Passo del Venerocolo mt. 3136 da Temù Malga Caldea
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Per questo sabato nessuna escursione, devo portare l’auto a fare il tagliando del Gpl, venerdì sera in sede …… anche Pino resterà al palo (deve lavorare questo sabato), mentre gli altri scorazzeranno per le montagne!!
Ci sarà l’escursione CAI domenica al Pescegallo, troppo bassa e calda per il filo di bronchitina che stò curando, rischierei di farla per metà in apnea.
Chiamo Pino il sabato pomeriggio, mi propone per domenica un uscita sopra i mt. 2500, come obiettivo andare in alto ……., al fresco e ……, posti nuovi per entrambi.
La scelta, ancora in Vallecamonica; partenza Temù mt. 1580, 4 km prima di Ponte di Legno; obiettivo il Passo del Venerocolo mt. 3136 e visto che è molto lunga ….. se ci si riesce la Cima.
Sulla strada per Edolo un camioncino ci fa sprecare 30 min, a 40 Km/h, su un tratto di strada con lavori e non superabile; arrivati a Temù, la stradina sterrata per Malga Caldea non è poi così comoda e per fare circa 3 km sprechiamo altri 25 min.; lasciamo l’auto prima della Malga, sono già le 7,00; ci prepariamo velocemente e via, senza aver fatto sosta colazione per non perdere altro tempo.
Il percorso prevede 3 ore al Rif. Garibaldi e altre 3 ore alla Cima.
Giungiamo finalmente alla Malga Caldea mt. 1580, raggiungiamo la sbarra che chiude l’accesso alle auto per la strada di servizio alle dighe dell’Enel, che è asfaltata; abbiamo di fronte circa 7 tornanti asfaltati e ripidini spacca tendini e polpacci che in 30 minuti ci fanno raggiungere quota mt. 1900 senza nessuna possibile scorciatoia o alternativa …. tanto cercata, superata l’ultima curva ecco il laghetto d’Avio e un pò più sopra la Diga d'Avio, siamo nella Valle Avio.
Costeggiamo in piano la diga sulla sponda destra, verso la fine imbocchiamo sempre sulla destra il sentiero segnalato per il Rif.Garibaldi che costeggia il terzo bacino (Diga), il Lago Benedetto.
Il sentiero supera una parete rocciosa e diventa un torrente, ci aspetta un poco più in alto il superamento di una spettacolare cascata “rinfrescante”, …… attenzione a non scivolare sui massi nell’attraversarla!!!
Il sentiero prosegue in salita e giungiamo ad un pianoro un po’ paludoso Malga Lavedole mt. 2044, verdeggiante pascolo con piccola zona di sosta attrezzata.
Proseguiamo a sinistra verso il torrente che superiamo con un comodo ponte e ci dirigiamo verso la mulattiera; inizia qui il “CALVARIO”, battezzato con questo nome dagli Alpini durante la Grande Guerra; è una mulattiera che risale il fianco della Valle di Venerocolo sino al Rifugio Garibaldi mt. 2550 situato sulla sponda del Lago omonimo.
Dopo 3 ore circa, giungiamo nei pressi del Rifugio Garibaldi, il paesaggio è grandioso, ci fermiamo alla Cappella "Madonnina del’Adamello" e facciamo la prima sosta banana ….. col naso all’insù verso le cime, primeggia la parete dell’Adamello.
Davanti a noi abbiamo un semicerchio di monti, si vede nettamente il gradino glaciale o crepaccia terminale che lo delimita, le rocce scoperte (morene), la bocca del ghiacciaio e un’infinità di cascatelle e rigoletti d’acqua che si buttano nel lago di Venerocolo.
Sosta brevissima, non più di 10 min. e poco prima del Rifugio sulla sinistra, prendiamo il segnavia 42 che conduce al Passo.
Da prima saliamo su sfasciumi, poi finalmente arriviamo sulla neve!!!
Facciamo quattro passi per testarne la consistenza, tiene …. decidiamo di salire senza ramponi, valuteremo cammin facendo.
Pino comincia a fare la crono quota, ….. 2800 … 2900 … esulta ai 3000, fermata foto ricordo, dai .... (mi esorta Pino) ancora poco e siamo arrivati, io ho i crampi allo stomaco dalla fame ..... ma non mollo!!
Ore 13,15, Pino si ferma, sono dietro a Lui di circa 10 passi, mi aspetta e ……… ci affacciamo insieme dal Passo, verso la Vedretta di Pisgana ............ ARRIVATIIIIII!!!!
