Corno Bianco Valsesiano 3320mt.
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Per questo week end con tempo accettabile decido un'uscita con mio fratello con cui non esco in montagna da parecchio.
Gli propongo ed accetta di tentare il Corno Bianco in Valsesia che è nei miei progetti da tempo, però per prendercela comoda lo faremo in due giorni.
Telefono al Rifugio Abate Carestia e riservo due posti per Sabato sera, dopodichè nel primo pomeriggio si parte per la Valsesia fino a Riva Valdobbia e poi deviazione a sinistra per la Val Vogna fino a Cà di Janzo, in quanto nei fine settimana del periodo estivo la strada per S. Antonio è interdetta al traffico veicolare.
Con un clima piuttosto caldo ed umido, in circa due ore di cammino siamo al piccolo Rifugio Carestia che per quest'oggi è al gran completo in un'atmosfera particolarmente amichevole e gioviale.
La cena è veramente abbondante (sono stati serviti addirittura due primi) e dopo aver socializzato con altri ragazzi Piemontesi e discusso della salita che ci aspetta verifichiamo le condizioni del tempo: purtroppo il cielo questa sera è piuttosto grigio e un po' di pioggia sta scendendo.
Non ci scoraggiamo decidendo la colazione per le ore 5.30 e la successiva partenza alle 6.00.
Al mattino il tempo è discreto e la temperatura è scesa parecchio tant'è che alcuni escursionisti si meravigliano vedendomi già in pantaloncini corti a quell'ora.
La salita avviene regolarmente e su sentiero perfettamente segnalato, passando dagli splendidi Lago Bianco, Lago Nero e Passo d'Artemisia dove alcune catene facilitano la salita di rocce bagnate non proprio banalissime.
Dopodichè più su verso i 3000mt. troviamo freddo pungente ed il terreno completamente ghiacciato che rendono un po' insidioso un canalino poco prima della vetta.
Purtroppo il cielo è andato via via coprendosi, più che altro si tratta di nuvolaglia che avvolge le cime rendendo impossibile la vista.
Infatti quando dopo tre ore raggiungiamo in solitudine la vetta del Corno Bianco a 3320mt. riusciamo solo per un attimo a scorgere il Cervino ed il gruppo del Rosa che altrimenti farebbe da splendido sfondo a nord della nostra cima.
Gli escursionisti che seguono e che via via arrivano in vetta non avranno nemmeno per un attimo la possibilità di vedere il panorama.
Di tanto in tanto si riesce solo a scorgere a nord ovest la bellissima cresta dell'Uomo Storto verso la Punta di Netscio che prima o poi mi piacerebbe percorrere.
Dopo una lunga pausa in vetta, dopo aver scattato le consuete foto ricordo, ci accingiamo alla discesa che vorremmo fare transitando dalle Bocchette del Forno e di Puio e poi attraverso il Vallone del Forno senza più passare dal Carestia m ritornando in Val Vogna all'altezza dell'abitato di Cambiaveto.
Dalla cima scendiamo fino al canalino ghiacciato dove delle buone indicazioni ci segnalao sulla sinistra la via per la Val d'Otro che fino alla Bocchetta di Puio è in comune con il nostro itinerario.
Con percorso aereo e tratti di disarrampicata non semplicissima (II°) giungiamo alla Bocchetta di Puio ma da lì, complice una visibilità che va e che viene, ed una completa assenza di segnalazioni (esse continuavano solo in direzione Otro) anche se il percorso era abbastanza intuitivo decidiamo di tornare in direzione sud ovest verso la via di salita.
In neanche mezz'ora ci troviamo così sul sentiero di questa mattina poco sopra il Passo d'Artemisia.
A questo punto ripercorriamo a ritroso l'itinerario di salita concedendoci una bella pausa al Lago Nero dove mangiamo qualcosa ed al Carestia dove ci dissetiamo all'ottima fontana appena fuori dal Rifugio.
E stata un bella due giorni anche se il tempo poteva essere migliore ma va bene anche così.
