Pizzo CASSANDRA - Parete Nord Est
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Anche questa e una vetta che ho cercato di salire negli ultimi due anni, ma per vari motivi non sono riuscito a fare.
Lunedì per una coincidenza incredibile sono a casa, non ho impegni familiari e le condizioni meteo sono buone, lo interpreto come un segno premonitore e decido di tentare l’ascensione dalla nord anche da solo. Parto prestissimo e incredibile per arrivare è un bel casino. Superstrada chiusa a Mandello, mi tocca fare tutto il lago, poi sbaglio a Dervio e mi ritrovo a Bellano. Come se non bastasse prima di Chiareggio strada interrotta causa lavori notturni altro quarto dora fermo …… (che sfiga ci metto 3 ore per arrivare) e qui mi viene qualche dubbio, sarà mica un altro segno che mi dice che la salita non devo farla ……. Ormai sono a Chiareggio e dopo tutta questa strada un giro lo faccio comunque.
Meteo poco coperto al mattino poi bellissimo, tutto bene per arrivare al rifugio, dove trovo altra gente in partenza per il Cassandra, mi aggrego e faccio chiacchere e mi dicono che il rifugista dice che la Nord non è in buone condizioni (mi arrabbio e penso che salirò dalla normale). Sul ghiacciaio guardo bene la nord e non mi sembra così conciata, la neve è bella ghiacciata, decido di lasciare gli altri e vedere le condizioni della prima rampa. Vedo che la neve è bella ghiacciata e decido di salire, anzi la neve è talmente dura che la progressione lo faccio quasi tutta in appoggio alla parete usando le 4 punte frontali dei ramponi e le becche della piccozze. L’ascensione e bella bella bella - tosta tosta tosta, la neve ha tenuto benissimo su tutto il tracciato, solo gli ultimi 10 mt sotto la cresta Est a iniziato a mollare ….. (colpa del ritardo in auto .... con un pò di paura e molta cautela sono arrivato in cresta …… non potevo fare altro). La cresta è rocciosa ma semplice e arrivo rapidamente in VETTA, nel frattempo arrivano gli altri alpinisti e ci risalutiamo. La discesa dalla normale la faccio con loro, bella varia e divertente, ci sono 2 passaggi su roccia non banali, poi sul ghiacciaio 2 attraversamenti sui crepaccio …. ma belli pieni di neve e non danno nessun problema.
Si ritorna allegramente al rifugio per un meritato riposo e ristoro, poi via per tornare a casa bello contento e soddisfatto arricchito con una nuova esperienza.
Quota partenza: 1610 mt
Quota arrivo: 3226 mt
Dislivello : 1600 mt circa
Tempo totale : 8 h 10 min. (esclusa sosta al rifugio)
Km percorsi: 19,400 circa
Relazione da Web
zona alpi retiche, val Malenco (Lombardia)
accesso stradale Milano > Lecco > Sondrio > Chiesa in Valmalenco > Chiareggio
partenza a piedi Chiareggio (1612 m.)
avvicinamenti e tempi da Chiareggioal rifugio Porro (1960 m.) in circa 30/40 min.
dal rifugio Porro all’attacco della parete (ca 2700 m.) in circa 2h e 30 min.
dall’attacco alla vetta in circa 1h/ 1h e 30 min.
totale circa 4 h / 5 h .
caratteristiche sezione difficile 450 mt ADcon passi di misto (II) pendenza media 45° (max 50°)
esposizione nord est
dotazione normale dotazione da ghiaccio: mezza corda doppiata o corda intera, viti da ghiaccio.
Discesa per la via normale dal passo Cassandra (dalla vetta al rifugio Porro in circa 2h e 30 min.)
primi salitori probabilmente A. e R. Calegari-G. Scotti, 28/7/1914
logistica rifugio Gerli-Porro (tel. 0342/451404) o rifugio Ventina (tel. 0342/451458)
descrizione dettagliata: Una volta lasciata l’auto aChiareggio, ci si abbassa al ponte che attraversa il torrenteMàlleroe si risale il sentiero che, in circa 30/40 min. di comodo cammino su largo sterrato, conduce all’incantevole piana del Ventina dove sorgono il rifugio Gerli-Porro e, poco distante, il rifugio Capanna Ventina.
Dai rifugi, si segue il sentiero glaciologico che corre sul fianco della morena (dxidrografica) verso il ghiacciaio del Ventina. Il sentiero, dapprima in falso piano e ben tracciato, diviene poi via via piùripido (qualche ometto) poco prima di raggiungere il fronte del ghiacciaio (circa 50 min. dai rifugi). Si percorre il ghiacciaio verso sud -su traccia quasi sempre presente -in direzione della ben visibile parete Nord del Pizzo Cassandra. Attraversando una zona moderatamente crepacciata, si punta all’evidente cono nevoso alla base del versante nord-est, dove attacca la via.
Si sale il grande cono nevoso (40°) fino all’imbuto finale. Da qui, dapprima si sale leggermente a destra per evitare il grande blocco roccioso centrale e, successivamente, cercando il percorso più agevole, si prosegue per lingue di neve con pendenzamax 50° e canalini di misto con passaggi fino al III. L’itinerario non è mai obbligato ma può variare leggermentein base le condizioni di innevamento. Si consiglia comunque di rimanere quasi sempre in centro parete,uscendo in prossimità della vetta –o sulla cresta nord est (asix) o sulla cresta nord (a destra) a seconda delle condizioni.
