ValChiusella:Anello rifugio Chiaromonte, Punta Cavalcurt,sentiero delle Anime
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FRANCESCO:::
Collocazione ambientale::Il Rifugio è situato, in posizione panoramica, riparata e di facile accesso, sul versante meridionale della Cresta Biolley, la quale separa la Valchiusella dal Vallone di Scalaro. La piccola conca in cui sorge il Rifugio è caratterizzata da flora alpina rigogliosa, da rocce levigate composte da micascisti e dai ruscelli che costituiscono la sorgente del Torrente Viasca.
Note storiche::Il Rifugio Chiaromonte è collocato all’interno di uno dei fabbricati che costituiscono l’antico alpeggio Lavasoza, già citato in documenti di archivio risalenti al XVI secolo. L’edificio che ospita il Rifugio riporta la data del 1714 scolpita sul muro di sostegno interno. Questo particolare è stato scoperto durante i lavori di ristrutturazione compiuti dal Comune di Traversella nel 1982, quando l’edificio fu trasformato in rifugio.
LA VALCHIUSELLA
La Valchiusella inizia tra i boschi ed i prati delle colline sopra Ivrea, arriva – in un paesaggio sempre aperto e tra dolci pendenze – sino a Traversella e di qui si incunea nella tipica forma a V, verso le Alpi Graie , fra la bassa Valle d'Aosta a nord-est e la Valle dell'Orco e Val Soana a sud-ovest.
La bassa valle è caratterizzata da rilievi collinari coperti da fitti boschi e sui quali si trovano numerosi paesi molti dei quali sono comuni autonomi. Quest'area appartiene geologicamante all'Anfiteatro morenico d'Ivrea e ospita alcuni laghi; mentre quelli di Alice e di Meugliano sono di origine naturale il Lago Gurzia è un bacino idroelettrico ottenuto con lo sbarramento artificiale del Chiusella.
Nella sua parte più alta, la Valchiusella è delimitata da una catena di monti le cui vette più importanti arrivano ai 2820 metri del Monfandì e ai 2756 metri del Monte Marzo (dalle cui pendici il Chiusella inizia il suo corso, per sfociare nella Dora Baltea nei pressi di Strambino).
L'alta Valchiusella, che – in un paesaggio decisamente alpino - arriva ai monti sopra citati, presenta i lineamenti tipici di una valle formatasi dopo l'ultima glaciazione (glaciazione di Würm). Dopo la ritirata del grande ghiacciaio della Dora Baltea, la morfologia del territorio si presenta con una serie di circhi e di ripiani, occupati talvolta da piccoli laghi.
I "Laghi della Furce" (2165 metri), il "Lago Liamau" (2337 metri), i "Laghetti della Buffa" (2176 metri) costituiscono mete di impegnative camminate escursionistiche, che si svolgono su sentieri ormai poco battuti ed a volte difficili da trovare (ma che ancora ad inizio del XX secolo portavano ai colli di accesso alle valli confinanti).
IVAN:::
La partenza dell'escursione è nel comodo parcheggio della Palestra di Roccia / Sentiero delle Anime, indicato appena prima di entrare nell'abitato di Traversella. Si attraversa il paese e si inizia poi a salire. Ad un paio di bivi tenere sempre le indicazioni per il Rifugio Chiaromonte; poco dopo si transita da un alpeggio (dove abbiamo scoperto vive la signora che gestisce il Chiaromonte, che, secondo quanto da lei dettoci, aprirà solo a luglio), dietro il quale il sentiero viaggia in mezzo a prato e pascolo basso, segnato ogni tanto da bolli bianchi e qualche gendarme. Non vi sono assolutamente difficoltà , e si sale anzi piacevolmente su fondo soffice; quando si incrocia il sentiero GTA ( Grande Traversata delle Alpi ) si devia a dx. e dopo un traverso abbastanza lungo si transita dall'Alpe Chiaromonte ed immediatamente si giunge all'omonimo Rifugio, che appare quasi improvvisamente quando lo si ha a meno di 100 metri.
Da qui abbiamo preso un sentiero abbastanza evidente in direzione E che porta sulla cresta che sovrasta il rifugio, aggirandola poi con rientro verso O. Arrivati ad una forcella il sentiero, che qui non è più segnato, risale un ripido ma semplice canalino erboso che porta all'anticima della Punta Cavalcurt, da dove poi si arriva velocemente in vetta su traccia libera. Per il rientro al Rifugio, una volta giunti alla forcella abbiamo tagliato in modo diretto su terreno comodo, guadagnando un pò di tempo.
Partiti dal Rifugio dopo la ns. consueta abbondante sosta pranzo, giunto al bivio dove scendendo saremmo rientrati direttamente a Traversella, abbiamo invece iniziato il nostro anello, proseguendo un lungo traverso verso O che ci ha portato con qualche saliscendi ai ruderi di un alpeggio dal quale si inizia la discesa verso Pian di Cappia, in una zona selvaggia ed impervia. Da qui si imbocca a ritroso il Sentiero delle Anime (http://www.valchiusella.it/?p=13) e, dopo essere transitati da una prima palestra di roccia e dal Rifugio Piazza, si rientra in paese e poi al posteggio.
Beppe
Oggi una zona completamente nuova per tutti tranne per Francesco a cui faccio i complimenti per l'ottima scelta , il percorso e stato molto bello con dei passaggi in cresta per raggiungere la punta Cavalcurt e il traverso percorso al ritorno sempre molto panoramico .
Un grazie a tutti per la sempre ottima compagnia.
