al Passo, incontriamo un gruppo di Trieste che ha asceso la Cima del Cannone.
Ridiscesi dal Passo Brizio, ci ramponiamo, l’ultima discesa sulla neve e giungiamo sul sentiero per il Rifugio; alle 16,30 stanchi tra le prime goccia di pioggia siamo al Rifugio.
Alla macchina, abbiamo ancora 3 ore circa, il tempo non è dei migliori …… ci guardiamo e .. basta ….!!! Per oggi abbiamo dato molto tra fatica fisica (2 volte il Passo attrezzato), stress e adrenalina per il pezzo non pistato ed il resto, ….. decidiamo di fermarci per la notte a festeggiare l'Avventura!!!!
Tempo qualche ora e un acquazzone inonda tutta la valle, siamo ancora più felici di essere al caldo con davanti un bel piatto di polenta e spezzatino.!!!
La felicità però non è completa, essere stata sotto la vetta dopo tutta quella fatica e rinunciare per poter tornare indietro, senza nebbia e con le forze per ripetere il Passo attrezzato, ........ mi fa sentire affranta!!! So .... di aver agito bene, è saggio saper rinunciare e riconoscere i propri limiti, non rischiare stupidamente, ......... ma questo non mi consola!!!
Parlo con Pino, ci confrontiamo sull’esito della giornata, Lui mi consola …. facendomi notare che anche se abbiamo mancato la Cima dell’Adamello, abbiamo comunque fatto un bel percorso ...... poi disceso da soli il Pian di Neve ed attraversato la Vedretta del Mandrone; lo ringrazio per aver condiviso con me questa avventura!!!!!!!
Il giro è stato un GRAN BEL GIRONE ……….. !!!!!!!!!! Ora abbiamo visto e calpestato una buona parte della Vedretta del Mandrone e il Pian di Neve !!
Alla prossima,
Bye Titti
I° g. disl. + 964 mt. ; ore 3,30 con sosta.
II° g. disl. + 1134 mt. disl. - 1.134 mt. ; ore 11,30 con soste (poche).
III° g. disl. - 964 mt ; ore 3,30 con sosta.
Partiamo il sabato mattina alle 6,30 per Temù e con tutta ….. calma …. , visto che lo zaino è bello pesante, e l’ascesa sarà per domenica, raggiungiamo il Rifugio nel primo pomeriggio.
Al Rifugio, ci troviamo con il gruppo del CAI di Pisogne, faremo l’ascesa insieme, mentre per il rientro noi rientreremo al Rif. Garibaldi, loro discenderanno la Valle Adamè.
La serata passa allegra e festosa tra chiacchiere e festeggiamenti!!! Sono arrivati il 2° e 3° concorrente della Skyrunner, dopo 38 ore di corsa in Montagna, “continuativa” (senza dormire), giungono al Rifugio per rifocillarsi e passare l'ultimo controllo tappa, la maratona si concluderà a Temù.
Domenica alle 5,00 siamo tutti pronti, si parte dal Rifugio Garibaldi attraversando la diga verso il Passo del Brizio mt. 3140; il passo è attrezzato sia in salita che in discesa con staffe e catene, sono circa 100 mt in salita e circa 50 mt. in discesa; raggiunta la sommità, la vista dal passo è meravigliosa, si affaccia sulle Lobbie, siamo sulla Vedretta del Mandrone.
Scesi dal Passo B perdiamo quota, si scende sulla Vedretta del Mandrone per poi risalire a destra lungo il margine del ghiacciaio, verso il Corno Bianco.
Alla sommità si devia a sinistra, passaggio per superare il Corno Bianco mt. 3434 ………, questo ultimo tratto ha una pendenza di circa 45° o 50° , è solo di 50 mt circa, ....... che ci impegna ..... utilizzando la pica!!!
Alla sommità, non troviamo altra alternativa che calarci in corda doppia per un tratto di circa 3 mt, non trovando il passaggio di cresta che evita quella parete da scendere.
Superata la parete, si scendere nuovamente, siamo sul Pian di Neve, poi inizia una salita passando sotto la vetta del Monte Falcone mt. 3437, verso le roccette ……… dell’ Adamello parete E.
