Gemsstock (2961 m) – Gafallenlücke (2821 m) – Sunnig Lücke (2585 m) – Gottardo (2091 m)
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Traversata dal Gemsstock al Passo del San Gottardo lungo itinerari frequentati soprattutto in inverno e primavera dagli sci escursionisti.
Inizio dell’escursione: ore 9:30
Fine dell’escursione: ore 13:25
Temperatura alla partenza da Andermatt: 12°C
Temperatura al rientro ad Andermatt: 23°C
Lo stimolo ad effettuare questa traversata mi è venuto leggendo un dépliant della società che gestisce gli impianti di risalita di Andermatt (URI). Fra le varie proposte ho scelto l“Alpine Route”, un percorso segnalato in bianco – blu – bianco che permette di raggiungere il Passo del San Gottardo partendo dalla stazione a monte della funivia Andermatt-Gemsstock. Per renderlo più interessante, l’ho modificato, sostituendo il Gloggentürmli con la più selvaggia Sunnig Lücke.
Arrivo ad Andermatt con largo anticipo sull’apertura della funivia. Poco male, ne approfitto per un caffè con cornetto in uno dei tanti bar del bellissimo villaggio urano.
Il parcheggio presso la funivia costa 5.- CHF per tutto il giorno. Il biglietto combinato per la traversata costa 51.- CHF e comprende: la risalita in funivia fino al Gemsstock (2961 m), una bibita non alcoolica al Ristorante del Passo del San Gottardo e il ritorno ad Andermatt con l’autopostale. I detentori di un abbonamento a metà prezzo pagano 25,90 CHF.
Alle 9:00 salgo sulla funivia con altri quattro escursionisti e tre cani. Poco dopo la partenza posso ammirare il villaggio dall’alto: è un cantiere aperto. Non meno di una ventina di gigantesche gru, azzurre, rosse e gialle emergono dai cantieri. I lavori per il progetto di sviluppo “Andermatt Swiss Alps”, promosso dall’imprenditore egiziano Samih Sawiris, sono in pieno fervore.
Alla stazione intermedia di Gurschen si cambia cabina. Ne approfitto per scattare qualche foto alle rocce.
A Gurschen si trovano le rocce più vecchie della Svizzera. Si tratta di paragneiss, rocce scistose d’origine sedimentaria, metamorfizzate, con un’età compresa tra 1200 e 1500 milioni di anni. Per confronto, l’ortogneiss del Passo del San Gottardo ha 421 milioni di anni, il granito del Pizzo Rotondo solo 300 milioni.
In questa zona l’orogenesi Alpina non è ancora terminata; infatti nella regione del San Gottardo si misurano valori di innalzamento delle cime di 10 cm al secolo; a scala geologica sono 1000 m ogni milione di anni, nonostante l’erosione meteorica.
Durante la seconda tratta ho l’opportunità di osservare il sempre più ridotto Gurschenfirn, sul quale è tracciata la Pista Russi. Poco prima della stazione a monte, il ghiacciaio è letteralmente impacchettato da teli bianchi: una misura indispensabile per evitarne la completa fusione in brevissimo tempo. L’alternativa sarebbe un ascensore per permettere agli sciatori di scendere dalla stazione d’arrivo al ghiacciaio: soluzione troppo costosa e problematica a causa del permafrost.
Alle 9:30 circa inizia la traversata. Dei segnavia bianco/blu indicano il punto esatto in cui, tramite scalette metalliche e corde di sicurezza, si scende sullo Schwarzbachfirn.
Dopo circa 500 m di cammino in discesa, a quota 2760 m, un macigno indica il bivio: a sinistra si scende verso i laghetti della zona Gafallen e la Vermigelhütte, a destra, una breve salita consente, invece, di raggiungere la conosciuta Gafallenlücke (2821 m), ancora coperta di neve.
Alcuni passaggi sono muniti di gradini metallici; una fune di sicurezza aiuta i meno esperti.
Salita verso la Gafallenlücke
Nelle condizioni odierne, il sentiero sarebbe percorribile anche dalle famiglie con bambini e cagnolini. Non è necessario risalire il ghiacciaio innevato; il sentiero si sviluppa sul suo margine destro.
Raggiungo la Gafallenlücke in circa 40 minuti di tranquilla passeggiata fotografica. A SE della bocchetta inizia la cresta che, in poco più di 320 m, permette di raggiungere il Rothorn (2933 m). Mi viene la tentazione di guadagnare questa cima; i cumuli che si avvicinano da sud mi inducono, più prudentemente, a continuare la traversata.
Il percorso è sempre demarcato in bianco – blu – bianco; in più ci sono anche alcuni ometti di pietra. In meno di un chilometro di discesa nella Valle Guspis arrivo ai laghetti in zona “Bei den Seen” (2624 m). Il mio pensiero corre ad una possibile discesa con gli sci lungo questo pendio. Purtroppo, il mio telefonino dei tempi di Carlo Cudega qui non ha campo.
Continuo la lunga discesa, attraversando più volte il Guspisbach, fino a circa 2360 m di quota. Da qui, per raggiungere il Gloggentürmli, si continua in direzione Sud, superando un dislivello di 300 m: è il percorso proposto dagli operatori turistici. Io sono attratto dalla Sunnig Lücke, bocchetta molto meno frequentata, senza traccia di sentiero, che ha comunque il pregio di essere ad una quota leggermente inferiore. Risalgo in diagonale il versante, facilitato dalle pietre, inaspettatamente stabili e comode da percorrere. In poco più di mezz’ora di salita pervengo alla Sunnig Lücke (2585 m), valico che ho conosciuto recentemente, in occasione dell’escursione allo Schwarzlochhorn.
Da qui via è tutta discesa: Valle delle Rive, Grasso della Riva, Barch di Fortünéi, Cassinetta, Passo del San Gottardo. Sorprendentemente constato che l’Alpe di Fortünéi non è ancora stato caricato.
Arrivo all’Ospizio del San Gottardo, senza prendere una goccia di pioggia, accompagnato dalle reboanti Harley-Davidson di ritorno dagli Swiss Harley Days di Lugano.
Gita interessante, che spero di poter rifare in inverno con sci e pelli di foca.
Tempo totale: 3 h 55 min
Tempi parziali
Gemsstock (2961 m) – Gafallenlücke (2821 m): 40 min
Gafallenlücke (2821 m) – Bei den Seen (2624 m): 25 min
Bei den Seen (2624 m) – Sunnig Lücke (2585 m): 1 h 30 min
Sunnig Lücke (2585 m) – Barch di Fortünéi (2230 m): 40 min
Barch di Fortünéi (2230 m) – Ospizio del San Gottardo (2091 m): 40 min
Dislivello in salita: 313 m
Dislivello in discesa: 1165 m
Sviluppo complessivo: 8,83 km
Difficoltà: T3
Coordinate Gemsstock: 689.855 / 161.875
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: assenza di segnale in vaste zone
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