Lago di Pescegallo
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Torno abbastanza presto sabato pomeriggio dall'Arera e, tutto sommato, neanche troppo stanca....
So che l'indomani è in programma una gita del CAI di Paullo al Lago di Pescegallo.
Quasi quasi ci vado....
Uno degli aspetti piacevoli dell'andare in montagna, almeno per me, è ritrovare gli amici e stare in loro compagnia. Quindi..... perchè non approfittarne!
Telefono prima a Ruggero, il capogita, per accordarmi su dove e quando incontrarci e poi chiamo Daniele, per dirgli che passerò a prenderlo, una volta tanto!
Ci ritroviamo tutti domenica mattina alle 7:30 alla solita pasticceria di Paladina.
Saluti e baci e poi via...... verso il Passo di Ca' San Marco.
Io e Daniele ci trasferiamo sull'auto più performante di Lorenzo e mentre parcheggio la mia utilitaria, dimentico il portafogli bene in vista sul sedile accanto a me! Naturalmente mi accorgo del "malfatto" soltanto quando siamo al Passo.....
E adesso che faccio? Se non faccio qualcosa mi rovino la giornata.....
Telefono a casa, non senza difficoltà, per la mancanza di segnale, ma per fortuna trovo Mauro che mi tranquillizza dicendomi che andrà subito ad occultare il mio portafogli.
Meno male!
Partiamo quindi tutti intruppati lungo il sentiero che porta verso il Passo di Verrobbio.
Siamo in 14 e a poco a poco ci sgraniamo lungo il percorso: Marika fa da capofila e Ruggero, da buon cane pastore, tiene d'occhio tutto il gregge, compreso il piccolo Gabriele, che lo segue a ruota.
In breve raggiungiamo il Passo di Verrobbio, dove ci sono ancora i resti di alcune trincee costruite durante la Prima Guerra mondiale e poi costeggiamo l'omonimo laghetto per salire al Passo del Forcellino, dove inizia la discesa che porta al Lago di Pescegallo.
Da qui la vista sul lago è spettacolare: nelle sue acque di un blu profondo, come il cielo che le sovrasta, si riflettono le cime delle montagne circostanti. Restiamo incantati a guardare per qualche attimo questo incredibile scenario e poi seguiamo il sentiero in discesa, che in breve ci permette di arrivare sulla riva del lago, che aggiriamo, per raggiungere la casa dei guardiani, nei pressi della quale ci fermiamo per distenderci sul morbido tappeto verde, tappezzato di fiori, che circonda lo specchio lacustre.
Siamo delle lucertole distese al sole e nessuno di noi ha voglia di rialzarsi, men che meno Gabriele che si diverte un mondo a giocare con l'acqua.
Ma è sufficiente che qualcuno pronunci la parola "caffè" che, come delle molle, saltiamo in piedi.
Il compito tocca a Paolo, che si presenta alla casa dei guardiani come ex dipendente Enel e riesce a spuntare una tazza di caffè per tutti.
La discesa, come sempre, sembra più lunga della salita e sono quasi le 4:00 quando ci ritroviamo al parcheggio, affollatissimo di persone che, poco disposte a far fatica, raggiungono con i mezzi motorizzati gli alti pascoli alpini.
Certo non diventeranno rossi come peperoni come lo siamo noi......
Lungo la strada del ritorno, per fortuna, non facciamo tanta coda, e questo contribuisce a non offuscare questa serena e piacevole giornata.
So che l'indomani è in programma una gita del CAI di Paullo al Lago di Pescegallo.
Quasi quasi ci vado....
Uno degli aspetti piacevoli dell'andare in montagna, almeno per me, è ritrovare gli amici e stare in loro compagnia. Quindi..... perchè non approfittarne!
Telefono prima a Ruggero, il capogita, per accordarmi su dove e quando incontrarci e poi chiamo Daniele, per dirgli che passerò a prenderlo, una volta tanto!
Ci ritroviamo tutti domenica mattina alle 7:30 alla solita pasticceria di Paladina.
Saluti e baci e poi via...... verso il Passo di Ca' San Marco.
Io e Daniele ci trasferiamo sull'auto più performante di Lorenzo e mentre parcheggio la mia utilitaria, dimentico il portafogli bene in vista sul sedile accanto a me! Naturalmente mi accorgo del "malfatto" soltanto quando siamo al Passo.....
E adesso che faccio? Se non faccio qualcosa mi rovino la giornata.....
Telefono a casa, non senza difficoltà, per la mancanza di segnale, ma per fortuna trovo Mauro che mi tranquillizza dicendomi che andrà subito ad occultare il mio portafogli.
Meno male!
Partiamo quindi tutti intruppati lungo il sentiero che porta verso il Passo di Verrobbio.
Siamo in 14 e a poco a poco ci sgraniamo lungo il percorso: Marika fa da capofila e Ruggero, da buon cane pastore, tiene d'occhio tutto il gregge, compreso il piccolo Gabriele, che lo segue a ruota.
In breve raggiungiamo il Passo di Verrobbio, dove ci sono ancora i resti di alcune trincee costruite durante la Prima Guerra mondiale e poi costeggiamo l'omonimo laghetto per salire al Passo del Forcellino, dove inizia la discesa che porta al Lago di Pescegallo.
Da qui la vista sul lago è spettacolare: nelle sue acque di un blu profondo, come il cielo che le sovrasta, si riflettono le cime delle montagne circostanti. Restiamo incantati a guardare per qualche attimo questo incredibile scenario e poi seguiamo il sentiero in discesa, che in breve ci permette di arrivare sulla riva del lago, che aggiriamo, per raggiungere la casa dei guardiani, nei pressi della quale ci fermiamo per distenderci sul morbido tappeto verde, tappezzato di fiori, che circonda lo specchio lacustre.
Siamo delle lucertole distese al sole e nessuno di noi ha voglia di rialzarsi, men che meno Gabriele che si diverte un mondo a giocare con l'acqua.
Ma è sufficiente che qualcuno pronunci la parola "caffè" che, come delle molle, saltiamo in piedi.
Il compito tocca a Paolo, che si presenta alla casa dei guardiani come ex dipendente Enel e riesce a spuntare una tazza di caffè per tutti.
La discesa, come sempre, sembra più lunga della salita e sono quasi le 4:00 quando ci ritroviamo al parcheggio, affollatissimo di persone che, poco disposte a far fatica, raggiungono con i mezzi motorizzati gli alti pascoli alpini.
Certo non diventeranno rossi come peperoni come lo siamo noi......
Lungo la strada del ritorno, per fortuna, non facciamo tanta coda, e questo contribuisce a non offuscare questa serena e piacevole giornata.
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