Traversata rifugio Vittorio Sella - Casolari dell'Herbetet
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Secondo giorno della gita Flora & Fauna degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna 2011: il programma prevede la spettacolare traversata ai Casolari dell'Herbetet e la salita al bivacco Leonessa; la giornata si preannuncia splendida, esco per fare qualche foto, i tavoli sono ricoperti da uno strato di brina...sarà il freddo (e l'età) fatto sta che la mia schiena si blocca!
D'accordo non è la prima volta ma in genere mi succede il lunedì non la domenica a 2500 metri!
Vabbè, stringo i denti e parto per la traversata insieme agli altri: d'altronde scendere direttamente a Valnontey mi permetterebbe di risparmiarmi solo un centinaio di metri di salita e dovrei farmela da solo. Prendo un antidolorifico ed il dolore diviene sopportabile (l'unico problema sono i "topic" che si ripercuotono sulle vertrebre). Il paesaggio si fa via via più fantastico, pian piano mi ritorna in mente il percorso fatto da ragazzo ed il panorama assume un aspetto di deja vù che nulla toglie però alla sua bellezza: valeva la pena di tornare qui.
Arriviamo ai laghetti del Loson dove ci aspettano due camosci, proseguiamo e la vista si apre sulla vallata di Valnontey e Cogne e, dall'altra parte sulle cime alla testata della valle, dalla Torre del Gran San Pietro alla Testa della Tribolazione (da qui il Gran Paradiso rimane ancora nascosto), il sentiero è sempre largo e ben segnato ma corre su pendii decisamente ripidi, all'altezza del Bec du Vallon troviamo un canapone ed una passerella inclinata, i manufatti sono in ottime condizioni, il sentiero è stato rimesso a nuovo di recente, segue una breve scaletta e dopo un pianoro in cui la vista si apre ulteriormente entriamo nel vallone di Gran Valle, superiamo il torrente ed in breve siamo ai casolari, uno di questi è stato riattato per divenire una casa del Parco, ritroviamo il guardiaparco con il suo cane che ieri erano al giardino botanico Paradisia.
Mangiamo qualcosa, io decido di fermarmi qui: la salita al bivacco oggi non riuscirei proprio a farla, si ferma anche Gianluca e Roberta, la nostra accompagnatrice - fisioterapista, decide di occuparsi della mia schiena, dopo mezz'ora di manipolazioni il dolore rimane ma quantomeno sono in grado di scendere fino a Valnontey!
La carta di Meridiani riporta un sentiero più diretto per scendere a Valnontey con inizio poco sotto i casolari ma ne io e Roberta (nè il gruppo più tardi) lo vediamo.
Scendiamo quindi per il bel sentiero che conduce al fondovalle 400 metri sotto di noi. Lungo il percorso incontriamo un ultimo stambecco solitario ed un ponte parzialmente rovinato su un torrente, il suo superamento comunque non presenta difficoltà, siamo a inizio stagione ancora, senz'altro verrà sistemato al più presto. Ora ci aspetta solo l'infinito fondovalle fino al parcheggio di Valnontey dove, in attesa degli altri, ci facciamo una meritata birra.
Gita magnifica e consigliabile: viste mozzafiato ed incontri con gli animali sono assicurati, a parte l'esposizione in alcuni tratti non presenta, in condizioni normali, alcuna difficoltà.
D'accordo non è la prima volta ma in genere mi succede il lunedì non la domenica a 2500 metri!
Vabbè, stringo i denti e parto per la traversata insieme agli altri: d'altronde scendere direttamente a Valnontey mi permetterebbe di risparmiarmi solo un centinaio di metri di salita e dovrei farmela da solo. Prendo un antidolorifico ed il dolore diviene sopportabile (l'unico problema sono i "topic" che si ripercuotono sulle vertrebre). Il paesaggio si fa via via più fantastico, pian piano mi ritorna in mente il percorso fatto da ragazzo ed il panorama assume un aspetto di deja vù che nulla toglie però alla sua bellezza: valeva la pena di tornare qui.
Arriviamo ai laghetti del Loson dove ci aspettano due camosci, proseguiamo e la vista si apre sulla vallata di Valnontey e Cogne e, dall'altra parte sulle cime alla testata della valle, dalla Torre del Gran San Pietro alla Testa della Tribolazione (da qui il Gran Paradiso rimane ancora nascosto), il sentiero è sempre largo e ben segnato ma corre su pendii decisamente ripidi, all'altezza del Bec du Vallon troviamo un canapone ed una passerella inclinata, i manufatti sono in ottime condizioni, il sentiero è stato rimesso a nuovo di recente, segue una breve scaletta e dopo un pianoro in cui la vista si apre ulteriormente entriamo nel vallone di Gran Valle, superiamo il torrente ed in breve siamo ai casolari, uno di questi è stato riattato per divenire una casa del Parco, ritroviamo il guardiaparco con il suo cane che ieri erano al giardino botanico Paradisia.
Mangiamo qualcosa, io decido di fermarmi qui: la salita al bivacco oggi non riuscirei proprio a farla, si ferma anche Gianluca e Roberta, la nostra accompagnatrice - fisioterapista, decide di occuparsi della mia schiena, dopo mezz'ora di manipolazioni il dolore rimane ma quantomeno sono in grado di scendere fino a Valnontey!
La carta di Meridiani riporta un sentiero più diretto per scendere a Valnontey con inizio poco sotto i casolari ma ne io e Roberta (nè il gruppo più tardi) lo vediamo.
Scendiamo quindi per il bel sentiero che conduce al fondovalle 400 metri sotto di noi. Lungo il percorso incontriamo un ultimo stambecco solitario ed un ponte parzialmente rovinato su un torrente, il suo superamento comunque non presenta difficoltà, siamo a inizio stagione ancora, senz'altro verrà sistemato al più presto. Ora ci aspetta solo l'infinito fondovalle fino al parcheggio di Valnontey dove, in attesa degli altri, ci facciamo una meritata birra.
Gita magnifica e consigliabile: viste mozzafiato ed incontri con gli animali sono assicurati, a parte l'esposizione in alcuni tratti non presenta, in condizioni normali, alcuna difficoltà.
Tourengänger:
paoloski

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (4)