LECCO - LODI lungo le rive dell'Adda
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Era ormai da qualche anno che mi frullava x la testa l’idea di questa pedalata lontana dai tanto amati monti, ma con ambienti paesaggistici e naturalistici molto interessanti; quest’anno finalmente si è presentata l’occasione giusta con una giornata dal punto di vista meteo eccezionale e con una compagnia affiatata e vincente.
Parto da casa direttamente in bici alle 5.50, fa freschetto e quindi mi metto la mantellina e mi copro la panza con il vecchio ma funzionale foglio di giornale.
Appuntamento con Paolo alle 6.15 a Civate e con Stefano ( fino ad oggi ci eravamo conosciuti solo x telefono grazie all’hikriano Alberto ) a Lecco per le 6.30.
Qui parte ufficialmente il nostro itinerario; subito dopo il ponte Azioni Visconti ( ponte vecchio ) si imbocca la ciclabile sulla riva dx del fiume direzione sud e dopo aver costeggiato le rive del lago di Garlate si ritorna sulla statale per un paio di Km ( presenza di un ampio marciapiede ciclabile ), al termine di questo tratto si torna a costeggiare le rive del lago di Olginate sino alle alzaie del paese omonimo.
Ora seguiamo tutto il medio corso del fiume per una ventina di Km proseguendo il cammino sullo sterrato in direzione Brivio; dopo 9 Km circa si arriva a Brivio e si sfila fra l’imbarcadero e il castello, si sottopassa il ponte ad arcate della statale Como-Bergamo per imboccare l’alzaia che corre sempre sulla riva dx del fiume. Si pedala su uno sterrato spazioso per raggiungere il traghetto leonardesco di Imbersago dopo circa 5 Km, ad attenderci c’è Mauro che partito da casa in bici from Bernareggio è l’ultimo ad unirsi alla compagnia. Questi ingegnosi traghetti, mossi dalla corrente dei fiume, se ne trovano qualche decina sulle rive di molti fiumi europei, fra cui l’Elba e la Mosella.
Il fiume inizia a scorrere fra due pendii boscosi e scende sempre più incassato in una valle profonda alcune decine di metri rispetto alla pianura circostante. Dopo aver oltrepassato la prima delle grandi centrali elettriche di questo tratto, la Semenza; si passa sotto al grande e famoso ponte in ferro di Paderno d’Adda; poco dopo si incontra uno sbarramento dalle cui conche, anche queste ideate da Leonardo nasce il naviglio di Paderno. Dopo aver oltrepassato altre 2 grandi centrali, la Bertini e la Esterle; la strada si allarga su rive luminose per raggiungere con un ampia curva Trezzo d’Adda; un agevole passerella passa davanti al fabbricato dell’ultima centrale idroelettrica, la famosa Taccani, costruita nel 1906 con blocchi di ceppo, la pietra locale, che si unisce armoniosamente con il castello sovrastante; si prosegue a livello d’acqua lungo uno sterrato che passa dapprima sotto il ponte che separa Trezzo da Capriate, poco dopo, sotto a quello della Milano-Venezia. In vista dell’abitato di Vaprio d’Adda lasciamo il corso del fiume per seguire per un tratto di 6/7 Km il corso del canale Martesana che lungo tutto il suo corso ci condurrebbe a Milano, passiamo dall’abitato di Groppello d’Adda dove notiamo la presenza del caratteristico Rudon e un paio di Km più avanti in prossimità di una curva a gomito lasciamo sulla dx il corso del canale Martesana e entriamo nell’abitato di Cassano d’Adda.
Prima dell’attraversamento del canale Muzza scendiamo una scaletta e iniziamo a costeggiare su di una sterrata il canale in direzione sud, poco dopo essere passati di fronte all’imponente centrale termoelettrica dell’Azienda Energetica di Milano passiamo sulla sponda sx attraversando su di un ponte metallico a fianco del ponte ferroviario, e proseguiamo sempre su sterrato sino ad incrociare la statale Rivoltana.
Attraversata la statale continuiamo a pedalare su una strada asfaltata e attraversiamo il piccolo centro di Corneliano Bertario con i suoi cascinali e il suo castello Borromeo, proseguiamo sino a Comazzo dove dopo quasi 5 ore di pedalare ci concediamo una meritata pausa caffè accompagnata da un ottima torta locale.
