MONTE MADONNINO 2502 m, da Valgoglio
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grandemago
Sicuramente avrà nevicato!
Io e Lella siamo un po malconci e gli altri non saltellano certo come grilli.....a parte qualche eccezione! Avrei voluto partire leggero....il peso dello zaino (e degli acciacchi) è diventato importante, ma per sicurezza mettiamo in auto ramponi e picozze, poi sul posto vedremo...
Alla sosta caffè ho già deciso che le seconde resteranno in macchina, mentre i ramponi verranno con noi....preferisco portarli per niente che dover tornare indietro per qualche metro di neve ghiacciata......perchè io torno indietro!!!
Una volta si partiva dal paese, da Valgoglio. Non c’erano tutte queste strade e stradette che ferivano la montagna. Ora in macchina si arriva fino alle baite Bortolotti, dove c’è uno slargo per parcheggiare, ma devi arrivare presto.....molto presto per trovare posto. Noi l’abbiamo trovato!
La mattinata è bellissima, l’aria pulita e frizzante. La salita inizia nel bosco, un bel bosco; a tratti si lambisce la condotta che scende alla centrale di Valgoglio e una volta la si attraversa. Alcuni miei (ex) amici la risalivano fedelmente per guadagnare tempo (???)....non ho mai capito cosa ci guadagnavano perdendosi la magia del bosco......se fossero rimasti a letto a dormire ci avrebbero guadagnato molto di più.....la giornata intera!
Raggiunta la sterrata che porta alle baite sovrastanti si prosegue a sinistra e ad una radura si trova una fresca sorgente. Ancora un po di bosco, poi si esce e più ripidamente si risale fino al Lago Succotto. Con ampio giro infine si raggiunge la Baita Cernello.
Oggi è giorno di rifornimenti per il rifugio e per un quarto d’ora sentiamo l’elicottero andare avanti e indietro; quando arriviamo noi fortunatamente è già tutto finito! Pausa banana, quattro chiacchiere coi rifugisti ai quali diciamo del nostro programma e poi via.....verso il Madonnino!
Da qui alla cima è tutta neve fresca.....poca, nessun problema, ma c’è!
In realtà il mio programma non era di salire da Valgoglio ma da Ripa di Gromo, passare dai Laghi del Cardeto, raggiungere la Costa d’Agnone, poi la cima e poi scendere al Cardeto dal Passo Portula, ma la previsione di trovare neve fresca e senza tracce mi ha fatto cambiare idea......torneremo in autunno, prima delle nevicate!
Sulla neve c’è la traccia di una sola persona, ma questa ci basta per non girare a vuoto ed affaticarci inutilmente. Raggiunta la cresta della Costa d’Agnone il panorama diventa vasto. L’aria è frizzante e nel cielo si addensano nubi, ma innoque. Risaliamo infine due brevi ma ripidi pendii intervallati da un dosso e finalmente siamo in cima.
Ci restiamo un bel po, forse un’oretta, poi, assaporate tutte le piacevoli sensazioni offerte dal luogo, torniamo con calma alla Baita Cernello. Qui caffè, vino....altre chiacchiere coi rifugisti e poi giù, ma prima del Lago Succotto, presso un colletto, prendiamo a sinistra un sentiero alternativo che scendendo per un vallone ci riporta dove comincia il bosco, sul sentiero fatto in salita.
Forse sono passati quindici anni da quando ci sono stato l’ultima volta.....quanto tempo!
Ultimamente sto ripercorrendo cime e sto facendo dislivelli che non immaginavo più di poter fare......cose normali per loro......un pò meno per me!
Eterna gratitudine per le persone che mi stanno stimolando a fare questo.....
Alla prossima!
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lumi
Invidia..... quali sono i meccanismi, le sostanze interne che attivano questo sentimento? Caspita, sono ingegnere chimico e avrei dovuto studiare nei miei esperimenti di laboratorio, le reazioni chimiche che producono questa sensazione....il catalizzatore che inizia la reazione e…sopratutto la modalità di reagire.
Ma forse a quell’età, ero troppo ingenua per considerare questo sentimento malevolo, (non che adesso sono di meno!!!!!!!), oppure noi, gli amici eravamo puliti e possedevamo tutti gli stessi valori: amicizia, altruismo, gli stessi interessi….