Il paesaggio e bellissimo, di fronte a noi il Ghiacciaio Pisgana, il sole è forte e c’è un grande riverbero ….. le foto non sono un degno dipinto di ciò che abbiamo davanti ai nostri occhi, speriamo in una piccola nuvola di passaggio, per rilevare le forme nelle foto , ma niente, non siamo fortunati!!
E' tutto ancora coperto da una neve candida.
Dopo le foto di rito da entrambe le vallate, ci fermiamo a mangiare; sosta tra cibarie, cartina, bussola per riconoscere le cime, ecco il quinto bacino il Pantano d’Avio sopra il Lago Venerocolo.
Il desiderio di andare a dare un sguardo sull’altro Ghiacciaio alla nostra destra, il Pian di Neve con la parete dell’Adamello, è davvero forte, ….. danno 30 min alla Cima del Venerocolo ma a vedersi non sembra così corta, dobbiamo fare i conti con le 6 ore di discesa e le forze necessarie, l’orario, …… decidiamo di comune accordo, ma a malincuore, che …….. per oggi va bene così.
Dopo la sosta al Passo di 45 min. cominciamo la discesa, arrivati al Rif. Garibaldi sosta caffè due chiacchiere per rilassare le gambe , altre 4 foto ricordo, giù verso la macchina.
Siamo ormai giunti alla cascata, sono le 18,00 la superiamo e sento che la stanchezza mi stà sopraffacendo, io continuo a parlare e a ridere per un nonnulla contagiando Pino; da li alla macchina che è ormai abbastanza vicina (7 tornanti in asfalto, la Malga e un paio di tornanti sullo sterrato) ci impiegheremo quasi un ora e mezzo ……..; le gambe vanno, nessun dolore ma è la mia testa che non vuole più ragionare, non da l'impulso a muoversi, sforiamo così la nostra tabella di marcia.
Arrivati alla macchina, cambio veloce e prendiamo la strada per casa.
Al lago d’Endine alle 21,30 ci fermiamo, sosta panino con salamella e peperoni; ci godiamo le ultime luci della giornata sulla sponda del lago, finalmente dopo il panino mi riprendo …… forse ho mangiato troppo poco nella giornata!!!! Pino con grande pazienza e un po’ divertito, ha sopportato la mia "stupidera" che per fortuna non è durata tantissimo; è la prima volta che mi succede una cosa del genere …. , mi sembrava di essere ubriaca ….. che strana sensazione!!
E’ finita anche questa bella, lunga giornata!!!!
Alla prossima,
verso una nuova esperienza.
Ci sarà l’escursione CAI domenica al Pescegallo, troppo bassa e calda per il filo di bronchitina che stò curando, rischierei di farla per metà in apnea.
Chiamo Pino il sabato pomeriggio, mi propone per domenica un uscita sopra i mt. 2500, come obiettivo andare in alto ……., al fresco e ……, posti nuovi per entrambi.
La scelta, ancora in Vallecamonica; partenza Temù mt. 1580, 4 km prima di Ponte di Legno; obiettivo il Passo del Venerocolo mt. 3136 e visto che è molto lunga ….. se ci si riesce la Cima.
Sulla strada per Edolo un camioncino ci fa sprecare 30 min, a 40 Km/h, su un tratto di strada con lavori e non superabile; arrivati a Temù, la stradina sterrata per Malga Caldea non è poi così comoda e per fare circa 3 km sprechiamo altri 25 min.; lasciamo l’auto prima della Malga, sono già le 7,00; ci prepariamo velocemente e via, senza aver fatto sosta colazione per non perdere altro tempo.
Il percorso prevede 3 ore al Rif. Garibaldi e altre 3 ore alla Cima.
Giungiamo finalmente alla Malga Caldea mt. 1580, raggiungiamo la sbarra che chiude l’accesso alle auto per la strada di servizio alle dighe dell’Enel, che è asfaltata; abbiamo di fronte circa 7 tornanti asfaltati e ripidini spacca tendini e polpacci che in 30 minuti ci fanno raggiungere quota mt. 1900 senza nessuna possibile scorciatoia o alternativa …. tanto cercata, superata l’ultima curva ecco il laghetto d’Avio e un pò più sopra la Diga d'Avio, siamo nella Valle Avio.
Costeggiamo in piano la diga sulla sponda destra, verso la fine imbocchiamo sempre sulla destra il sentiero segnalato per il Rif.Garibaldi che costeggia il terzo bacino (Diga), il Lago Benedetto.
Il sentiero supera una parete rocciosa e diventa un torrente, ci aspetta un poco più in alto il superamento di una spettacolare cascata “rinfrescante”, …… attenzione a non scivolare sui massi nell’attraversarla!!!