A questo punto inizia il tratto più bello da pedalare di tutto il percorso, infatti ignoriamo la strada che conduce a Zelo Buon Persico e scendiamo alle cascate dei Bocchi da dove inizia uno sterrato in alcuni tratti abbastanza tecnico che in 20 Km ci conduce alla meta di arrivo; per questa variante un plauso a Paolo che l'ha proposta dopo averla sperimentata un paio di anni fa in solitaria. Davvero impagabile l’ambiente selvaggio nel quale si pedala in questi 20 Km sulle rive del fiume, flora e soprattutto fauna la fanno da padrone la nostra presenza è un po di disturbo per l’ambiente circostante, avvistate diverse lepri e una quantità innumerevole di uccelli di vario genere, se non ricordo male la zona è vietata anche ai pescatori, divertente il guado di 2 canali in uno per non rischiare la doccia completa l’attraversamento è stato fatto con l’acqua ai polpacci. Molto bello anche il tratto nel bosco di Belgiardino.
Giunti a Lodi attorno alle 13.00 facciamo visita a una delle piazze più belle d’Italia, ci spariamo un bel gelatone e una dissetante birra e ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria per il rientro via treno con scalo alla stazione Greco Pirelli di Milano. Alle 16.30 sono alla stazione di Olgiate Molgora e visto l’orario e le condizioni fisiche ancora buone decido di rientrare a casa allungando di qualche Km il percorso; scelta alquanto malsana visto che in un tratto di salita nella zona del parco del Curone riesco a spaccare la catena, cosi gli ultimi 6 Km me li faccio bici in spalla, fortunatamente quasi la metà del percorso mancante è in discesa……… incidenti di percorso fortunatamente a opera compiuta.
RIEPILOGO:
Lunghezza: I tratto Castello di Brianza-Lecco 17 Km / II tratto Lecco-Lodi 84Km / III tratto Olgiate Molgora-Castello Brianza 15 Km TOTALE: 116 Km
Tempi: I tratto 50' / II tratto 5h 30' / III tratto 1h 20' TOTALE:7h 40'
Dislivello: I tratto -116m / II tratto -127m / III tratto +123m -80m
Percorso: I tratto 100% asfalto / II tratto 70% sterrato 30% asfalto / III tratto 100% asfalto
Parto da casa direttamente in bici alle 5.50, fa freschetto e quindi mi metto la mantellina e mi copro la panza con il vecchio ma funzionale foglio di giornale.
Appuntamento con Paolo alle 6.15 a Civate e con Stefano ( fino ad oggi ci eravamo conosciuti solo x telefono grazie all’hikriano Alberto ) a Lecco per le 6.30.
Qui parte ufficialmente il nostro itinerario; subito dopo il ponte Azioni Visconti ( ponte vecchio ) si imbocca la ciclabile sulla riva dx del fiume direzione sud e dopo aver costeggiato le rive del lago di Garlate si ritorna sulla statale per un paio di Km ( presenza di un ampio marciapiede ciclabile ), al termine di questo tratto si torna a costeggiare le rive del lago di Olginate sino alle alzaie del paese omonimo.
Ora seguiamo tutto il medio corso del fiume per una ventina di Km proseguendo il cammino sullo sterrato in direzione Brivio; dopo 9 Km circa si arriva a Brivio e si sfila fra l’imbarcadero e il castello, si sottopassa il ponte ad arcate della statale Como-Bergamo per imboccare l’alzaia che corre sempre sulla riva dx del fiume. Si pedala su uno sterrato spazioso per raggiungere il traghetto leonardesco di Imbersago dopo circa 5 Km, ad attenderci c’è Mauro che partito da casa in bici from Bernareggio è l’ultimo ad unirsi alla compagnia. Questi ingegnosi traghetti, mossi dalla corrente dei fiume, se ne trovano qualche decina sulle rive di molti fiumi europei, fra cui l’Elba e la Mosella.
