Corte di Starlarèsc (rifugio) m.1875 / capanna Masnee m.2063


Publiziert von Alberto , 14. Oktober 2010 um 10:00. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum:10 Oktober 2010
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Poncione Piancascia   CH-TI 
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1516 m
Abstieg: 1490 m
Strecke: Piee m.740 -Biscada m.807 -Pianesc m.919 -Matar m.1304 -Corte di Starlarèsc e lago di Starlarèsc da Sgiof m.1875 -Passo Deva m.2036 -capanna Masnee m.2063 - RITORNO: capanna Masnee m.2063 -quota 2121 -Scimarmòta m.1839 -Sparvè m.1016 -Sgerbi m.769 -Piee m.740
Zufahrt zum Ausgangspunkt: Milano -Chiasso -autostrada in direzione del Gottardo -uscita Rivera -direzione Bellinzona -direzione Locarno -seguire le indicazioni per la val Verzasca -Lavertezzo -poco dopo vi è la località di Piee (situata prima dell'abitato di Brione,ristorante a sinistra come riferimento),proseguire adagio e prendere una stradetta a sinistra in discesa dove subito a destra si può parcheggiare (parcheggio libero)
Unterkunftmöglichkeiten:Corte di Starlarèsc m.1875 o alla capanna Masnee m.2060
Kartennummer: CNS n° 276 val Verzasca

 COMMENTO DI IVAN

Lunga escursione ad anello ( su Mapplus ho calcolato uno sviluppo di oltre 15 Km. ) e con oltre 1500 m.  di dislivello in Val Verzasca, caratterizzata ahinoi da una giornata nebbiosa ed umidissima che ha reso il cammino sempre molto insidioso, oltre a non averci permesso di godere di un panorama che sarebbe senz'altro stato notevole, visti anche i colori autunnali che iniziano a ricoprire i boschi.
In partenza perdiamo un pò di tempo perchè, dopo avere lasciato l'auto a Pièe, non troviamo alcun cartello indicatore che ci illumini sul cammino da prendere; così, dopo avere seguito la strada asfaltata  a ritroso, imbocchiamo una traccia che ci porterà a Pianesc dopo un lungo cammino  quasi in piano. Si inizia finalmente a salire seguendo segni di vernice gialli e costeggiando il rio che esce dal lago Starlaresc da Sgiof. Dopo un bivio il sentiero diventa marcato in bianco-blu-bianco, a seguito di 3 passaggi attrezzati con una corda rivelatasi indispensabile vista l'umidità che ricopre sassi e rocce, rendendoli piuttosto pericolosi. Mentre saliamo ci diciamo che sarà meglio, se possibile, trovare un'altra via di discesa. Proseguiamo sempre nell'umidità intensa fino ad arrivare al pianoro appena sotto il lago,
dove si apre almeno un minimo per consentirci di ammirare i larici che iniziano la loro muta autunnale. In breve siamo al lago Starlaresc da Sgiof, sulle cui rive è posta l'omonima capanna. Ci fermiamo cinque minuti per una breve visita alla struttura, e ripartiamo verso la Capanna Alpe Masnèe, che raggiungiamo dopo un ultimo sforzo in salita ed un traverso abbastanza lungo.
La parte più bella della giornata è stata proprio la sorpresa della Capanna, aperta a luglio e che fa parte dell'Alta Via Val Maggia. L'area consta di 5 edifici, 2 adibiti a dormitorio, 1 a bagno con doccia , 1  a refettorio e l'ultimo a cucina e saletta da pranzo. Il lavoro eseguito è veramente notevole ed il risultato eccellente, come penso le numerose foto di Alberto mostreranno. Davvero complimenti al patriziato di Maggia che ha curato i lavori. Oltretutto la cucina era ancora tiepida per un gruppo che aveva lasciato la struttura in mattinata,  e si è rivelata l'ideale per consumare il pranzo, vista la temperatura esterna di 4°C e l'umidità che in certi momenti si condensava in pioggerellina sottilissima.
Dalla Capanna riprendevamo il cammino, decidendo di rientrare a Brione con un giro ad anello, transitando da Scimarmota. Il sentiero, pure ben marcato in bianco-rosso, si è però rivelato più complicato del previsto; per un'ora abbiamo viaggiato quasi costantemente su pietraia, che richiedeva la massima cautela per evitare qualche scivolone; ed anche quando abbiamo iniziato a scendere i tratti di terreno soffice sono stati davvero pochi, prevalenza netta di roccette e sassi molto insidiosi; il tempo intanto era ancora più umido, e in mezzo alla nebbia abbiamo deciso di rinunciare alla breve deviazione per il lago Starlaresc da Scimarmota, perchè tanto non avremmo visto nulla. Sempre procedendo con prudenza siamo finalmente arrivati a costeggiare la Verzasca e in breve siamo tornati all'auto dopo quasi 10 ore dalla partenza. Un itinerario che andrà  rifatto in una giornata soleggiata, perchè la capanna Masnèe merita di essere rivista in uno scenario più idoneo.
Commento di BEPPE
Escursione di notevole impegno nella selvaggia val verzasca purtroppo le condizioni meteo con tanta nebbia e umidita non hanno permesso di apprezzare il panorama intorno a noi,
tanti complimenti a tutte le persone che hanno collaborato al recupero del nucleo dell alpe masnee
con un risultato molto bello che ho apprezzato molto.
Un grazie ad alberto e ivan per la piacevole compagnia.
Scusate per il breve commento ma sapete che non e il mio punto forte i commenti.