Hmmmm…comincio a capire…..le sostanze chimiche sono localizzate nella parte dorsale dell'essere umano, nel c....o! Non possono essere nell’anima, nella sua mente….il catalizzatore…. una particolare intelligenza o capacità, uno spiccato fascino dell’invidiato….la manifestazione dell'invidioso…a volte, l'invidioso reagisce tentando di sminuire l'invidiato, perché ai suoi occhi questo è colpevole di evidenziare ciò che l'invidioso non ha.
Come reagire a tutto questo???? Quando Grandemago ci ha proposto il Madonnino…sapevo che su quella vetta......là, in alto, avrei trovato la risposta.
La parte bella è che basta una carezza dell’aria fresca.....pulita, un sorriso affettuoso e un abbraccio del sole, lo zaino messo sulle spalle (se potreste sentirmi dire ‘’lo zaino’’ con il mio accento…fareste una risata da morire!!!!) e la compagna giusta che ti liberi......poi la semplicità della montagna ti mette subito a tuo agio.
Il tappeto di neve di un bianco puro sul sentiero, messo la sera prima, voleva sentire la tua purezza interiore per fartela uscire fuori. Più ti avvicinavi alla cima più sentivi la magia della Madonnina....l’attesa è calda e fiduciosa.....è la pietra a sfidare la tua anima... il pezzo breve, ripido a zig-zag fino alla vetta...ti spingeva a credere che il tuo vero essere non è quello delle tue azioni né delle tue parole, ma quello dei tuoi pensieri.
Arrivata in cima.... ho respirato profondo e molto lento, mi sono rilassata tutti muscoli ...e timida mi sono avvicinata alla Madonnina.... l’ho abbracciata e mi sono lasciata andare...con le lacrime sul volto ho capito...con l’amore e l’amicizia….vorrei comportarmi non solo davanti all’invidia...ma davanti a tutto... perchè l’amore è la formula chimica del trionfo, è l’unica leva della vita...l’amore ti fa più bella dentro e fuori.
Riconosco con la gioia di una bambina, ho un rapporto molto, ma molto personale, troppo bello con …la montagna che mi rende felice. Forse sarò tremenda…ma questa sono io....e la montagna, con le sue mille sfaccettature, mi fa vivere emozioni ed esperienze spirituali uniche, e mi regala...l’amore…l’amore che vorrei moltiplicare e dedicarlo....
Con noi ha camminato anche Moreno.

Sicuramente avrà nevicato!
Io e Lella siamo un po malconci e gli altri non saltellano certo come grilli.....a parte qualche eccezione! Avrei voluto partire leggero....il peso dello zaino (e degli acciacchi) è diventato importante, ma per sicurezza mettiamo in auto ramponi e picozze, poi sul posto vedremo...
Alla sosta caffè ho già deciso che le seconde resteranno in macchina, mentre i ramponi verranno con noi....preferisco portarli per niente che dover tornare indietro per qualche metro di neve ghiacciata......perchè io torno indietro!!!
Una volta si partiva dal paese, da Valgoglio. Non c’erano tutte queste strade e stradette che ferivano la montagna. Ora in macchina si arriva fino alle baite Bortolotti, dove c’è uno slargo per parcheggiare, ma devi arrivare presto.....molto presto per trovare posto. Noi l’abbiamo trovato!
La mattinata è bellissima, l’aria pulita e frizzante. La salita inizia nel bosco, un bel bosco; a tratti si lambisce la condotta che scende alla centrale di Valgoglio e una volta la si attraversa. Alcuni miei (ex) amici la risalivano fedelmente per guadagnare tempo (???)....non ho mai capito cosa ci guadagnavano perdendosi la magia del bosco......se fossero rimasti a letto a dormire ci avrebbero guadagnato molto di più.....la giornata intera!
Raggiunta la sterrata che porta alle baite sovrastanti si prosegue a sinistra e ad una radura si trova una fresca sorgente. Ancora un po di bosco, poi si esce e più ripidamente si risale fino al Lago Succotto. Con ampio giro infine si raggiunge la Baita Cernello.
Oggi è giorno di rifornimenti per il rifugio e per un quarto d’ora sentiamo l’elicottero andare avanti e indietro; quando arriviamo noi fortunatamente è già tutto finito! Pausa banana, quattro chiacchiere coi rifugisti ai quali diciamo del nostro programma e poi via.....verso il Madonnino!
Da qui alla cima è tutta neve fresca.....poca, nessun problema, ma c’è!