Dalla vetta, si scende sulla cresta nord ovest (fare attenzione ad alcuni passagi di misto) fino al passo cassandra (3097m.) da dove, seguendo le tracce della via normale, si ritorna sul ghiacciaio del Ventina e da qui, per l’itinerario di salita, ai rifugi.g
Lunedì per una coincidenza incredibile sono a casa, non ho impegni familiari e le condizioni meteo sono buone, lo interpreto come un segno premonitore e decido di tentare l’ascensione dalla nord anche da solo. Parto prestissimo e incredibile per arrivare è un bel casino. Superstrada chiusa a Mandello, mi tocca fare tutto il lago, poi sbaglio a Dervio e mi ritrovo a Bellano. Come se non bastasse prima di Chiareggio strada interrotta causa lavori notturni altro quarto dora fermo …… (che sfiga ci metto 3 ore per arrivare) e qui mi viene qualche dubbio, sarà mica un altro segno che mi dice che la salita non devo farla ……. Ormai sono a Chiareggio e dopo tutta questa strada un giro lo faccio comunque.
Meteo poco coperto al mattino poi bellissimo, tutto bene per arrivare al rifugio, dove trovo altra gente in partenza per il Cassandra, mi aggrego e faccio chiacchere e mi dicono che il rifugista dice che la Nord non è in buone condizioni (mi arrabbio e penso che salirò dalla normale). Sul ghiacciaio guardo bene la nord e non mi sembra così conciata, la neve è bella ghiacciata, decido di lasciare gli altri e vedere le condizioni della prima rampa. Vedo che la neve è bella ghiacciata e decido di salire, anzi la neve è talmente dura che la progressione lo faccio quasi tutta in appoggio alla parete usando le 4 punte frontali dei ramponi e le becche della piccozze. L’ascensione e bella bella bella - tosta tosta tosta, la neve ha tenuto benissimo su tutto il tracciato, solo gli ultimi 10 mt sotto la cresta Est a iniziato a mollare ….. (colpa del ritardo in auto .... con un pò di paura e molta cautela sono arrivato in cresta …… non potevo fare altro). La cresta è rocciosa ma semplice e arrivo rapidamente in VETTA, nel frattempo arrivano gli altri alpinisti e ci risalutiamo. La discesa dalla normale la faccio con loro, bella varia e divertente, ci sono 2 passaggi su roccia non banali, poi sul ghiacciaio 2 attraversamenti sui crepaccio …. ma belli pieni di neve e non danno nessun problema.
Si ritorna allegramente al rifugio per un meritato riposo e ristoro, poi via per tornare a casa bello contento e soddisfatto arricchito con una nuova esperienza.
Quota partenza: 1610 mt
Quota arrivo: 3226 mt
Dislivello : 1600 mt circa
Tempo totale : 8 h 10 min. (esclusa sosta al rifugio)
Km percorsi: 19,400 circa
Relazione da Web
zona alpi retiche, val Malenco (Lombardia)
accesso stradale Milano > Lecco > Sondrio > Chiesa in Valmalenco > Chiareggio
partenza a piedi Chiareggio (1612 m.)
avvicinamenti e tempi da Chiareggioal rifugio Porro (1960 m.) in circa 30/40 min.
dal rifugio Porro all’attacco della parete (ca 2700 m.) in circa 2h e 30 min.
dall’attacco alla vetta in circa 1h/ 1h e 30 min.
totale circa 4 h / 5 h .
caratteristiche sezione difficile 450 mt ADcon passi di misto (II) pendenza media 45° (max 50°)
esposizione nord est
dotazione normale dotazione da ghiaccio: mezza corda doppiata o corda intera, viti da ghiaccio.
Discesa per la via normale dal passo Cassandra (dalla vetta al rifugio Porro in circa 2h e 30 min.)
primi salitori probabilmente A. e R. Calegari-G. Scotti, 28/7/1914
logistica rifugio Gerli-Porro (tel. 0342/451404) o rifugio Ventina (tel. 0342/451458)
descrizione dettagliata: Una volta lasciata l’auto aChiareggio, ci si abbassa al ponte che attraversa il torrenteMàlleroe si risale il sentiero che, in circa 30/40 min. di comodo cammino su largo sterrato, conduce all’incantevole piana del Ventina dove sorgono il rifugio Gerli-Porro e, poco distante, il rifugio Capanna Ventina.
Dai rifugi, si segue il sentiero glaciologico che corre sul fianco della morena (dxidrografica) verso il ghiacciaio del Ventina. Il sentiero, dapprima in falso piano e ben tracciato, diviene poi via via piùripido (qualche ometto) poco prima di raggiungere il fronte del ghiacciaio (circa 50 min. dai rifugi). Si percorre il ghiacciaio verso sud -su traccia quasi sempre presente -in direzione della ben visibile parete Nord del Pizzo Cassandra. Attraversando una zona moderatamente crepacciata, si punta all’evidente cono nevoso alla base del versante nord-est, dove attacca la via.
Si sale il grande cono nevoso (40°) fino all’imbuto finale. Da qui, dapprima si sale leggermente a destra per evitare il grande blocco roccioso centrale e, successivamente, cercando il percorso più agevole, si prosegue per lingue di neve con pendenzamax 50° e canalini di misto con passaggi fino al III. L’itinerario non è mai obbligato ma può variare leggermentein base le condizioni di innevamento. Si consiglia comunque di rimanere quasi sempre in centro parete,uscendo in prossimità della vetta –o sulla cresta nord est (asix) o sulla cresta nord (a destra) a seconda delle condizioni.
Dalla vetta, si scende sulla cresta nord ovest (fare attenzione ad alcuni passagi di misto) fino al passo cassandra (3097m.) da dove, seguendo le tracce della via normale, si ritorna sul ghiacciaio del Ventina e da qui, per l’itinerario di salita, ai rifugi.g
Tourengänger:
Mauro
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