Monte Cervandone 3211mt.
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L'ho ammirato tante volte dal Devero insieme alla Punta della Rossa, veri e propri simboli dell'Alpe, ed oggi finalmente tento la salita, in solitaria: si tratta del monte Cervandone nelle Lepontine.
Purtroppo la documentazione l'ho letta solo alcuni mesi fa e non ho avuto tempo di rivederla ed oggi ho con me solo la cartina geografica, spero che la memoria non mi inganni e poi mi affiderò all'esperienza e... al mio binocolo nella ricerca della giusta via.
Il tempo è abbastanza buono, la salita molto semplice e ben tracciata fino ai Piani della Rossa a 2050mt.; in questa fase non sono passato dal rifugio Castiglioni che ho in mente di visitare al ritorno.
Da qui sono piegato verso ovest a sinistra per tracce di sentiero (molti ometti alcune volte fuorvianti) ma al punto cruciale, dov'era tra l'altro un nevaio probabilmente da vecchia valanga senza tracce di passaggio, invece di girare sulla destra ed entrare nel canale del Colle Marani ho proseguito dritto per tracce che però portavano verso la base del Cervandone e poi più ad ovest al Pizzo Bandiera.
Dopo essere salito ancora parecchio ho compreso di aver sbagliato itinerario, ma del resto mi spiaceva tornare indietro, non tanto per la quota, quanto perchè l'imbocco del vallone giusto non l'avevo proprio visto e quindi non volevo ravanare su e giù per le pietraie.
Il tempo nel frattempo è decisamente peggiorato e a tratti non si vede quasi più nulla, il morale è a terra e non c'è in giro nessuno...
Senza perdermi d'animo, a quel punto dov'ero, ho notato un canalino sulla mia destra (non era il "mitico" canalino Ferrari, quello è più avanti alla base del Cervandone, ma non conoscendolo bene non ho ritenuto di poterlo fare), ho dato un occhiata col binocolo e mi sono detto: da lì passo!
Detto fatto, ho risalito questo imbuto con passaggi di arrampicata di I/II° un po' umidi e sono giunto per incanto nel vallone del Marani.
Risollevato dal ritrovamento della giusta via, anche se sensibilmente in ritardo con i tempi che avevo previsto, ho proseguito di buona lena fino al passo Marani a 3051mt., dove ho anche incontrato due escursionisti che tornavano dalla Punta Marani appena lì sopra.
Con il meteo decisamente migliorato, dal passo, seguendo tracce di ometti mi sono diretto per pietraie instabili verso sud raggiungendo la Punta Gerla 3087mt. e la Punta quotata 3112mt. dalla quale sono sceso su di una cresta multicolore un po' esposta alla sella a 3022mt. dove giunge il canalino Ferrari.
Dalla sella poi ho risalito direttamente il nevaio con pendenze fino a 40-45 gradi per 100m circa (era al limite d'utilizzo dei ramponi, che però non ho usato; qui si potrebbe forse stare più a destra evitandolo) fino alla base della cresta rocciosa finale, che presenta qualche passaggio di arrampicata (I/II°) e che necessita come sempre attenzione a causa di passaggi esposti e delicati.
Dopo aver sostato per riposare e ammirare il panorama sono poi ridisceso per la stessa via (senza sbagliare..!!).
Che dire è stata una gita alquanto faticosa anche per via dello sbaglio fatto, ma senz'altro magnifica.
Grazie Cervandone, magica Devero.
Purtroppo la documentazione l'ho letta solo alcuni mesi fa e non ho avuto tempo di rivederla ed oggi ho con me solo la cartina geografica, spero che la memoria non mi inganni e poi mi affiderò all'esperienza e... al mio binocolo nella ricerca della giusta via.
Il tempo è abbastanza buono, la salita molto semplice e ben tracciata fino ai Piani della Rossa a 2050mt.; in questa fase non sono passato dal rifugio Castiglioni che ho in mente di visitare al ritorno.
Da qui sono piegato verso ovest a sinistra per tracce di sentiero (molti ometti alcune volte fuorvianti) ma al punto cruciale, dov'era tra l'altro un nevaio probabilmente da vecchia valanga senza tracce di passaggio, invece di girare sulla destra ed entrare nel canale del Colle Marani ho proseguito dritto per tracce che però portavano verso la base del Cervandone e poi più ad ovest al Pizzo Bandiera.
Dopo essere salito ancora parecchio ho compreso di aver sbagliato itinerario, ma del resto mi spiaceva tornare indietro, non tanto per la quota, quanto perchè l'imbocco del vallone giusto non l'avevo proprio visto e quindi non volevo ravanare su e giù per le pietraie.
Il tempo nel frattempo è decisamente peggiorato e a tratti non si vede quasi più nulla, il morale è a terra e non c'è in giro nessuno...
Senza perdermi d'animo, a quel punto dov'ero, ho notato un canalino sulla mia destra (non era il "mitico" canalino Ferrari, quello è più avanti alla base del Cervandone, ma non conoscendolo bene non ho ritenuto di poterlo fare), ho dato un occhiata col binocolo e mi sono detto: da lì passo!
Detto fatto, ho risalito questo imbuto con passaggi di arrampicata di I/II° un po' umidi e sono giunto per incanto nel vallone del Marani.
Risollevato dal ritrovamento della giusta via, anche se sensibilmente in ritardo con i tempi che avevo previsto, ho proseguito di buona lena fino al passo Marani a 3051mt., dove ho anche incontrato due escursionisti che tornavano dalla Punta Marani appena lì sopra.
Con il meteo decisamente migliorato, dal passo, seguendo tracce di ometti mi sono diretto per pietraie instabili verso sud raggiungendo la Punta Gerla 3087mt. e la Punta quotata 3112mt. dalla quale sono sceso su di una cresta multicolore un po' esposta alla sella a 3022mt. dove giunge il canalino Ferrari.
Dalla sella poi ho risalito direttamente il nevaio con pendenze fino a 40-45 gradi per 100m circa (era al limite d'utilizzo dei ramponi, che però non ho usato; qui si potrebbe forse stare più a destra evitandolo) fino alla base della cresta rocciosa finale, che presenta qualche passaggio di arrampicata (I/II°) e che necessita come sempre attenzione a causa di passaggi esposti e delicati.
Dopo aver sostato per riposare e ammirare il panorama sono poi ridisceso per la stessa via (senza sbagliare..!!).
Che dire è stata una gita alquanto faticosa anche per via dello sbaglio fatto, ma senz'altro magnifica.
Grazie Cervandone, magica Devero.
Tourengänger:
Luca_P

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Kommentare (7)