 Sono perfettamente d 'accordo con Ivan che la zona merita di essere rivista con una bella giornata soleggiata .

RELAZIONE vista da Alberto: Durante l'escursione ai laghi di Deleguaggio,Dona e Paolo mi chiedono se conosco la capanna che avevano inaugurato da poco e io gli risposi che alla Cornavosa vi ero appena stato: capanna che hanno inaugurato il 7 agosto. Ma Paolo invece,si riferisce ad un'altra capanna e gli chiesi qual'era,rispondendomi: la capanna Masnee. E no,da dove sbuca questa capanna? Come mai non ero a conoscenza nonostante sono membro della FAT? Mi spiega dove è ubicata e mi da l'indirizzo del sito dove poter avere informazioni: a questo proposito,ringrazio Paolo della “novità”,che subito metto in progetto di farla in futuro...perché no,magari anche questo anno! In settimana ravano su internet,vedo il sito e le ore di salita (però,de capan chi in zona,al di sota dei 3 or a ghe né mingha,alla faccia),ma in particolare se e fino a quando la capanna rimane aperta. Decido che alla prima occasione la vado a vedere,anche in solitaria. Poi,in settimana Beppe mi chiede se faccio qualcosa Domenica e visto che la meteo non è proprio delle migliori,lo avviso che se la giornata sarà unicamente bella (questa volta mi sono smentito,pazienza) ho intenzione di salire a far visita ad una nuova capanna (e pensare che la val Verzasca credevo di frequentarla per l'ultima volta di questo anno quando sono salito alla Cornavosa) ma vi era anche la possibilità che potevo decidere per una 2 giorni in altra capanna. La meteo prevedeva in sostanza,una giornata senza pioggia,ma con nuvolaglia. Avviso Beppe che la meta sarà la capanna Masnee! Così mi conferma anche la presenza di Ivan. Ci incontriamo prima io e Beppe,poi con Ivan che è dalla gita al Cavagnoo che non ci si vedeva e partiamo per la nuova avventura. Giunti a Lavertezzo,il bradipo,nonché il navigatore satellitare migliore che esista sul mercato he he he,comincia a stare in allerta,per far rallentare la guida molto brillante e fugace di Beppe. Infatti,giunti ad un agglomerato gruppo di case,dissi di fermarsi per leggere i cartelli...hei,siamo a Piee,perfetto,ora cerchiamo un parcheggio...trovato! Ci prepariamo,il cielo era invisibile,mentre la fitta nuvolaglia... o nebbia,non annunciava affatto un ben che minimo spiraglio di sole. Mentre ci stiamo incamminando,Beppe mi fa notare una mulattiera,senza nessun segnale (ed è proprio questa che va presa,mannaggia) ma noi giustamente si prosegue per vedere se vi sono cartelli ben espliciti...e li troviamo: le indicazioni sono perfette,le seguiamo seguendo la strada cantonale,superiamo un incrocio con una stradetta proveniente ada destra ma senza nessun segnale...guardo la carta...proseguiamo,ma dopo un poco mi viene un dubbio e finalmente decido per leggere e capire bene dove dobbiamo andare. Proseguire seguendo i segnali ci allungherebbe il cammino,decidiamo di prendere la stradina,molto inerbata che con lunghi traversi e passando da un alpeggio (che sembra una zona archeologica) giungiamo a Pianesc m.819 dove da destra proviene la mulattiera,non segnata,che sale direttamente dal parcheggio (fin qui abbiamo perso una buona mezz'ora di cammino inutile,pazienza,tutto allenamento). Da questo momento si seguono i segnali (a strisce giallo fosforescente: percorso senza segnaletica ufficiale),il sentiero comincia a inerpicarsi salendo nel bosco e noi ci accorgevamo di essere bagnati a tal punto che sembrava che piovesse: ma era la gran quantità di umidità che c'era. Poi il sentiero si avvicina al torrente,poco dopo (siamo a quota 1000 mt circa) vediamo un primo segnale di pericolo: mha,chissà quale pericolo,forse per via di cavi di teleferica? Non se ne vedevano,poi poco avanti un'altro...mmm,non ci sarà mica qualche stranezza su questo sentiero che mi mette in qualche casino: non amo certi sentieri...poco oltre...