Brione (756 m) - Poncione d’Alnasca (2301 m) e ritorno
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Brione (756 m) - Poncione d’Alnasca (2301 m) e ritorno
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Non so quanti di voi potranno essere d’accordo con queste mie considerazioni. Sempre più mi confermo nell’idea che una montagna ci attrae particolarmente quando la vediamo dal basso o, meglio, da una certa prospettiva e ci spinge a salirla così per un istinto più che per una ragionata motivazione. Molto spesso è la sua fama nel ristretto mondo di alpinisti ed escursionisti ad attirarci ma ancora più di frequente è l'estetica della sua forma. Questo, ad esempio, è stato il caso del Poncione d’Alnasca, quanto meno per me. La sua parete Sud, immensa e scintillante al sole, tagliata da una immensa mannaia in tempi inimmaginabili, mi ha affascinato subito e mi ha spinto ad andare. Andare…ma dove? Purtroppo la via d’accesso consentita ai “normali” escursionisti è quella che si conclude lungo la cresta Nord, ben diversa da quella celebrata visione. E quindi? La spinta resta e mi costringe a salire partendo da Brione e poi, scavalcando il torrente Verzasca con suggestiva passerella sospesa, da Alnasca attraversando il bosco del versante Ovest dapprima e, una volta sbucati in campo più aperto, sotto giganteschi torrioni di granito per un percorso lungo e faticoso ricco di saliscendi (una pendenza media del 25% va comunque vinta) fino ad approdare sulla sella di q.ta 2143 (Bocchetta di Cremenzè) dove si può scegliere: direzione Sud per la vetta lungo la cresta Nord oppure in direzione Est e poi Sud come l’amico Jules per raggiungere la Cresta della Fopia e la Fopia stessa. Gli ultimi 300 m sono quelli che purtroppo fanno soffrire di più anche perché coincidono con l’accensione della spia della riserva delle nostre energie. Comunque, innestata la “ridotta” con conseguente diminuzione di velocità, di passo in passo salgo verso la meta. Arrivato a quello che viene definito “passaggio chiave ed esposto” che in realtà dura qualche metro, preferisco arrampicare usando le mani sulla roccia e non la corda stesa lì con lodevoli intenzioni, sia perché mi piace di più, sia perché la corda, differentemente dalla catena, invecchia se esposta ai raggi UV e preferisco non determinarne il valore della resistenza a trazione né da quanto tempo giace lì ad aiutare il passante.
Finalmente appare la Croce di vetta, prima la sommità poi, man mano, tutto il fusto assieme al basamento ed alla sommità, peraltro vasta, del Poncione d’Alnasca. Anche la Croce sembra sofferente per l'esposizione agli elementi e mostra una vistosa crepa. La visuale è stupenda da qualunque lato ci si volga; subito sotto, a Sud, la Cresta e la vetta della Fopia che suscita in me quella strana sensazione, già provata altre volte di fronte all’immensità, a metà tra la paura del vuoto e la voglia di volarvi attraverso; il desiderio di ancorarsi al solido e, in opposizione, quel senso di leggerezza che illude di poter volare senza rischio.
Ora la giusta ricompensa, la sosta, un po’ di riposo, lo spuntino ed improvvisamente sento delle voci provenienti dalla Fopia che arrivano a me, richiami tipici di chi frequenta i monti. Ricambio scherzosamente, ancora gasato per la meta raggiunta e scorgo due puntolini accanto alla Croce della Fopia. Non riusciamo a stabilire un contatto e poco dopo inizio la mia discesa ripercorrendo il tragitto dell'andata. Se il nome Verzasca affonda le sue radici nel verde e nell'acqua…. beh mai scelta di nome fu più azzeccata. Se ne trova fin troppa lungo il viaggio, da bere alle rustiche fontane, da inzuppare i piedi nei rivoli che attraversano il sentiero ed infine da fare persino una doccia in prossimità di Alnasca.
Ed ora tiriamo le somme: ho vinto il Poncione ? A me pare di no! Mi attraeva la parete Sud ed io sono salito dal lato Nord, altro pianeta. Quando ero in vetta dimenticavo dov'ero e avrei voluto salire le belle cime che mi circondavano a tutto tondo; avrei voluto scendere sulla Cresta di Fopia e percorrerla ma non c'era più tempo. Insomma …. una bellissima donna vestita di abiti eleganti che poi vedi in bigodini e vestaglia e allora….. Credo sia l'insaziabile insoddisfazione che è però la molla del nostro perenne andare e allora, ben venga. Credo anche che se avessi i numeri per seguire il tragitto di Alpine_Rise sulla parete Sud comunque non avrei la stessa percezione dell'ammirazione lontana perché, per esperienza, in parete hai la visuale più che limitata specialmente quando è così vasta e pensi solo alle manovre di corda, ai mezzi barcaioli, ai rinvii, ecc. Però sarebbe bello e …..chissà mai! I sogni non muoiono mai e tornato al parcheggio ecco che mi sorprendo ad ammirare dal basso, nuovamente, il primo amore, il Poncione d'Alnasca ……ma ero davvero lassù?
Dati salienti:
Dislivello reale 1542m
Lunghezza totale km 14,6
Pendenza media 2,2% (x 2 km), 27% (x 5,3 km )
Tempo totale 7h25' ; soste incluse 8h23'
Brione-Poncione d'Alnasca : 4h18'
Poncione d'Alnasca-Brione : 3h:07'
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