Ghiacciaio di Lex (2728 m)
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Lunga escursione in Mesolcina durata oltre nove ore.
Vedi video sul panorama dal Ghiacciaio di Lex in HD
Inizio dell’escursione: ore 7:25
Fine dell’escursione: ore 16:35
Temperatura alla partenza: 11°C
Temperatura al rientro: 19°C
Oggi decido di percorrere la lunga Val Vignun fino allo Strec de Vignun, con un’eventuale sopralluogo al Piz de la Lumbreida.
Conosco bene la prima parte dell’itinerario, per averlo percorso a fine gennaio durante la ciaspolata alla Motta de Caslasc e in occasione dell’escursione al Piz Uccello del mese scorso.
Parto alle 7:25 dagli stabilimenti delle acque minerali di San Bernardino e mi avvio in direzione di Acubona, proseguendo lungo il versante orografico sinistro del fiume Fontanalba.
Prima sorpresa: presso un affioramento di rocce calcaree trovo delle stelle alpine. Non molte, per la verità, tuttavia per un amante dell’escursionismo è sempre un piacere vedere il fiore che più rappresenta la montagna.
Edelweiss
Gli alberghi che portano questo nome non si contano, così come i rifugi alpini. Molte corali ne hanno copiato il nome, così come alcuni partiti politici, delle librerie e persino delle compagnie aeree. L’effige dell’edelweiss figura su francobolli, sul burro, su foulard, su cappelli, su fazzoletti, su bretelle, sulle monete, come ad esempio, sui 2 centesimi austriaci e via dicendo. È sorprendente che si possa trovare un fiore così ricercato ai margini di un sentiero molto battuto. È la conferma che la sensibilità per la tutela dell’ambiente è molto cresciuta negli ultimi anni, almeno in montagna. Per contro, sui fondovalle lo stravolgimento del territorio sembrerebbe una costante inarrestabile.
Al di sopra dei 2050 m, il mio telefonino non ha più campo. Il fatto conferisce un tocco d’avventura all’escursione, ma mi priva nel contempo di una possibile ancora di salvataggio in caso di incidente. La mancanza di copertura telefonica è un deterrente importante, in particolare per quando si fanno delle gite in solitaria.
Per la verità, la Val Vignun oggi sarebbe percorribile in buona parte anche con i sandali; il discorso cambia ovviamente se si vogliono risalire i versanti laterali.
Busso alla porta della Cassina de Vignun (2115 m); si affaccia all’uscio una signora svizzero tedesca, con la quale scambio qualche parola.
Mi dice che l’alpe è caricato con 400 giovenche, provenienti dal Ticino, dalla Mesolcina e dal Rheinwald. La sorveglianza delle bovine è garantita da lei, dal marito e da un cane.
Dalla Cassina, seguendo le indicazioni rosso/bianco/rosso, risalgo la dolcissima valle fino a quota 2326 m, in una zona paludosa, con dei laghetti.
Qui ho la seconda sorpresa. Cerco la demarcazione bianco/blu per il Piz de la Lumbreida (2983 m), che il “Gruppo Promotore Sentieri delle cime” avrebbe dovuto effettuare ad inizio luglio.
Almeno così ho letto sul loro sito qualche settimana fa. Non trovo nessuna segnalazione! Peccato; proseguo comunque “a naso” in direzione del Ghiacciaio di Lex, posto sul versante settentrionale del Piz de la Lumbreida. Guado il Fontanalba nascente e risalgo il pratoso pendio in direzione SSW. Fino ai 2500 m di quota non ci sono difficoltà. Da questa quota la cotica erbosa lascia il posto a sfasciumi, pietre e macigni. Non conoscendo il percorso, proseguo per sbaglio eccessivamente a sinistra, immettendomi su un faticosissimo pendio, dove la progressione è molto lenta. Avrei dovuto continuare diritto fino alla quota 2555 m e solo allora piegare a sinistra, sfruttando qualche nevaio residuo.
Impiego circa 50 minuti per percorrere i 750 m di questo terreno accidentato. Pervengo così alla sella a quota 2721 m, sullo spartiacque tra la Val Vignun e la Val Rossa. Mi trovo di fronte alla conca a N del Piz de la Lumbreida. Constato che del Ghiacciaio di Lex, così chiamato sulla Carta Siegfried del 1872, non rimangono che alcuni nevai frammentati. Gli effetti del riscaldamento del pianeta sono palesi ed inarrestabili.
A circa 400 m di distanza, in direzione ovest, vedo un’altra sella, posta più o meno alla stessa altezza. La raggiungo percorrendo il crinale, parzialmente erboso, che arriva ad una quota massima di 2743 m. Il panorama qui è avvincente: a NW contemplo la dorsale che va dal Piz Uccello all’Einshorn, dal fondovalle emerge il “panettone” della Motta de Caslasc, a NE svetta la Torre del Piz Vignun (2859 m), a sud riconosco il Piz di Pian (3158 m), il Piz di Ross (3018) e il Piz Bianch (3037 m).
Il Piz de la Lumbreida è a un tiro di schioppo: poco più di 400 m in linea d’aria mi separano dalla cima. Mi viene la tentazione di tentarne la scalata. Rifletto un attimo e decido di desistere: cammino già da quattro ore e trenta e la fatica comincia a farsi sentire. Inoltre, alcuni cumuli scuri preannunciano un peggioramento del tempo, sono da solo e il telefonino non ha campo.
Torno alla sella quotata 2721 m e scendo mantenendomi sul lato sinistro del canalone, così da poter sfruttare qualche nevaio. A quota 2609 m, trovo un macigno recante un cerchio giallo: è l’unica demarcazione che vedo.
Una volta ridisceso alla quota 2326 m, proseguo in salita fino allo Strec de Vignun (2373 m), che non ho mai visto. Da qui si scende all’Alp de Rog in Val Curciusa.
Il ritorno a San Bernardino si svolge nella completa tranquillità, contemplando la flora, le cascate, le rocce e il nuovo campo da golf, inaugurato proprio oggi. Si tratta di un “Ecogolf”, nel quale il green è sostituito dall’erbetta naturale del pascolo. Il percorso, disegnato a Pian Caless e contestato dalle associazioni ambientaliste, sarà agibile anche con la neve.
Per sottolineare la sensibilità ecologica, pare che le palline saranno completamente biodegradabili, in quanto prodotte con il carapace delle aragoste. In alternativa si useranno quelle contenenti un microchip, che ne faciliteranno il ritrovamento.
Tempi di percorrenza:
San Bernardino (1615 m) – Cassina de Vignun (2115 m): 1:20 h
Cassina de Vignun (2115 m) – Quota 2326 m: 1:05 h
Quota 2326 m – Ghiacciao di Lex: 2 h
Tempo di salita: 4:30 h
Tempo totale: 9:10 h
Dislivello teorico in salita: 1175 m
Sviluppo complessivo: 19,8 km
Difficoltà: T4
Copertura della rete cellulare: al di sopra dei 2050 m, assenza di segnale!
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