CICLO-TREKKING all'ombra del Pizzo dei 3 Signori in compagnia degli stambecchi
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Questo fine settimana le previsioni meteo sono molto incerte, io ho l’assoluta necessità di rientrare a Lecco per le 18.00 e quindi mi organizzo all’ultimo momento con Mauro per un giro in bici, gli dico anche di portarsi uno zainetto con scarpe da trekking, un paio di braghette, una maglietta e qualcosa per la pioggia e per il resto si vedrà.
L’itinerario scelto con la bici cade sulla Val Biandino cosi possiamo anche evitare di portarci da mangiare vista la presenza di diversi rifugi, partiamo da Pasturo alle 7.45 con il tempo ancora un po incerto, seguiamo la ciclabile del Pioverna fino ad Introbio giusto per scaldare i garetti e risalito l’abitato di Introbio iniziamo la salita che in circa 8 Km ci porterà ai 1500m. della Bocca di Biandino. La salita è subito bella tosta ma il bello deve ancora arrivare, fino al ponte dopo la fontana di San Carlo si alternano tratti ripidi a pezzi più pedalabili, dopo il ponte è la morte…… 3 Km senza respiro, pendenze disumane e in due o tre tratti scendo di bicicletta e spingo per qualche decina di metri, all’arrivo a Biandino oserei dire TEST INFARTO SUPERATO. Giusto il tempo di rifiatare qualche minuto e si riparte in direzione Madonna della Neve la strada non è più cementata ma sterrata e sassosa ma le pendenze cambiano completamente registro a parte un centinaio di metri dove torna il cemento ma le pendenze sono da ribaltamento. Dopo oltre 3 ore siamo alle Casere di Sasso dove il tratto pedalabile termina, il tempo sembra migliorare perciò ci cambiamo e partiamo direzione Lago di Sasso – Rifugio Santa Rita. Dopo neanche 40’ siamo al Lago, facciamo una breve sosta e dopo un’altra mezz’oretta scarsa di marcia raggiungiamo il rifugio dove ci aspetta una succulenta pausa pranzo: pizzoccheri- polenta- vino- grappino. Visto il tasso alcolico un po elevato prima di scendere alle bici decidiamo di incamminarci direzione rifugio FALC.
Da subito lo scenario è spettacolare con vista sul Pizzo Varrone, il Pizzo Mellasc e la Val Varrone, improvvisamente una marmotta gigante ci taglia la strada e corre verso la sua tana; dopo aver superato un tratto attrezzato ma senza particolari difficoltà tecniche inizia il godimento, infatti risalito un tratto molto ripido e arrivati in cresta ad attenderci ci sono un paio di stambecchi che ci danno il benvenuto nel loro regno. Da questo punto fino alla bocchetta di Piazzocco è un susseguirsi di incontri con famiglie di stambecchi molto mansueti che si lasciano avvicinare sino a pochi metri di distanza, una cosa mai vista prima. Lo scenario è di quelli di prim’ordine con vista sul Pizzo di Trona con ai suoi piedi il lago d’Inferno e più a dx si fa vedere anche il Pizzo dei 3 Signori circondati sempre da un gruppo nutrito di stambecchi. L’ora è tarda ed è ora di fare retromarcia, tornati al Santa Rita festeggiamo con un buon genepi e in meno di mezz’ora torniamo direttamente alle bici senza passare dal Lago di Sasso, attenzione durante la discesa avvistata una vipera sul sentiero sembrerebbe che quest’anno la Valsassina ne sia invasa FBL.
La discesa in bici scorre via tranquilla anche se bisogna sempre stare in campana viste le pendenze elevate e la presenza di pedoni e jeep sul percorso.
I 4 Km che separano Introbio da Pasturo sono interminabili, ormai non ce n’è più, ma alle 17.45 puntualissimi siamo di ritorno alle auto.
GIORNATA MEMORABILE
PS. Scusate se ho esagerato con le foto ma soprattutto con quelle degli stambecchi ero in difficoltà su quale pubblicare
RIEPILOGO GENERALE:
DISLIVELLO TOTALE DI SALITA e DISCESA: 1750m.
TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA: 8h
DISLIVELLO IN BICI : 1100 m.
TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI: 4h 30’
SVILUPPO PERCORSO IN BICI: 30 Km
40% asfalto / 40% cementato / 20% sterrato
DISLIVELLO A PIEDI DI SALITA: 650 m.
TEMPO DI PERCORRENZA A PIEDI: 3h 30'
L’itinerario scelto con la bici cade sulla Val Biandino cosi possiamo anche evitare di portarci da mangiare vista la presenza di diversi rifugi, partiamo da Pasturo alle 7.45 con il tempo ancora un po incerto, seguiamo la ciclabile del Pioverna fino ad Introbio giusto per scaldare i garetti e risalito l’abitato di Introbio iniziamo la salita che in circa 8 Km ci porterà ai 1500m. della Bocca di Biandino. La salita è subito bella tosta ma il bello deve ancora arrivare, fino al ponte dopo la fontana di San Carlo si alternano tratti ripidi a pezzi più pedalabili, dopo il ponte è la morte…… 3 Km senza respiro, pendenze disumane e in due o tre tratti scendo di bicicletta e spingo per qualche decina di metri, all’arrivo a Biandino oserei dire TEST INFARTO SUPERATO. Giusto il tempo di rifiatare qualche minuto e si riparte in direzione Madonna della Neve la strada non è più cementata ma sterrata e sassosa ma le pendenze cambiano completamente registro a parte un centinaio di metri dove torna il cemento ma le pendenze sono da ribaltamento. Dopo oltre 3 ore siamo alle Casere di Sasso dove il tratto pedalabile termina, il tempo sembra migliorare perciò ci cambiamo e partiamo direzione Lago di Sasso – Rifugio Santa Rita. Dopo neanche 40’ siamo al Lago, facciamo una breve sosta e dopo un’altra mezz’oretta scarsa di marcia raggiungiamo il rifugio dove ci aspetta una succulenta pausa pranzo: pizzoccheri- polenta- vino- grappino. Visto il tasso alcolico un po elevato prima di scendere alle bici decidiamo di incamminarci direzione rifugio FALC.
Da subito lo scenario è spettacolare con vista sul Pizzo Varrone, il Pizzo Mellasc e la Val Varrone, improvvisamente una marmotta gigante ci taglia la strada e corre verso la sua tana; dopo aver superato un tratto attrezzato ma senza particolari difficoltà tecniche inizia il godimento, infatti risalito un tratto molto ripido e arrivati in cresta ad attenderci ci sono un paio di stambecchi che ci danno il benvenuto nel loro regno. Da questo punto fino alla bocchetta di Piazzocco è un susseguirsi di incontri con famiglie di stambecchi molto mansueti che si lasciano avvicinare sino a pochi metri di distanza, una cosa mai vista prima. Lo scenario è di quelli di prim’ordine con vista sul Pizzo di Trona con ai suoi piedi il lago d’Inferno e più a dx si fa vedere anche il Pizzo dei 3 Signori circondati sempre da un gruppo nutrito di stambecchi. L’ora è tarda ed è ora di fare retromarcia, tornati al Santa Rita festeggiamo con un buon genepi e in meno di mezz’ora torniamo direttamente alle bici senza passare dal Lago di Sasso, attenzione durante la discesa avvistata una vipera sul sentiero sembrerebbe che quest’anno la Valsassina ne sia invasa FBL.
La discesa in bici scorre via tranquilla anche se bisogna sempre stare in campana viste le pendenze elevate e la presenza di pedoni e jeep sul percorso.
I 4 Km che separano Introbio da Pasturo sono interminabili, ormai non ce n’è più, ma alle 17.45 puntualissimi siamo di ritorno alle auto.
GIORNATA MEMORABILE
PS. Scusate se ho esagerato con le foto ma soprattutto con quelle degli stambecchi ero in difficoltà su quale pubblicare
RIEPILOGO GENERALE:
DISLIVELLO TOTALE DI SALITA e DISCESA: 1750m.
TEMPO TOTALE DI PERCORRENZA: 8h
DISLIVELLO IN BICI : 1100 m.
TEMPO DI PERCORRENZA IN BICI: 4h 30’
SVILUPPO PERCORSO IN BICI: 30 Km
40% asfalto / 40% cementato / 20% sterrato
DISLIVELLO A PIEDI DI SALITA: 650 m.
TEMPO DI PERCORRENZA A PIEDI: 3h 30'
Tourengänger:
Massimo

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