@@@@ haaaaaa,noooo,le corde fisse,ma che è, perché non un normale sentiero? Questo rivela cosa segnalava il triangolo con punto esclamativo! Bene,cominciamo a usare le mani e vi assicuro che senza quelle corde,di li la vedevo assai dura passare o meglio,non penso proprio che saremmo passati visto che era molto impervia e scoscesa quella zona. A forza di braccia ci si solleva,appigli per gli scarponi...nulla,roccia bella liscia,una goduria! E già pensavamo che il rientro era meglio farlo su un percorso un po meno rischioso,se poi è “soft”meglio ancora per il bradipo,che nonostante abbia la fama di arrampicatore su alberi,questo è di altre preferenze. Mentre saliamo il sentiero che zig zagando prosegue accanto al torrente,altri passaggi con corde fisse ne troviamo ben 5, pure uno per attraversare il torrente,fortunatamente il basamento era su roccia piana. Poi giunti a Matar m.1304 vediamo il sentiero che proviene dal alpe di Sgiof e che parte da Ganne,da questo punto ecco che per miracolo appaiono i segnali...B/B/B bianco/blu/bianco,sentiero alpino,quelli che io amo con tutto me stesso,come no: speriamo bene che non mi riservino sorprese! Superiamo alcuni punti dove il sentiero è smontato,con scale di legno messe di recente. Va bene,proseguiamo,sempre con la più convinta idea di scendere da un'altro sentiero e a quota 1750 circa,eccoci sbucare dal folto bosco,trovandoci immersi nella costante nebbia o nuvole basse ma in un paesaggio alpino,dove a breve raggiungiamo la Corte di Starlarèsc e il vicino lago a m.1875: una sostina per la visita al rifugio,ben rifornito e nonostante la sua semplicità,offre una buona accoglienza. Dopo una decina di minuti ripartiamo e da qui,con immensa gioia vediamo che il percorso è segnalato in BIANCO/ROSSO/BIANCO: i miei colori preferiti hi hi hi,evviva,finalmente un sentiero alla mia portata...hoooooooooooo,le ultime parole famose! Camminiamo sul sentiero comodo al momento e raggiungiamo la crestina dove vi è il Passo Deva m.2036 che fa da sparti acque tra la valle Maggia e la valle Verzasca,dalla quale la segnaletica indica che ci vuole 1 ora e 10 alla capanna Masnee: la segnaletica in questo punto è leggermente confusa e la motivazione è questa. A modo mio di vedere nel tastare il percorso,la segnaletica verticale indica la via alta della val Maggia,sentiero alpino bianco/blu/bianco,ma anche rosso/bianco/rosso,nella stessa direzione dove noi dovevamo andare,mentre i segnali orizzontali a vernice erano bianco/rosso/bianco. Considerando il tracciato che dal Passo Deva alla capanna Masnee e dalla Masnee proseguendo per Scimarmota,non è propriamente un sentiero e in alcuni punti attraversa gande e massi dove mani e le terga aiutano ad “agevolare”il percorso,considero tale tracciato (come tale è definito anche con segnaletica verticale a Scimarmota: via alpina val Maggia) un sentiero...sentiero? Ho sbagliato,volevo dire traccia di sentiero alpino,in pratica BIANCO/BLU/BIANCO. Proseguiamo fiduciosi che almeno il tracciato sia decentemente alla portata di escursionisti “normali” e non per stambecchi...capperi,un camoscio a distanza ravvicinata si mette a correre verso valle dopo averci sentiti,però che bello che era! Proseguiamo,sempre con la nebbia o nuvole basse che non ci fanno intravedere nulla,poi Beppe ci avvisa di aver visto un tetto: saranno i fumi della stanchezza e Ivan aggiunge che essendo alto è probabile che abbia visto qualcosa...e sì era un tetto ma non della capanna,ma besì della struttura che serviva,forse per la festa o per gli operai che vi lavoravano quassù. Da qui le indicazioni davano 5 minuti alla capanna che...UAUUU che meraviglia,che paradiso,fantastico anche se non si vede nulla di panoramicamente parlando. Dopo ben 4 ore e 30 eccoci qui,alla capanna Masnee m.2063,un gruppo di 5 cascine che affascinano l'escursionista,appagato dalla fatica per giungere fin qui: tutte sono collegate fra loro tramite la posa di grandi lastricati di roccia,per evitare di infangarsi,un gran bel lavoro. La prima che si raggiunge è adibita a dormitorio,poi la seconda,anch'essa a dormitorio un poco più grande,segue il refrettorio grande con stufa,poi la capanna adibita ad uso cucina,ben attrezzata con la possibilità di 5 posti a sedere (l'acqua all'interno della struttura proviene dal lago Pianca,il Patriziato non risponde per la sua potabilità,a questo riguardo anche quella che arriva alla capanna alpe Spluga proviene dal lago e io ne ho bevuta