Il sentiero prosegue in salita e giungiamo ad un pianoro un po’ paludoso Malga Lavedole mt. 2044, verdeggiante pascolo con piccola zona di sosta attrezzata.
Proseguiamo a sinistra verso il torrente che superiamo con un comodo ponte e ci dirigiamo verso la mulattiera; inizia qui il “CALVARIO”, battezzato con questo nome dagli Alpini durante la Grande Guerra; è una mulattiera che risale il fianco della Valle di Venerocolo sino al Rifugio Garibaldi mt. 2550 situato sulla sponda del Lago omonimo.
Dopo 3 ore circa, giungiamo nei pressi del Rifugio Garibaldi, il paesaggio è grandioso, ci fermiamo alla Cappella "Madonnina del’Adamello" e facciamo la prima sosta banana ….. col naso all’insù verso le cime, primeggia la parete dell’Adamello.
Davanti a noi abbiamo un semicerchio di monti, si vede nettamente il gradino glaciale o crepaccia terminale che lo delimita, le rocce scoperte (morene), la bocca del ghiacciaio e un’infinità di cascatelle e rigoletti d’acqua che si buttano nel lago di Venerocolo.
Sosta brevissima, non più di 10 min. e poco prima del Rifugio sulla sinistra, prendiamo il segnavia 42 che conduce al Passo.
Da prima saliamo su sfasciumi, poi finalmente arriviamo sulla neve!!!
Facciamo quattro passi per testarne la consistenza, tiene …. decidiamo di salire senza ramponi, valuteremo cammin facendo.
Pino comincia a fare la crono quota, ….. 2800 … 2900 … esulta ai 3000, fermata foto ricordo, dai .... (mi esorta Pino) ancora poco e siamo arrivati, io ho i crampi allo stomaco dalla fame ..... ma non mollo!!
Ore 13,15, Pino si ferma, sono dietro a Lui di circa 10 passi, mi aspetta e ……… ci affacciamo insieme dal Passo, verso la Vedretta di Pisgana ............ ARRIVATIIIIII!!!!
Il paesaggio e bellissimo, di fronte a noi il Ghiacciaio Pisgana, il sole è forte e c’è un grande riverbero ….. le foto non sono un degno dipinto di ciò che abbiamo davanti ai nostri occhi, speriamo in una piccola nuvola di passaggio, per rilevare le forme nelle foto , ma niente, non siamo fortunati!!
E' tutto ancora coperto da una neve candida.
Dopo le foto di rito da entrambe le vallate, ci fermiamo a mangiare; sosta tra cibarie, cartina, bussola per riconoscere le cime, ecco il quinto bacino il Pantano d’Avio sopra il Lago Venerocolo.
Il desiderio di andare a dare un sguardo sull’altro Ghiacciaio alla nostra destra, il Pian di Neve con la parete dell’Adamello, è davvero forte, ….. danno 30 min alla Cima del Venerocolo ma a vedersi non sembra così corta, dobbiamo fare i conti con le 6 ore di discesa e le forze necessarie, l’orario, …… decidiamo di comune accordo, ma a malincuore, che …….. per oggi va bene così.
Dopo la sosta al Passo di 45 min. cominciamo la discesa, arrivati al Rif. Garibaldi sosta caffè due chiacchiere per rilassare le gambe , altre 4 foto ricordo, giù verso la macchina.
Siamo ormai giunti alla cascata, sono le 18,00 la superiamo e sento che la stanchezza mi stà sopraffacendo, io continuo a parlare e a ridere per un nonnulla contagiando Pino; da li alla macchina che è ormai abbastanza vicina (7 tornanti in asfalto, la Malga e un paio di tornanti sullo sterrato) ci impiegheremo quasi un ora e mezzo ……..; le gambe vanno, nessun dolore ma è la mia testa che non vuole più ragionare, non da l'impulso a muoversi, sforiamo così la nostra tabella di marcia.
Arrivati alla macchina, cambio veloce e prendiamo la strada per casa.
Al lago d’Endine alle 21,30 ci fermiamo, sosta panino con salamella e peperoni; ci godiamo le ultime luci della giornata sulla sponda del lago, finalmente dopo il panino mi riprendo …… forse ho mangiato troppo poco nella giornata!!!! Pino con grande pazienza e un po’ divertito, ha sopportato la mia "stupidera" che per fortuna non è durata tantissimo; è la prima volta che mi succede una cosa del genere …. , mi sembrava di essere ubriaca ….. che strana sensazione!!
E’ finita anche questa bella, lunga giornata!!!!
Alla prossima,
verso una nuova esperienza.
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