21 Maggio 2011, Traversata del Triangolo Lariano: Bellagio/Brunate
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Dedico questa escursione all'amico Floriano
Se avete tempo da sprecare leggete pure questo “romanzo”ma cercate di capire: non è stata una sfida ne con me stesso ne con la montagna. E' stata una escursione desiderata col cuore e con la mente,più di ogni altra fatta in passato!
Decido di fare il percorso al contrario rispetto luglio del 2009: http://www.hikr.org/tour/post14620.html
Seguo attentamente la meteo e pare abbastanza abbordabile,quindi decido per attuare questa “ciclopica” impresa: la definisco così per il modo in cui si è svolta,come ritengo io personalmente di riuscire. Probabilmente è una modo da fuori di testa,sbagliato e da non prendere come esempio (e ve lo sconsiglio) a meno che,non abbiate negli anni,preparato il vostro fisico a resistere a lungo alla sete e alla fame,ma in particolare,la mente in modo da essere psicologicamente predisposti (come in tutte le escursioni) a superare le sorprese inattese!
Mi alzo presto ma non faccio colazione,non ho il desiderio di mangiare qualcosa e quindi preparato lo zaino e parto.
Decido per andare a Brunate con l'auto,pensando poi di prendere la funicolare e scendere a Como per prendere il pulman che mi porta a Guggiate.
Giunto a Brunate parcheggio a circa 10 minuti dalla stazione della funicolare,la raggiungo circa 15 minuti prima della prima partenza,poi vedo che manca un minuto alla prima partenza che è alle 6,00 ma le porte della stazione non si aprono: chiedo a un addetto e mi dice che la funicolare non partirà prima di AGOSTO ma ci sono i pulmini sostitutivi.
Il mio è partito un minuto prima,lo sentivo ma ero troppo lontano per raggiungerlo: mortacci sua! Ma in orario non poteva partire?
Quattro conti: la prossima corriera è alle 6,30 e la coincidenza che mi avrebbe fatto arrivare per le 7,30 è persa (ci vogliono 15 minuti di corriera fino a Como e 1 ora e 10 circa fino a Guggiate.
Avevo calcolato di partire per le 7,30,cosi me la potevo prende con comodo senza pensare al rientro e invece sembra andare tutto a monte: per un momento volevo rinunciare,poi...
Decido di riprendere l'auto e andare diretto a Guggiate e in 45 minuti di strada balorda,riesco a partire da questa località alle 7,00: la giornata sembra ottima per ora e averlo saputo di questo problema inerente alla funicolare sarei arrivato alle 5,30 a Guggiate (su internet non era messo alcun avviso,nemmeno grandi avvisi in loco,solo piccoli fogli che nessuno pensava di leggere,del tipo ordinanze del paese).
Cammino e vedo molte fragole di bosco,belle e mature: mi viene la tentazione di prenderle per portarle a casa,ma il tempo è tiranno,il cammino lungo...molto lungo.
Percorro la mulattiera che in parte è distrutta dai locali che la percorrono con le moto da trial,facendo si che i sassi si stacchino dal terreno e rendendo il cammino un poco fastidioso.
Giunto a Rovenza m.687 ecco una fontana dove tiro un sorso d'acqua: io avevo un rifornimento abbastanza adeguato per le mie esigenze,formato da 2 litri di acqua e e 1 litro di succhi di frutta,3 focacce farcite e due barrette di cioccolato.
Da Rovenza il percorso è su asfalto fino a Paum m.917 dove è possibile rifornirsi di acqua fresca: altro sorso e poi via.
Qui si riprende un sentiero che sale attraverso un folto bosco di latifoglie e sbuca sulla strada proveniente dal parco M. San Primo: da qui seguendo la strada in cemento (strada privata) si sale al rifugio Martina all'Alpe dei Picet m.1221. Questo rifugio è meta per molte famiglie che lasciata l'auto in poco meno di 40 minuti lo possono raggiungere e oltre ad ammirare il bel panorama è un ottimo posto dove la gastronomia locale attrae con i suoi profumi e piatti prelibati.
Lo consiglio a chi vuole fare una cosa escursionistica/gastronomica di poca fatica per quanto riguarda la prima parte,ma molto faticosa per digerire la seconda parte.
Giungo al rifugio alle 9,58 dove un profumino di buon cibo mi attraeva,quasi quasi mando a ramengo la traversata per degustare un buon piatto prelibato,poi sento una delle signore che parla di sposi: però,che bello festeggiare il pranzo matrimoniale in un luogo così lontano dalla civiltà...devono essere amanti della montagna...oppure che vi sia il servizio trasporto sposi? Mha!
Mi incammino senza sostare a parte per fare le foto e prendo a salire il sentiero RIPIDO che ha una pendenza di circa 45° e che va preso con molta parsimonia,senza fretta...lo conosco,ti taglia le gambe e il fiato.
Al momento sono ancora all'ombra,ma la giornata è tipicamente estiva,esattamente come avevano previsto.
Salgo e comincio a uscire dal folto bosco e il sole si fa sentire ma eccomi sulla vetta,raggiunta alle ore 10,59 compreso 20 minuti di soste lungo il percorso e un dislivello in salita di + 1617 m. e poco più di un centinaio di metri di discesa.
In vetta vi sosto per 3 minuti,il tempo per fare delle foto e farmi una dose di profumo di cacche di pecora che infestavano l'aria e tutta la vetta.