Sono le ore 10,00 si vedono le roccette , pochi minuti ed arriviamo; abbiamo circa 100 mt. di rocce d’ascendere di I° e II°, nella parte bassa si vedono delle corde che facilitano l'ascesa.
Gli ultimi metri ...... mi hanno stroncata, io vi giungo stanca …. , guardo dietro e le nubi stanno avanzando sul ghiacciaio. Mi preoccupo subito!!!!
L’idea di trovarmi in mezzo al Ghiacciaio con la nebbia (cosa frequente, anche il giorno prima verso le 15,00 la nebbia scendeva dal ghiacciaio verso il Rifugio), facendo un percorso nuovo, mai fatto prima mi agita; in più ....... è più lunga dell’andata anche se più facile ma con l’insidia di possibili crepacci.
Non sono tranquilla e chiedo a Pino di rinunciare all’ora e mezzo (andata e ritorno) per la vetta, e di riprendere subito la strada del ritorno, avvicinandoci il più possibile al Passo Brizio per averlo a vista, in modo da non poter mancare il Passo se la nebbia-nubi fossero calate velocemente!!!
Con grande rammarico, di entrambi, rinunciamo alla cima, la più ambita l’Adamello e scendiamo verso il Pian di Neve, dopo una sosta di soli 15 minuti.
Percorriamo il ghiacciaio sino alle Lobbie, aggirando il Corno Bianco, a velocità supersonica poi deviamo a sinistra e senza traccia ci dirigiamo verso il Passo Brizio ora visibile, lì mi rilasso e le forze cominciano a cedere, per la lunga attraversata!!!
Questo percorso ci costerà circa 1,5 ore in più di cammino rispetto al tempo stimato di rientro facendo il percorso dell’andata.
Arriviamo ai piedi del Passo B. cerchiamo l’accesso e lo risaliamo alle ore 14,00 siamo nuovamente in cima al Passo B. .......... ora sono tranquilla!! Ci fermiamo a mangiare; lungo il percorso di rientro non troviamo nessuno, chi doveva rientrare al Rif. Garibaldi era partito prima e rientrava per la stessa via dell’andata, mentre al Passo, incontriamo un gruppo di Trieste che ha asceso la Cima del Cannone.
Ridiscesi dal Passo Brizio, ci ramponiamo, l’ultima discesa sulla neve e giungiamo sul sentiero per il Rifugio; alle 16,30 stanchi tra le prime goccia di pioggia siamo al Rifugio.
Alla macchina, abbiamo ancora 3 ore circa, il tempo non è dei migliori …… ci guardiamo e .. basta ….!!! Per oggi abbiamo dato molto tra fatica fisica (2 volte il Passo attrezzato), stress e adrenalina per il pezzo non pistato ed il resto, ….. decidiamo di fermarci per la notte a festeggiare l'Avventura!!!!
Tempo qualche ora e un acquazzone inonda tutta la valle, siamo ancora più felici di essere al caldo con davanti un bel piatto di polenta e spezzatino.!!!
La felicità però non è completa, essere stata sotto la vetta dopo tutta quella fatica e rinunciare per poter tornare indietro, senza nebbia e con le forze per ripetere il Passo attrezzato, ........ mi fa sentire affranta!!! So .... di aver agito bene, è saggio saper rinunciare e riconoscere i propri limiti, non rischiare stupidamente, ......... ma questo non mi consola!!!
Parlo con Pino, ci confrontiamo sull’esito della giornata, Lui mi consola …. facendomi notare che anche se abbiamo mancato la Cima dell’Adamello, abbiamo comunque fatto un bel percorso ...... poi disceso da soli il Pian di Neve ed attraversato la Vedretta del Mandrone; lo ringrazio per aver condiviso con me questa avventura!!!!!!!
Il giro è stato un GRAN BEL GIRONE ……….. !!!!!!!!!! Ora abbiamo visto e calpestato una buona parte della Vedretta del Mandrone e il Pian di Neve !!
Alla prossima,
Bye Titti
I° g. disl. + 964 mt. ; ore 3,30 con sosta.
II° g. disl. + 1134 mt. disl. - 1.134 mt. ; ore 11,30 con soste (poche).
III° g. disl. - 964 mt ; ore 3,30 con sosta.
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