Konkordiahütte SAC (2850 m)
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Seconda uscita dell’anno col gruppo di Besnate. Destinazione, la Konkordiahütte. Ci tengo particolarmente ad esserci perché il ghiacciaio dell’Aletsch, il più lungo d’Europa, mi ha da sempre affascinato. Un paio di anni fa lo percorsi in solitaria per metà della sua lunghezza, sul sentiero lungo la morena. Oggi ho l’occasione di spingermi oltre, partendo proprio dal punto, il Marjelensee, in cui, da escursionista, mi ero dovuto fermare allora. Partenza da Fiesch, funivia fino a Fiescheralp e da lì una strada sterrata porta fino al Marjelensee, o meglio ai laghetti che sono quanto resta del grande bacino lacustre che, fino ad un secolo fa, era un esempio unico al mondo di lago avente come sbarramento la parete di un ghiacciaio. Per raggiungerlo si deve attraversare una galleria lunga un chilometro, che permette di arrivare senza alcuno sforzo in vista del ghiacciaio. Di lì si scende, spesso su rocce lisce e rese scivolose dall’acqua che vi scorre sopra, fino all’attacco del ghiacciaio. Lì ci ramponiamo (già ci eravamo imbragati più sopra) e incominciamo la risalita lungo il ghiacciaio. Incominciamo spostandoci verso la parte opposta del ghiacciaio, in corrispondenza della seconda striscia di detriti, una caratteristica del ghiacciaio dell’Aletsch. Mille rivoli d’acqua scorrono tutti attorno a noi. Il ghiacciaio è completamente scoperto. Nonostante la giornata Stupenda, senza una sola nuvola, non fa caldo per niente e un vento abbastanza forte soffia. Anche se la pendenza è veramente pochissima, tutti facciamo abbastanza fatica.. Forse per il camminare per 16 km, di cui 9 coi ramponi su ghiaccio vivo (in fin dei conti ho fatto percorsi ben più lunghi di recente..) e forse anche una un po’ per la noia di essere in mezzo ad una distesa di ghiaccio favolosa, ma sempre uguale e di vedere la meta abbarbicata sulla roccia a destra del ghiacciaio.. che sembra ad un tiro di schioppo, ma il GPS impietoso dà sempre la distanza reale ! Fino a più di 2/3 del percorso saliamo slegati. Non ci sono crepacci.. la pendenza è praticamente nulla.. Poi ad un certo punto incominciano i crepacci, e di belli ! Ci leghiamo e proseguiamo. Le varie cordate seguono vie diverse : alcuni si portano sulla morena e di lì proseguono fino alle scale che portano alla capanna, altri, sempre portatisi sulla morena, fanno il sentiero attrezzato che, piuttosto esposto, conduce alla capanna senza passare dalle scale. La mia cordata da tre invece prosegue lungo il ghiacciaio. Ci troviamo in mezzo ad una foresta di crepacci, che ci impegnano alquanto, ma andiamo bene, nonostante tutto siamo veloci, e alla fine sulle scale raggiungiamo la cordata che, scopriremo poi, ha fatto la (assai più facile) morena. In 10m ho percorso i 100 m di dislivello delle scale che portano alla Konkordia. Buono ! Alla spicciolata arrivano tutti.
Il panorama sulla Konkordiaplatz è superbo, una distesa di ghiaccio impressionante. Attorno, alcune un po’ nascoste e diverse da come si è soliti vederle da Interlaken, le famosissime cime di Jungfrau, Monch e Eiger.
L’indomani sveglia alle 5 per vedere l’alba. Discutiamo un po’ per decidere la strada da seguire per la discesa. Alla fine optiamo per seguire la morena, e la scelta, come mi aspettavo, si rivela azzeccata. Poco dopo il grande ometto ci portiamo sul ghiacciaio e proseguiamo, stando sempre più sulla destra e solo all’ultimo puntiamo diretti verso il punto dove avevamo attaccato il ghiacciaio il giorno prima, ma inaspettatamente ci troviamo in un’altra zona piena di crepacci. Il gruppo torna indietro e prosegue più a valle, io, Carlo e Sandro, i miei compagni di cordata del giorno prima, decidiamo di proseguire per quella via. Più divertente e interessante.. senza mai essere pericolosa.. Al Marjelensee ci fermiamo un’oretta a mangiare e riposarci, poi l’ultimo tratto di strada fino alla funivia.
Una due giorni di tempo favoloso in un ambiente unico. Io, come altri, avevo sottovalutato un po’ il percorso : vista la pendenza media (700 m distribuiti su una quindicina di km..) e le cose che sono abituato a fare, pensavo che sarebbe stata una passeggiata.. Il finale sulla Konkordiaplatz in mezzo ai crepacci, anche se stancante psicologicamente, è stato sicuramente istruttivo per me che sono alle prime uscite su ghiaccio, oltre che assai affascinante, per cui la scelta sbagliata del percorso si è rivelata comunque positiva.

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