Piz Neir Nordgipfel (2860 m)
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Parcheggiamo le macchine un paio di curve prima del passo dello Julier e partiamo, anche oggi attorno ai -16° !
Percorriamo la lunga e ampia Val d’Agnel, fino a circa il P2530, dove si intravede un cartello segnalatore. Lì svoltiamo decisamente a sinistra, guadagnando quota con un traverso all’ombra. Facciamo una sosta, in attesa di tutti i componenti del gruppo, e quindi superiamo una valle, scendendo per poi risalire. Una volta recuperata quota, andiamo nuovamente su un traverso abbastanza esposto, stavolta su una neve più insidiosa, perché “cartonata” : in alcuni tratti è dura al punto da riuscire a far presa con i ramponi delle ciaspole, in altri lo strato di 5-10 cm si frantuma sotto il nostro peso e lascia lo spazio a una neve polverosa in cui le ciaspole non tengono niente. Dopo quest’ultimo traverso, in cui ognuno fa la sua traccia, chi più in alto, chi più in basso, a seconda della sua scelta, ci si porta in cresta. Di lì non ci sono più difficoltà tecniche ed arriviamo in vetta, gli scialpinisti facendo una lunga S finale, io con le ciaspole tirando dritto !
Baci, abbracci e complimenti ! Il panorama è ancora una volta stupendo, stavolta aperto anche sulla valle e il lago di Marmorera. Il Piz Neir è di fronte a noi, ma ad una certa distanza – non capisco come si faccia a chiamare questa vetta “cima Nord del Piz Neir”…
(Per la cronaca la Crappa da Tocf indicata sul waypoint non coincide con la quota 2860, che è appunto proprio quella di questa cima, ma si tratta di un punto un centinaio di metri più a est)
Nella discesa risaliamo la valletta più a sinistra che all’andata e ci troviamo su una parete troppo esposta. Gli scialpinisti la affrontano con delle serpentine, a noi ciaspolatori dicono di risalire e così ci ricongiungiamo alla traccia della salita prima del traverso in ombra.
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