Da Lamone al convento dei frati capuccini del Bigorio
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Dieci domeniche di fila di brutto tempo, an sa na pò pü... Rita è al convento del Bigorio per un corso, decido di raggiungerla a piedi, e rientrare a casa con lei.
Partenza dalla stazione di Lamone-Cadempino alle 14:25, entro in paese e mi ritrovo nel bel mezzo di un mercatino di Natale: cianfrusaglie per la maggior parte sulle bancarelle, ma il piacere della gente di stare assieme, e condividere un pomeriggio dell'Avvento.
Esco dai vicoli a fatica, facendo attenzione a non spintonare qualcuno con il vin brulé in mano, e prendo il sentiero di salita verso Origlio. In men che non si dica arrivo al laghetto, e scelgo la via più lunga, che mi porta a costeggiarlo quasi tutto.
Dal laghetto breve pezzo su asfalto, poi nuovamente su sentiero per salire a Ponte Capriasca. Fermata alla pasticceria, per prendere tre frolle con la marmellata: una per Rita, una per me con il thé, una per me durante la salita. Intanto ha iniziato a nevicare, leggero, asciutto, e il mondo diventa magico.
Riparto da Ponte, ormai vado ad occhi chiusi, questi percorsi li ho già fatti due volte... Imbocco senza esitazione il sentiero che sale a Sala Capriasca, i piedi che slittano per il ghiaccio, molta piu fatica di quanto mi attendessi. Il convento è lassù, ben visibile nella foschia. Sarà che mi son tenuto leggero a pranzo, o che la frolla presenta proprio bene, il mio biscotto non sopravvive fino a Sala, e viene assaporato e apprezzato nel bosco.
A Sala passo sotto la casa delle bandiere tibetane, non ci sono più, e l'edificio dà l'impresione di non essere più abitato. Continuo in direzione di Bigorio City, dove arrivo alle 16:00, fermata d'obbligo alla trattoria Menghetti per un thé, ma non tiro fuori il mio secondo biscotto, lo tengo per dopo.
Ormai nevica bene, dopo un quarto d'ora di pausa riparto e imbocco il sentiero prima, e la via crucis poi, per salire fino al convento, con la neve che scende sempre più copiosa. Arrivo al convento alle 16:35, mi metto al riparo ad un tavolo al coperto. Rita finisce alle 17:00, c'è da attendere qualche minuto.
Dopo poco esce un signore, mi chiede se attendo qualcuno, e alla mia risposta affermativa mi invita ad entrare e bere un caffé. Felice, il convento non è aperto alle visite. Bella chiaccherata con il signore, poi escono i partecipanti al corso, recupero la moglie, e rientro a casa contandosela su, e assaporando i due biscotti (una frolla e un prussiano gigante)...
Partenza dalla stazione di Lamone-Cadempino alle 14:25, entro in paese e mi ritrovo nel bel mezzo di un mercatino di Natale: cianfrusaglie per la maggior parte sulle bancarelle, ma il piacere della gente di stare assieme, e condividere un pomeriggio dell'Avvento.
Esco dai vicoli a fatica, facendo attenzione a non spintonare qualcuno con il vin brulé in mano, e prendo il sentiero di salita verso Origlio. In men che non si dica arrivo al laghetto, e scelgo la via più lunga, che mi porta a costeggiarlo quasi tutto.
Dal laghetto breve pezzo su asfalto, poi nuovamente su sentiero per salire a Ponte Capriasca. Fermata alla pasticceria, per prendere tre frolle con la marmellata: una per Rita, una per me con il thé, una per me durante la salita. Intanto ha iniziato a nevicare, leggero, asciutto, e il mondo diventa magico.
Riparto da Ponte, ormai vado ad occhi chiusi, questi percorsi li ho già fatti due volte... Imbocco senza esitazione il sentiero che sale a Sala Capriasca, i piedi che slittano per il ghiaccio, molta piu fatica di quanto mi attendessi. Il convento è lassù, ben visibile nella foschia. Sarà che mi son tenuto leggero a pranzo, o che la frolla presenta proprio bene, il mio biscotto non sopravvive fino a Sala, e viene assaporato e apprezzato nel bosco.
A Sala passo sotto la casa delle bandiere tibetane, non ci sono più, e l'edificio dà l'impresione di non essere più abitato. Continuo in direzione di Bigorio City, dove arrivo alle 16:00, fermata d'obbligo alla trattoria Menghetti per un thé, ma non tiro fuori il mio secondo biscotto, lo tengo per dopo.
Ormai nevica bene, dopo un quarto d'ora di pausa riparto e imbocco il sentiero prima, e la via crucis poi, per salire fino al convento, con la neve che scende sempre più copiosa. Arrivo al convento alle 16:35, mi metto al riparo ad un tavolo al coperto. Rita finisce alle 17:00, c'è da attendere qualche minuto.
Dopo poco esce un signore, mi chiede se attendo qualcuno, e alla mia risposta affermativa mi invita ad entrare e bere un caffé. Felice, il convento non è aperto alle visite. Bella chiaccherata con il signore, poi escono i partecipanti al corso, recupero la moglie, e rientro a casa contandosela su, e assaporando i due biscotti (una frolla e un prussiano gigante)...
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