e non ho riscontrato problemi). A monte vi è la struttura adibita ad uso doccia e servizi igienici. Sui percorsi vi hanno istallato dei faretti alti circa 30 cm.dal terreno per illuminare il passaggio tra una struttura e l'altra (queste sono sorprese che ti lasciano sbalordito) che lo rende più sicuro per chi non è attrezzato con la propria torcia. Troviamo la struttura dove si cucina,ben calda,dato che qualcuno vi aveva pernottato. Il calore del piccolo ambiente ha fatto sì che passassimo un'oretta tranquilli a riposare e far quattro chiacchere,poi...viene l'ora di incamminarci. Si ripercorre il sentiero a ritroso,l'umidità è peggiorata a tal punto che tutto era bagnato,poi si seguono le indicazioni per Brione e salendo si passa vicino alla struttura dove al suo interno vi è posizionato il bombolone azzurro (che funge da aquedotto,sono visibili le canne nere che approvvigionano la capanna con l'acqua del lago).  La salita all'inizio sembra una cosa da niente, vedavamo che si continuava a salire ma con pendenza mediocre tramite in lungo traverso...giunti a quota 2121,iniziano le complicazioni in quanto vedevamo una distesa di massi, il sentiero sparisce e bisogna seguirne i segnali a vernice,scavalcando massi più o meno grandi,strusciando in alcuni casi con le terga (che hanno contribuito molto). La cosa stava diventando un pochetto pallosa,dato che impediva un passo più sciolto,oltretutto la forte umidità ha reso i sassi molto scivolosi e quindi bisognava prestare molta attenzione. Dopo il lungo traverso che scendeva molto lentamente,eccoci a Scimarmota m.1839 dove vi sono i segnali che indicano il tracciato percorso come sentiero alpino (ma segnato in bianbo/rosso/bianco) mentre se si proseguiva...ecco che i segnali a vernice diventavano (come da segnaletica verticale) bianco/blu/bianco: più che giusto! Da qui noi prendiamo decisamente il sentiero che scende e lasciamo alle spalle quello alpino,pare che il sentiero sia buono,ma come succede,le sorprese sono dietro l'angolo: spesso i sassi e le radici affioranti lo rendono insidioso,ma ancor di più era l'umidità. Entrati nel bosco,sentivamo il cadere delle gocce e non poche,pareva che piovesse,ma era la forte umidità,tale da essere rilasciata dalle foglie che non riuscivano a trattenerla e il rischio di scivolamenti...non è mancato! Mentre proseguiamo la discesa,notiamo alcuni attrezzi (rastrello,mazza e badile) e in effetti stanno lavorando per migliorare il sentiero,con opere ben visibili (chissà se sistemeranno anche la parte alta). Si scende a tornanti,poi si attraversano circa alcuni corsi d'acqua e in qualcuno il percorso è un poco malandato,poi,finalmente la visione di un prato in località Sparvè,che voleva dire la vicinanza alla civiltà e infine giungiamo a Sgerbi,dove prima su una sterrata,poi su asfalto (haaaaaa,come era piacevole camminarci sopra) si passa vicino ad una fattoria che alleva capre e vendono i loro prodotti direttamente,poco avanti il nostro parcheggio. Ringrazio gli amici,Giuseppe e Ivan che ho rivisto con piacere per condividere con loro questa avventura,mi scuso per non aver letto bene con la dovuta riflessione la carta,per salire il sentiero “giusto”di partenza,ma allungandone il percorso: è certo che se uno è sprovvisto di cartina...perderebbe molto più tempo,dato che non vi è alcuna segnaletica ufficiale nei pressi della mulattiera! Anche se la giornata non è stata nel più assoluto una bellezza,la compagnia e la visione dell'alpe Masnee,mi ha regalato una grande felicità e...la voglio ripetere con una giornata super assolata! Infine: ringrazio sentitamente il Patriziato di Maggia,i collaboratori e volontari che si sono adoperati con non pochi sacrifici,nel recuperare e riportando allo splendore questo alpe. Un angolo di paradiso rinato che consiglio a chi vuole immergersi nella più selvaggia tranquillità. Per chi pensa che non sia alla portata di tale escursione in giornata...la può benissimo fare in due giorni,godendo del privilegio di assaporarne il tramonto e l'alba con i loro colori sempre unici e affascinanti! Le ultime 3 foto non sono mie,le ho messe per dare una migliore visione di quest'alpe.