Il fiume inizia a scorrere fra due pendii boscosi e scende sempre più incassato in una valle profonda alcune decine di metri rispetto alla pianura circostante. Dopo aver oltrepassato la prima delle grandi centrali elettriche di questo tratto, la Semenza; si passa sotto al grande e famoso ponte in ferro di Paderno d’Adda; poco dopo si incontra uno sbarramento dalle cui conche, anche queste ideate da Leonardo nasce il naviglio di Paderno. Dopo aver oltrepassato altre 2 grandi centrali, la Bertini e la Esterle; la strada si allarga su rive luminose per raggiungere con un ampia curva Trezzo d’Adda; un agevole passerella passa davanti al fabbricato dell’ultima centrale idroelettrica, la famosa Taccani, costruita nel 1906 con blocchi di ceppo, la pietra locale, che si unisce armoniosamente con il castello sovrastante; si prosegue a livello d’acqua lungo uno sterrato che passa dapprima sotto il ponte che separa Trezzo da Capriate, poco dopo, sotto a quello della Milano-Venezia. In vista dell’abitato di Vaprio d’Adda lasciamo il corso del fiume per seguire per un tratto di 6/7 Km il corso del canale Martesana che lungo tutto il suo corso ci condurrebbe a Milano, passiamo dall’abitato di Groppello d’Adda dove notiamo la presenza del caratteristico Rudon e un paio di Km più avanti in prossimità di una curva a gomito lasciamo sulla dx il corso del canale Martesana e entriamo nell’abitato di Cassano d’Adda.
Prima dell’attraversamento del canale Muzza scendiamo una scaletta e iniziamo a costeggiare su di una sterrata il canale in direzione sud, poco dopo essere passati di fronte all’imponente centrale termoelettrica dell’Azienda Energetica di Milano passiamo sulla sponda sx attraversando su di un ponte metallico a fianco del ponte ferroviario, e proseguiamo sempre su sterrato sino ad incrociare la statale Rivoltana.
Attraversata la statale continuiamo a pedalare su una strada asfaltata e attraversiamo il piccolo centro di Corneliano Bertario con i suoi cascinali e il suo castello Borromeo, proseguiamo sino a Comazzo dove dopo quasi 5 ore di pedalare ci concediamo una meritata pausa caffè accompagnata da un ottima torta locale.
A questo punto inizia il tratto più bello da pedalare di tutto il percorso, infatti ignoriamo la strada che conduce a Zelo Buon Persico e scendiamo alle cascate dei Bocchi da dove inizia uno sterrato in alcuni tratti abbastanza tecnico che in 20 Km ci conduce alla meta di arrivo; per questa variante un plauso a Paolo che l'ha proposta dopo averla sperimentata un paio di anni fa in solitaria. Davvero impagabile l’ambiente selvaggio nel quale si pedala in questi 20 Km sulle rive del fiume, flora e soprattutto fauna la fanno da padrone la nostra presenza è un po di disturbo per l’ambiente circostante, avvistate diverse lepri e una quantità innumerevole di uccelli di vario genere, se non ricordo male la zona è vietata anche ai pescatori, divertente il guado di 2 canali in uno per non rischiare la doccia completa l’attraversamento è stato fatto con l’acqua ai polpacci. Molto bello anche il tratto nel bosco di Belgiardino.
Giunti a Lodi attorno alle 13.00 facciamo visita a una delle piazze più belle d’Italia, ci spariamo un bel gelatone e una dissetante birra e ci dirigiamo verso la stazione ferroviaria per il rientro via treno con scalo alla stazione Greco Pirelli di Milano. Alle 16.30 sono alla stazione di Olgiate Molgora e visto l’orario e le condizioni fisiche ancora buone decido di rientrare a casa allungando di qualche Km il percorso; scelta alquanto malsana visto che in un tratto di salita nella zona del parco del Curone riesco a spaccare la catena, cosi gli ultimi 6 Km me li faccio bici in spalla, fortunatamente quasi la metà del percorso mancante è in discesa……… incidenti di percorso fortunatamente a opera compiuta.
RIEPILOGO:
Lunghezza: I tratto Castello di Brianza-Lecco 17 Km / II tratto Lecco-Lodi 84Km / III tratto Olgiate Molgora-Castello Brianza 15 Km TOTALE: 116 Km
Tempi: I tratto 50' / II tratto 5h 30' / III tratto 1h 20' TOTALE:7h 40'
Dislivello: I tratto -116m / II tratto -127m / III tratto +123m -80m
Percorso: I tratto 100% asfalto / II tratto 70% sterrato 30% asfalto / III tratto 100% asfalto
Tourengänger:
Massimo

Communities: Hikr in italiano
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