Ferrata Cimalegna
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Con l'apertura delle funivie di Alagna si possono fare diverse escursioni partendo da Pianalunga, a 2000mt di quota. La ferrata Cimalegna è lì a mezzora di salita. La ferrata non ha rovinato particolari vie di salita svolgendosi per la maggior parte sulla cresta del Cimalegna che non ha grosse pareti verticali. Solo il tratto iniziale è difficile ed esposto. Per tutto il tempo della salita le cime sud del Rosa sono lì a due passi ed è per questo che vale la pena fare la ferrata.
Da Alagna si prende l'ovovia per Pianalunga; dietro all'arrivo si seguono le piste di sci verso la Bocchetta delle Pisse, dove arriva la nuova seggiovia, aperta solo in inverno.
Di fianco ai vecchi impianti dismessi della funivia dell'Indren c'è l'attacco della ferrata segnalato da un cartello. Il primo passaggio è di forza ed è il più impegnativo della ferrata. Ti avverte dicendo: se passi questo il resto è facile.
Poco sopra un emozionante lungo ponte tibetano con tre cavi d'acciaio più la sicurezza ti porta all'attacco della ferrata vera e propria. Sono 100 metri verticali circa. Dopo questi la ferrata rimane aerea ma sostanzialmente una via di cresta facile assicurata dal cavo d'acciaio. Dopo la fine della ferrata si prosegue in cresta verso il Passo dei Salati. Prima del Passo si passa sotto ai cavi della funivia per attraversare gli sfasciumi che conducono ai Rifugi Guglielmina e Città di Vigevano. Qui le piste di sci hanno davvero lasciato il segno.
Dai Rifugi si punta sulla discesa nel Vallone dell'Olen per tornare a Pianalunga. Il giro non è eccessivo e per chi vuole farla ancora più corta si può scendere in funivia al Passo dei Salati. Hanno studiato un biglietto apposta.
Partecipanti io e Luca.
Da Alagna si prende l'ovovia per Pianalunga; dietro all'arrivo si seguono le piste di sci verso la Bocchetta delle Pisse, dove arriva la nuova seggiovia, aperta solo in inverno.
Di fianco ai vecchi impianti dismessi della funivia dell'Indren c'è l'attacco della ferrata segnalato da un cartello. Il primo passaggio è di forza ed è il più impegnativo della ferrata. Ti avverte dicendo: se passi questo il resto è facile.
Poco sopra un emozionante lungo ponte tibetano con tre cavi d'acciaio più la sicurezza ti porta all'attacco della ferrata vera e propria. Sono 100 metri verticali circa. Dopo questi la ferrata rimane aerea ma sostanzialmente una via di cresta facile assicurata dal cavo d'acciaio. Dopo la fine della ferrata si prosegue in cresta verso il Passo dei Salati. Prima del Passo si passa sotto ai cavi della funivia per attraversare gli sfasciumi che conducono ai Rifugi Guglielmina e Città di Vigevano. Qui le piste di sci hanno davvero lasciato il segno.
Dai Rifugi si punta sulla discesa nel Vallone dell'Olen per tornare a Pianalunga. Il giro non è eccessivo e per chi vuole farla ancora più corta si può scendere in funivia al Passo dei Salati. Hanno studiato un biglietto apposta.
Partecipanti io e Luca.
Tourengänger:
luke

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