Tourengänger: ivanbutti, Alberto, beppe


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Kommentare (11)


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Francesco hat gesagt: !!!!
Gesendet am 14. Oktober 2010 um 11:17
... Bravi i miei amici esploratori,faro tesoro di questa Vs. gita xkè mi piace tantissimo.
Appena possibile andro'.
La capanne son sempre aperte vero??

Alberto hat gesagt: RE: !!!!
Gesendet am 14. Oktober 2010 um 11:47
fino a metà ottobre.Ciao

ivanbutti hat gesagt: RE: !!!!
Gesendet am 14. Oktober 2010 um 21:33
Ciao Francesco; se farai il percorso tieni presente che, x evitare di perdere circa mezz'ora all'inizio, conviene lasciare l'auto alla frazione Pièe in una stradina con parcheggio sulla sx. della strada (avendo il lago Maggiore alle spalle) appena superato il ristorante, e salire la scalinata che è subito lì al bivio con la strada principale. Non vi è cartello ma si arriva a Pianesc molto + velocemente di come abbiamo fatto noi.

Jules hat gesagt:
Gesendet am 14. Oktober 2010 um 14:15
bel giro e particolareggitissima descrizione dell'avventura!

grandemago hat gesagt:
Gesendet am 14. Oktober 2010 um 15:21
Come invidio le capanne Svizzere.....
Bellissimo giro!
Ciao

Massimo hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Oktober 2010 um 00:21
Potrebbe essere l'occasione x incontrarci con una delle prime ciaspolate dell'anno, è vero che x voi il tragitto è un pochetto lungo ma per una volta il gioco vale la candela visto che i paesaggi invernali da quelle parti sono da favola.
Parla una neofita del territorio elvetico
Max

grandemago hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Oktober 2010 um 14:03
Ci conto!
Alla fine è questione d'abitudine, noi siamo più portati a raggiungere le orobie dove comunque, col traffico, impieghi lo stesso tempo che occorre per andare in Svizzera. Da casa mia impiego un'ora sia per andare a Bergamo, sia per andare a Como, ma da gennaio farò il bollino per l'autostrada e poi comincerò a bazzicare da quelle parti.
A presto, ciao
Aldo

Massimo hat gesagt: MA BRAVI!!!
Gesendet am 15. Oktober 2010 um 00:28
Davvero una bella escursione cari compagni di avventure;
speriamo di rivederci presto......, per il sottoscritto se ne riparlerà a novembre

Ciao
Max

Alberto hat gesagt: fotografare...per dendere l'idea!
Gesendet am 15. Oktober 2010 um 16:30
Grazie a tutti per i vostri complimenti,spero che le fotografie (che non sono il meglio,fotograficamente parlando) che faccio rendano almeno più convincente la zona che si è frequentata. Forse,mostrando più in dettaglio a cosa si va incontro,chi è un poco titubante sul come è la struttura...bè,così non anno più dubbi. Ciao a tutti!

gbal hat gesagt: Esploratori
Gesendet am 16. Oktober 2010 um 17:47
Vedo che stiamo battendo intensamente la Val Verzasca in questa metà Ottobre; per me è una bella scoperta perchè non ero salito più su di Vogorno ma ora conto di esplorare meglio queste zone.
A voi un BRAVO (anche a Beppe che parla modestamente del suo commento :):) )
Ciao
Giulio

beppe hat gesagt: RE:Esploratori
Gesendet am 16. Oktober 2010 um 17:56
Grazie Giulio dei complimenti ti garantisco che la val verzasca merita di essere esplorata , spero che ci sia magari l'occasione di conoscersi .
ciao Beppe


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