Gabri
Oggi un bellissimo anello nella verde e bella Valchiusella con "pizzo" annesso
possono facilmente per me far catalogore questa giornata tra le "+belle"!!
Suni come sempre è stata perfetta e in grand forma e ha mangiato pure tutto il lardo
che si era perso al Pizzo Vogorno!!!
Ringrazio tutti gli amici per l'allegra e piacevole compagnia !
Altre foto sul mio sito:http://www.inmontagnacongabriesuni.it/escursione2011_19_RifugioChiaromontePuntaCavalcurt_ValChiusella.aspx
Alla prossima
Gabri
CRIS
... una valle selvaggia e soleggiata, in piena fioritura... un'esplosione di colori... Ma anche montagna mistica e misteriosa... Ottima scelta di luogo e momento dell'anno perfetto per coglierne appieno la bellezza... Bravo Francy...
...Last but not least, un immenso GRAZIE a tutti per la piacevolissima compagnia...
GONZO: Le 500 e le Ferrari
Un bel giorno un gruppetto di Ferrari e un paio di 500 decidono di fare 1 gitarella insieme che li porterebbe a salire x oltre 1100 mt, x le Ferrari si tratterebbe dell ennesimo ottimo traguardo, x le 500 d 1 impresa!
Ma il desiderio e la determinazione sono forti, magari ben oltre le loro provate capacita’ ma son decisi nel tentare l impresa.
Subito prima della partenza ad una Ferrari viene in mente di aggiungere una vetta e visto il preambolo, è ovvio che le 500 non c sarebbero mai arrivate ma poco importa, tanto l idea prevedeva d arrivare insieme al rifugio x poi attendere e tifare i compagni e invece, poco dopo la partenza, le Ferrari si rendono conto che per raggiungere la nuova meta è necessario separarsi subito dalle 500 e alzare il ritmo del viaggio ovviamente, non in maniera screanzata, ma indicando loro come nuovo punto di ritrovo il rifugio (ma non doveva essere la destinazione iniziale x tutti?) e chiedendo ad 1 altra automobilina che ancora non abbiam tirato in ballo cosa volesse fare: certo che a quest automobilina sarebbe piaciuto arrivare in vetta ma dal momento che si crea 1 gruppo non gli importa ne il modello di automobile, il colore della carrozzeria, i km xcorsi, i cavalli a disposizione, l autonomia o altro ancora, l importanza sta’ nel raggiungere la meta considerando le possibilita’ e l esigenze del gruppo al fine d garantire 1 piacevole giornata x tutti.
X questo ho deciso di rimanere con le 500.
La mattina termina col sopraggiungere al rifugio delle 500 e dell automobilina; giusto il tempo di fare raffreddare i motori ed ecco che le nostre Ferrari ritornano dalla tanto desiderata e sudata cima e in tempo reale organizzano 1 gustoso banchetto x tutti.
Ma ora è gia’ tempo di tornare a valle e alle nostre gia’ stremate 500 viene proposto di concludere il giro compiendo 1 giro ad anello, a mio avviso, davvero 1 bel giro ad anello ma che alla fine dei conti si è rivelata 1 scelta tr azzardata, sarebbe stato + opportuno tornare dalla strada + breve del resto, le 500 sia spettavano 2 ore di discesa poiche' cosi' è stato presentata loro la variante x il ritorno..peccato che la strada da compiere era tanta, davvero tanta e il tempo impiegato è stato + che doppio rispetto a quello preventivato....
A distanza di un paio d giorni le 500 sono ancora ferme nel box: gomme, freni e sospensioni hanno dato + d quel che potevano dare, una di loro inoltre, probabilmente in preda ad 1 distrazione generata dalla stanchezza, ha gibollato pure il paraurti e c è mancato poco che lasciasse sull asfalto pure il cofano e il parabrezza
Cmq: tanto di cappello a loro e alla fidata automobilina che li ha seguiti x tutto il tragitto del ritorno, ovviamente percorso senza le amiche Ferrari (che xo’ + volte si son fatte osservare, almeno nell attraversamento di incroci che avrebbero potuto portare le 500 a sbagliare strada).
Per arrivare alla meta non credo serva essere Ferrari o bisogna disperarsi x’ si è delle 500 e alla fine, anche 1 agile, scattante e affidabile Lotus, magari con pochi km sul groppone, ha dimostrato di sapersi adattare alle esigenze delle piccole 500 lasciando perdere la voglia di stuzzicare qualche Ferrari pur magari nella consapevolezza (o innocente presunzione) d potere alzare il ritmo e lasciarle indietro di qualche curva; in ogni caso, si sarebbe trattato d 1 amichevole gioco, mai si sarebbe sognato di lasciare indietro nessun partecipante al giro x tutta l intera giornata; ne ieri, ne durante le precedenti e future gite; figuriamoci poi una 500 in difficolta’ o x’ no, una Ferrari, x’ si cari miei, anche ad una fiammante Ferrari puo’ capitare di rimanere in panne o perdere 1 po' d smalto.
Risposta ferrari::::
Tra le 500 e le ferrari non c'è mai stata storia, arduo tentativo ma..... GRANDI PER AVER TENTATO L'IMPRESA!!!!
E' comunque vero che le 500, anche se elaborate han quasi fuso il motore, com'è altrettanto vero che le ferrari abituate ad un ritmo di costanti e ripetute performance,per ogni sosta di attesa"500" il motore andava su di giri.
Entrambi han trascurato il particolare dei km h., xk' è normale che le ferrari impiegano 2h. anzikè 4.
Kommentare (12)