Un saluto ad Alberto, ciao e alla prossima.
Grazie Montagna!
Gli propongo ed accetta di tentare il Corno Bianco in Valsesia che è nei miei progetti da tempo, però per prendercela comoda lo faremo in due giorni.
Telefono al Rifugio Abate Carestia e riservo due posti per Sabato sera, dopodichè nel primo pomeriggio si parte per la Valsesia fino a Riva Valdobbia e poi deviazione a sinistra per la Val Vogna fino a Cà di Janzo, in quanto nei fine settimana del periodo estivo la strada per S. Antonio è interdetta al traffico veicolare.
Con un clima piuttosto caldo ed umido, in circa due ore di cammino siamo al piccolo Rifugio Carestia che per quest'oggi è al gran completo in un'atmosfera particolarmente amichevole e gioviale.
La cena è veramente abbondante (sono stati serviti addirittura due primi) e dopo aver socializzato con altri ragazzi Piemontesi e discusso della salita che ci aspetta verifichiamo le condizioni del tempo: purtroppo il cielo questa sera è piuttosto grigio e un po' di pioggia sta scendendo.
Non ci scoraggiamo decidendo la colazione per le ore 5.30 e la successiva partenza alle 6.00.
Al mattino il tempo è discreto e la temperatura è scesa parecchio tant'è che alcuni escursionisti si meravigliano vedendomi già in pantaloncini corti a quell'ora.
La salita avviene regolarmente e su sentiero perfettamente segnalato, passando dagli splendidi Lago Bianco, Lago Nero e Passo d'Artemisia dove alcune catene facilitano la salita di rocce bagnate non proprio banalissime.
Dopodichè più su verso i 3000mt. troviamo freddo pungente ed il terreno completamente ghiacciato che rendono un po' insidioso un canalino poco prima della vetta.
Purtroppo il cielo è andato via via coprendosi, più che altro si tratta di nuvolaglia che avvolge le cime rendendo impossibile la vista.
Infatti quando dopo tre ore raggiungiamo in solitudine la vetta del Corno Bianco a 3320mt. riusciamo solo per un attimo a scorgere il Cervino ed il gruppo del Rosa che altrimenti farebbe da splendido sfondo a nord della nostra cima.
Gli escursionisti che seguono e che via via arrivano in vetta non avranno nemmeno per un attimo la possibilità di vedere il panorama.
Di tanto in tanto si riesce solo a scorgere a nord ovest la bellissima cresta dell'Uomo Storto verso la Punta di Netscio che prima o poi mi piacerebbe percorrere.
Dopo una lunga pausa in vetta, dopo aver scattato le consuete foto ricordo, ci accingiamo alla discesa che vorremmo fare transitando dalle Bocchette del Forno e di Puio e poi attraverso il Vallone del Forno senza più passare dal Carestia m ritornando in Val Vogna all'altezza dell'abitato di Cambiaveto.
Dalla cima scendiamo fino al canalino ghiacciato dove delle buone indicazioni ci segnalao sulla sinistra la via per la Val d'Otro che fino alla Bocchetta di Puio è in comune con il nostro itinerario.
Con percorso aereo e tratti di disarrampicata non semplicissima (II°) giungiamo alla Bocchetta di Puio ma da lì, complice una visibilità che va e che viene, ed una completa assenza di segnalazioni (esse continuavano solo in direzione Otro) anche se il percorso era abbastanza intuitivo decidiamo di tornare in direzione sud ovest verso la via di salita.
In neanche mezz'ora ci troviamo così sul sentiero di questa mattina poco sopra il Passo d'Artemisia.
A questo punto ripercorriamo a ritroso l'itinerario di salita concedendoci una bella pausa al Lago Nero dove mangiamo qualcosa ed al Carestia dove ci dissetiamo all'ottima fontana appena fuori dal Rifugio.
E stata un bella due giorni anche se il tempo poteva essere migliore ma va bene anche così.
Un saluto ad Alberto, ciao e alla prossima.
Grazie Montagna!
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Luca_P
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