Rifugio Rosalba, Colle del Pertusio
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Per uno appassionato di montagna come me, il non essere mai stato in Grigna costituisce un incredibile vuoto che deve essere colmato il prima possibile. Cosi, dopo due settimane di trasferte lavorative al mare, il bisogno di montagna si fa sentire e, in barba alle previsioni, scelgo di salire al rifugio Rosalba, per il mio battesimo della Grigna.
Le previsioni meteo fanno schifo, non c'è pioggia ma le nuvole avvolgono la Grignetta e non la mollano, ma tant'è...siamo qui, non ha senso tornare a casa, sapevo a cosa andavo incontro e decido di salire comunque dopo essermi assicurato dell'assenza di pioggia col gestore.
Ai Resinelli, imbocco la stradina alla destra della Chiesa e scendo per una manciata di minuti, arrivo all' ex-rifugio Alippi e lascio l'auto sulla strada. Subito appare l'attacco dei sentieri per il Rosalba e per i numerosi torrioni della Grigna Meridionale.
Mi cambio, controllo lo zaino, sfodero la Nikon e via! Il primo tratto nel bosco è molto suggestivo, le nuvole basse coprono tutta la veduta sul lago di Como, c'è un silenzio stupendo, irreale, sono solo, io e il bosco, io e la natura, io e il creato. Man mano che proseguo mi saltano alla mente le foto dei report che gli altri escursionisti pubblicano in rete..."qui c'è una foto di X, qua di Y".
Passo con facilità il primo tratto attrezzato del sentiero ma presto estrema attenzione in quanto i sassi sono bagnati e l'umidità del mattino fa il resto. Man mano che salgo, il bosco si dirada e per quanto la nebbia mi concede, intravedo le torri della Grigna. Immagino cosa potrebbe essere questo fantastico posto con il sole: me l'avevano detto, "sembra un altro pianeta" ed in effetti l'idea è quella.
Dopo aver superato il bivio Sentiero delle Foppe (il mio) / Sentiero dei Morti, il cielo comincia ad aprirsi e un timido sole fa capolino...ma non dura molto...giusto il tempo di un paio di scatti ed ecco tornare le nubi alla carica.
Uscito completamente dal bosco il sentiero si fa più ripido, ma niente di pesante. E' ben tracciato, largo, visibile, è quasi impossibile perdersi ma occorre prestare molta attenzione perchè è tutto su ciotolato e pietraia. Il sentiero di snoda tra guglie e torri, andando su e giù, rimanendo ora esposto ora più sicuro, finché guardando in alto spunta la sagoma del rifugio e mi scappa un mezzo sorriso.
Percorro gli ultimi metri tutti d'un fiato e con mio sommo stupore vedo che ho impiegato poco più di un'oretta contro le quasi due ore che mi ero prefigurato. Arrivato al rifugio mi cambio la maglia e mentre un enorme cagnolone bonaccione viene a salutarmi, mi accordo che ci sono altri due ragazzi che sono saliti prima di me; scambiamo quattro parole poi entriamo per rifocillarci.
A pranzo saremo il pochi, rimarremo solo io ed un altro avventore che è salito dal Canalone Angelina. Davanti ad un fantastico brasato con polenta, mi intrattengo con il giovine oste Vasco, un simpaticone che mi fa morire dal ridere. Il pranzo si conclude con una fetta di torta e un buon caffè... riprendo lo zaino e decido di scendere per paura che il tempo volga al peggio.
Scelgo di tornare ancora dalle Foppe perchè la rifugista ha vivamente sconsigliato quello dei Morti. Dopo circa un oretta di cammino torno all' Alippi, di nuovo cambio vestiti, monto in macchina e via verso casa, ripromettendomi di tornare sicuramente con i miei amici e con un bel cielo terso che spero ci regalerà il buon Dio.
Alla prossima!
Le previsioni meteo fanno schifo, non c'è pioggia ma le nuvole avvolgono la Grignetta e non la mollano, ma tant'è...siamo qui, non ha senso tornare a casa, sapevo a cosa andavo incontro e decido di salire comunque dopo essermi assicurato dell'assenza di pioggia col gestore.
Ai Resinelli, imbocco la stradina alla destra della Chiesa e scendo per una manciata di minuti, arrivo all' ex-rifugio Alippi e lascio l'auto sulla strada. Subito appare l'attacco dei sentieri per il Rosalba e per i numerosi torrioni della Grigna Meridionale.
Mi cambio, controllo lo zaino, sfodero la Nikon e via! Il primo tratto nel bosco è molto suggestivo, le nuvole basse coprono tutta la veduta sul lago di Como, c'è un silenzio stupendo, irreale, sono solo, io e il bosco, io e la natura, io e il creato. Man mano che proseguo mi saltano alla mente le foto dei report che gli altri escursionisti pubblicano in rete..."qui c'è una foto di X, qua di Y".
Passo con facilità il primo tratto attrezzato del sentiero ma presto estrema attenzione in quanto i sassi sono bagnati e l'umidità del mattino fa il resto. Man mano che salgo, il bosco si dirada e per quanto la nebbia mi concede, intravedo le torri della Grigna. Immagino cosa potrebbe essere questo fantastico posto con il sole: me l'avevano detto, "sembra un altro pianeta" ed in effetti l'idea è quella.
Dopo aver superato il bivio Sentiero delle Foppe (il mio) / Sentiero dei Morti, il cielo comincia ad aprirsi e un timido sole fa capolino...ma non dura molto...giusto il tempo di un paio di scatti ed ecco tornare le nubi alla carica.
Uscito completamente dal bosco il sentiero si fa più ripido, ma niente di pesante. E' ben tracciato, largo, visibile, è quasi impossibile perdersi ma occorre prestare molta attenzione perchè è tutto su ciotolato e pietraia. Il sentiero di snoda tra guglie e torri, andando su e giù, rimanendo ora esposto ora più sicuro, finché guardando in alto spunta la sagoma del rifugio e mi scappa un mezzo sorriso.
Percorro gli ultimi metri tutti d'un fiato e con mio sommo stupore vedo che ho impiegato poco più di un'oretta contro le quasi due ore che mi ero prefigurato. Arrivato al rifugio mi cambio la maglia e mentre un enorme cagnolone bonaccione viene a salutarmi, mi accordo che ci sono altri due ragazzi che sono saliti prima di me; scambiamo quattro parole poi entriamo per rifocillarci.
A pranzo saremo il pochi, rimarremo solo io ed un altro avventore che è salito dal Canalone Angelina. Davanti ad un fantastico brasato con polenta, mi intrattengo con il giovine oste Vasco, un simpaticone che mi fa morire dal ridere. Il pranzo si conclude con una fetta di torta e un buon caffè... riprendo lo zaino e decido di scendere per paura che il tempo volga al peggio.
Scelgo di tornare ancora dalle Foppe perchè la rifugista ha vivamente sconsigliato quello dei Morti. Dopo circa un oretta di cammino torno all' Alippi, di nuovo cambio vestiti, monto in macchina e via verso casa, ripromettendomi di tornare sicuramente con i miei amici e con un bel cielo terso che spero ci regalerà il buon Dio.
Alla prossima!
Tourengänger:
Barbacan

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