In realtà il mio programma non era di salire da Valgoglio ma da Ripa di Gromo, passare dai Laghi del Cardeto, raggiungere la Costa d’Agnone, poi la cima e poi scendere al Cardeto dal Passo Portula, ma la previsione di trovare neve fresca e senza tracce mi ha fatto cambiare idea......torneremo in autunno, prima delle nevicate!
Sulla neve c’è la traccia di una sola persona, ma questa ci basta per non girare a vuoto ed affaticarci inutilmente. Raggiunta la cresta della Costa d’Agnone il panorama diventa vasto. L’aria è frizzante e nel cielo si addensano nubi, ma innoque. Risaliamo infine due brevi ma ripidi pendii intervallati da un dosso e finalmente siamo in cima.
Ci restiamo un bel po, forse un’oretta, poi, assaporate tutte le piacevoli sensazioni offerte dal luogo, torniamo con calma alla Baita Cernello. Qui caffè, vino....altre chiacchiere coi rifugisti e poi giù, ma prima del Lago Succotto, presso un colletto, prendiamo a sinistra un sentiero alternativo che scendendo per un vallone ci riporta dove comincia il bosco, sul sentiero fatto in salita.
Forse sono passati quindici anni da quando ci sono stato l’ultima volta.....quanto tempo!
Ultimamente sto ripercorrendo cime e sto facendo dislivelli che non immaginavo più di poter fare......cose normali per loro......un pò meno per me!
Eterna gratitudine per le persone che mi stanno stimolando a fare questo.....
Alla prossima!
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Invidia..... quali sono i meccanismi, le sostanze interne che attivano questo sentimento? Caspita, sono ingegnere chimico e avrei dovuto studiare nei miei esperimenti di laboratorio, le reazioni chimiche che producono questa sensazione....il catalizzatore che inizia la reazione e…sopratutto la modalità di reagire.
Ma forse a quell’età, ero troppo ingenua per considerare questo sentimento malevolo, (non che adesso sono di meno!!!!!!!), oppure noi, gli amici eravamo puliti e possedevamo tutti gli stessi valori: amicizia, altruismo, gli stessi interessi….
Hmmmm…comincio a capire…..le sostanze chimiche sono localizzate nella parte dorsale dell'essere umano, nel c....o! Non possono essere nell’anima, nella sua mente….il catalizzatore…. una particolare intelligenza o capacità, uno spiccato fascino dell’invidiato….la manifestazione dell'invidioso…a volte, l'invidioso reagisce tentando di sminuire l'invidiato, perché ai suoi occhi questo è colpevole di evidenziare ciò che l'invidioso non ha.
Come reagire a tutto questo???? Quando Grandemago ci ha proposto il Madonnino…sapevo che su quella vetta......là, in alto, avrei trovato la risposta.
La parte bella è che basta una carezza dell’aria fresca.....pulita, un sorriso affettuoso e un abbraccio del sole, lo zaino messo sulle spalle (se potreste sentirmi dire ‘’lo zaino’’ con il mio accento…fareste una risata da morire!!!!) e la compagna giusta che ti liberi......poi la semplicità della montagna ti mette subito a tuo agio.
Il tappeto di neve di un bianco puro sul sentiero, messo la sera prima, voleva sentire la tua purezza interiore per fartela uscire fuori. Più ti avvicinavi alla cima più sentivi la magia della Madonnina....l’attesa è calda e fiduciosa.....è la pietra a sfidare la tua anima... il pezzo breve, ripido a zig-zag fino alla vetta...ti spingeva a credere che il tuo vero essere non è quello delle tue azioni né delle tue parole, ma quello dei tuoi pensieri.
Arrivata in cima.... ho respirato profondo e molto lento, mi sono rilassata tutti muscoli ...e timida mi sono avvicinata alla Madonnina.... l’ho abbracciata e mi sono lasciata andare...con le lacrime sul volto ho capito...con l’amore e l’amicizia….vorrei comportarmi non solo davanti all’invidia...ma davanti a tutto... perchè l’amore è la formula chimica del trionfo, è l’unica leva della vita...l’amore ti fa più bella dentro e fuori.
Riconosco con la gioia di una bambina, ho un rapporto molto, ma molto personale, troppo bello con …la montagna che mi rende felice. Forse sarò tremenda…ma questa sono io....e la montagna, con le sue mille sfaccettature, mi fa vivere emozioni ed esperienze spirituali uniche, e mi regala...l’amore…l’amore che vorrei moltiplicare e dedicarlo....
Con noi ha camminato anche Moreno.
Communities: Hikr in italiano, Carpathians Mountains
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