Comincio la discesa seguendo la strada militare e sosto all'ombra per una bevuta,poi riparto e raggiungo la bocchetta di Terrabiotta m.1428: ho notato molti giovani con scarpe da tempo libero,alcuni senza zaino e vestiti alla cittadina. Forse non hanno ben in testa cosa vuol dire andare in montagna,comunque ogni uno è libero di rischiare la propria salute.
Anch'io rischio quando vado da solo,ne sono consapevole e presto maggiore attenzione,poi se per caso mi viene un malore...pazienza è destino e nessuno ne ha colpa.
Scendo la lunga strada e giungo alla Colma di Sormano m.1123 alle ore 13,00 [ disl + 1634 -734 ]: qui sembrava di essere a Rimini,un rabelot de gent che era intenta a “consumare” il sole,ma subito mi defilo e ritorno immergendomi nella tranquillità della natura.
Decido di non salire per la dorsale,troppo sole e caldo,quindi seguo la carrareccia che è situata all'ombra ma che comunque in molti punti arranca di brutto: forse sento la stanchezza? Forse è ora di mollare? No! Penso a Floriano,questa traversata desidero portarla a termine: riduco il passo e risalgo il monte Bul m.1405, poi giungo al monte Palanzone m.1434 alle ore 14,44 compresi altri 23 minuti di soste lungo il percorso [ disl.+ 1966 -779: fin qui sono già 7 ore e 44 minuti di cammino compreso 46 minuti di soste lungo il tragitto].
Decido che è ora di mangiare una barretta di cioccolato e bere un paio di succhi: il tempo sta veramente peggiorando,non è il caso di stare a battere la fiacca...poi mi viene incontro...Mauro! He he he,che ricordo! Quattro chiacchere e decidiamo di ripartire insieme dopo una sosta di 15 minuti,anche Mauro sta per compiere un bel giretto.
Si parla e si ride durante il percorso: ...eeeeeee si,le donne...sono come il cruciverba,riuscire a capirle (non tutte,per fortuna) bisogna essere in gamba,in particolare riuscire a non farle inc@@@@...comunque loro...quasi sempre,per qualsiasi motivo...uuuuuu,guai a contraddirle,guai se perdi le chiavi...se bevi un pochino di più...che palle! Ma che è,la galera,hi hi hi?
Vi assicuro che mi son fatto delle belle ghignate con Mauro.
Poi,finalmente raggiungiamo il monte Bolettone m.1317 alle 16,19 [ disl+ 2182 – 1103 fin qui sono 9 ore e 19 minuti di cammino compreso ore 1 di soste ].
Dopo aver sostato circa 5 minuti e considerando che i tuoni cominciavano ad avvisare l'arrivo del peggio della giornata,meglio telare e poco dopo,visto che si cominciavano a sentire le gocce ci prepariamo per l'umidità che ci investirà alla grande: detto e fatto.
Acqua a manetta e tuoni da far accaponare la pelle: giunti al bivio per la baita Patrizi,ci salutiamo mentre l'acquazzone prosegue il suo corso.
Cammino e sopra la mia testa i tuoni danno sfogo,gli alberi vengono scossi dal forte vento: che stia per grandinare? Ci manca solo questo e poi le ho viste tutte! Appena mi porto sul versante che guarda il lago,sono riparato dal vento,un po smette di piovere,poi ricomincia ma poco poco.
Sembra che la discesa non finisca mai,ma ad un certo punto bisogna risalire fino a sbucare alla baita Boletto: da qui si prosegue per la lunga strada,sempre sotto il costante “concerto” temporalesco per ben 2 ore.
Passano alcune auto,nessuna si ferma per chiedere se volevo un passaggio (che avrei rifiutato,ovvio),forse avevano paura che accettasi e nel caso avrei sciupato il sedile della loro auto...Proseguo e penso se il pulman per condurmi all'auto ci sarà...
Giungo alla stazione della funicolare di Brunate alle 18,40 con il sole che faceva capolino,mentre le ultime gocce mostravano riflessi di luce positiva. Fin qui sono: 11,40 ore totali comprese ore 1,15 di soste lungo tutto il percorso,per un dislivello totale in salita di 2285 metri e di 1740 metri in discesa,per circa 34 km. di tracciato.
Alle 19,00 parte il piccolo bus e giunto a Como chiedo se c'è il pulman per Bellagio e la risposta è positiva: in alternativa avrei preso il treno per Saronno e poi per Bollate,infine percorrendo con altri 20 minuti di strada sarei giunto a casa e l'indomani sarei andato a recuperare l'auto.
Il pulman arriva alle 19,40 l'ultimo per Bellagio: giunti a Nesso...coda a causa di un incidente tra furgone e auto. Ed è qui che mangio due delle 3 focacce che mi sono portato appresso,poi...arrivo a Guggiate da dove riparto alle 21,00 per far rientro alle 22,30 a casa.
Giornata piena fino in fondo,ammetto non senza preoccupazioni di ogni tipo che mi passavano per la mente: ma la mia scelta di farla in solitaria come nel 2009,è stata voluta appositamente,perchè non volevo in alcun modo costringere nessuno a riuscire a starmi dietro,perchè camminare a lungo come nel modo in cui l'ho fatto,credo che sia da “pazzi”.
Ma come ho detto in passato,le gambe contano,ma ancor di più è preparare mentalmente e fisicamente il fisico negli anni a “superare” le barriere della “anormalità”,consentendoci di sorvolare sulle regole fondamentali (ovviamente fin che si può).

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