Pizzo Lucendro (2963 m.)
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Diga Lago Lucendro–Pizzo di Lucendro
10 agosto 2010
Escursione su una vetta classica del Ticino, tanto che l’itinerario è già stato oggetto di numerose descrizioni. Fino al passo di Lucendro esso è veramente semplicissimo e si svolge su carrareccia e mulattiera.
Al passo si imbocca il sentiero bianco-blu per la Rotondohutte e il Passo di Cavanna, ma dopo poche decine di metri si lascia tale sentiero per imboccarne uno non segnato, ma ben evidente, che porta alla vetta. Dove non è evidente, il sentiero è segnato con molti ometti, per cui impossibile sbagliare. Arrivati al piccolo ghiacciaio, che era ricoperto ancora di abbondante neve e pertanto affrontabile senza ramponi, si deve decidere che via prendere.
Una, seguita solo 2 giorni fa dagli amici “Pelle9360”, prevede di salire il nevaio ( ovviamente dipende molto dallo stato nel quale esso si trova) , molto ripido nel finale, per sbucare sulla cresta E appena sotto la vetta.
Altri escursionisti che ho incrociato hanno invece deciso di risalire integralmente la cresta, senza nemmeno calpestare il nevaio. In questo caso bisogna trovare subito la via migliore per salire sulla cima della cresta stessa, altrimenti si rischia di restare bloccati ( come stava succedendo a loro ) sotto rocce alte e ripide, molto difficili da risalire.
Io ho optato per una terza via, che ho scelto al momento; ho attraversato il nevaio quasi in piano per risalire tramite una piccola ma evidente traccia sulla cresta opposta, orientata a NW. Una volta arrivati in cresta, si superano senza grandi problemi alcuni massi rocciosi ed in breve si è in vetta.
Per la discesa sono invece passato dal nevaio, dopo avere percorso per alcune decine di metri la cresta E. Le tracce già presenti e la neve molle aiutano molto, perché come già detto il primo tratto è davvero ripido e occorre comunque cautela nell’affrontarlo. Il pezzo successivo diventa invece divertente e ci si lascia scivolare volentieri sul pendio ormai non più pericoloso.
Tornato al passo di Lucendro e consumato il pranzo, visto che era ancora presto ho deciso di rientrare seguendo il sentiero bianco-rosso che passa sotto il ( o la ??) Fibbia e poi per i Laghi Scuri. Arrivati ad un edificio, anziché proseguire la discesa verso Airolo si gira a sx. e si sbuca all’altezza della galleria stradale che precede di poco il Passo del S. Gottardo. Il sentiero offre begli scorci sulla Leventina ( essendo più in basso le nuvole non davano fastidio ), sulla Val Bedretto e sulla Val Tremola, con la vecchia strada del Gottardo che sembra un serpente bianco. Il cammino prosegue poi più in basso del tunnel stradale di alcuni metri, e così si arriva in pochi minuti al Passo, da dove poi si riguadagna la via per la Diga di Lucendro.
L’ultima nota, ahimè dolente, è per il meteo. Sereno alla partenza, poco dopo le 08.00, ma già prima delle 09.00 cumuli densi hanno iniziato a contornare tutte le cime. In vetta la visuale verso la Leventina era completamente occlusa dalla nebbia, ed anche verso N c’erano solo degli squarci tra i nuvoloni. Peccato, perché credo che il panorama debba essere davvero di prim’ordine. Significa che ci dovrò tornare con condizioni diverse.
Partenza : 2078 m.
Arrivo : 2963 m.
Dislivello : 1000 m. circa con la variante del ritorno
Tempo : 2 ore e 45 la salita; 6 ore e 40 minuti in tutto ( soste comprese )
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