Monte Colmegnone (1389 m) e Monte San Bernardo (1351 m) dalla Valle di Muggio
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Escursione transfrontaliera, in parte sulla Via dei Monti Lariani, passando per maggenghi, colme, rifugi e agriturismi.
Inizio dell’escursione: ore 7:30
Fine dell’escursione: ore 18:20
Temperatura alla partenza: 13°C
Temperatura al rientro: 26°C
Lunga escursione sulle Prealpi meridionali, a cavallo tra Mendrisiotto e Comasco.
La gita è stata piacevolissima, sia per le condizioni meteorologiche che per la bellezza dei luoghi visitati, fatta eccezione per una “pascolata” ossia un percorso imprevisto in luoghi impervi nella selvaggia Valle di Rema, a causa della nostra fiducia riservata a due cartine geografiche, che indicavano un sentiero, ormai cancellato dalle frane, dalle felci, dai cespugli, dagli agenti meteorologici. Ma andiamo con ordine.
Partiamo da Crotta, località in fondo alla valle omonima, raggiungibile con l’auto da Bruzella su una stretta strada asfaltata che sale lungo il versante orografico sinistro della valle.
Imbocchiamo il sentiero che ho percorso più volte con le racchette da neve in direzione dell’Alpe Alveggia. A quota 790 m entriamo in territorio italiano, attraverso un cancello arrugginito, semiaperto.
La temperatura è ancora fresca, in quanto il versante è a bacio. Ad Alveggia scambiamo qualche parola con l’alpigiana, intenta a radunare le sue 16 mucche.
In meno di un’ora e mezza dalla partenza arriviamo alla Colma del Bugone (1119 m), al cospetto dello storico faggio secolare detto “il Fuatel”.
Pausa caffè al Rifugio Bugone e ripartenza in direzione del Rifugio Murelli. Seguiamo la sterrata, quasi pianeggiante, che aggira il Poncione della Costa (1253 m).
Ad un bivio lasciamo la sterrata, che corrisponde al sentiero no. 1 della Via dei Monti Lariani per salire, a destra, verso una bella abitazione bianca a quota 1200 m. Siamo sul crinale, in una bellissima faggeta, che offre splendidi panorami sul Lago di Como. Lo seguiamo passando dalla Baita Krinken (1204 m) fino al Rifugio Murelli (1200 m).
Il paiolo per la polenta non manca mai!
L’edificio, ex caserma delle guardie di confine, è una proprietà del CAI di Moltrasio posto all’estremità superiore della Valle di Urio. Una gentilissima signora ce lo fa visitare. Restiamo molto ben impressionati sia dal buon gusto con il quale i locali sono stati riattati sia dall’impeccabile pulizia.
Dopo la piacevole pausa al Murelli procediamo verso la vetta del Monte Colmegnone o Poncione di Laglio (1389 m), che raggiungiamo in mezz’ora. Da qui il panorama è eccezionale, sia sui monti sia sul lago: da Como fino a Dervio.
Scendiamo all’Agriturismo Roccolo San Bernardo e benché non sia ancora mezzogiorno ci fermiamo per la pausa pranzo.
Gustiamo i prodotti dell’agriturismo, dimenticando per una volta (dopo l’ultima) il colesterolo.
Il nostro circuito prosegue con lo strappetto verso la chiesetta dedicata a San Bernardo (1348 m) e il Monte San Bernardo (1351 m). Percorriamo il crinale che apprezzai molto in una memorabile ciaspolata su neve polverosa. Raggiungiamo la sella a quota 1290 m, oltre la quale si entra nella Valle d’Intelvi, nel territorio di Schignano. Ci ritroviamo sulla Via dei Monti Lariani, lungo la dorsale che collega il Bisbino al Sasso Gordona. La breve discesa ci conduce al Rifugio Monte Binate (1200 m), del CAI di Cantù e poco oltre alla Colma di Binate, con una nevèra, recentemente restaurata. Ci troviamo all’estremità superiore della selvaggia Valle di Rema. Fino alla Colma Crocetta (1128 m) non ci sono difficoltà; il problema inizia da qui via.
Nello zaino ho ben quattro carte topografiche: ne consultiamo due che finora non mi avevano mai tradito. Sulla carta è segnato in rosso un sentiero che dalla Colma Crocetta scende direttamente ai Monti Corno (1090 m). Convinti che sia la scelta migliore, partiamo fiduciosi, ammirando il paesaggio e scattando foto alle farfalle. Dopo qualche minuto, il sentiero svanisce nel nulla a causa della folta vegetazione e di piante cadute. Pensiamo che una volta superato il punto critico, dopo qualche decina di metri, si ritrovi il sentiero segnalato sulla carta topografica. Nulla di tutto questo; il terreno diventa sempre più impervio, nel bosco fitto: difficilissimo orientarsi, impossibile tornare indietro. Seguiamo le tracce di cervi, risalendo valloni ripidissimi, nella speranza di raggiungere il costolone che scende all’Alpe del Corno. Il capogruppo riceve qualche improperio del tipo “sei il solito mago dell’itinerario!” Dopo un periplo di oltre due ore, sbuchiamo in una radura, che ci permette di vedere il versante meridionale del Sasso Gordona. A questo punto decidiamo di risalire il ripido prato con erbe alte, rovi, felci e cespugli fino al sentiero alto che aggira a meridione il Sasso Gordona: una fatica immane, che ci permette comunque di ritrovare la retta via. Si fa per dire, perché anche quest’ultimo sentiero, che collega al Rifugio Pradello, è tutt’altro che ben tenuto. Si deve infatti strusciare tra cespugli e appoggiare i piedi alla cieca sopra buche nascoste dalla vegetazione: uno sforzo supplementare che mette a dura prova i meno allenati del gruppo, già provati dalla precedente peripezia.
Raggiunta la cresta tra Valle dei Cugnoli e Valle di Rema troviamo finalmente un sentiero ben segnalato e sfalciato, che ci permette di scendere senza altri problemi a Crotta.
Morale della favola: non fidarsi eccessivamente delle cartine topografiche, soprattutto di quelle denominate “turistiche”, anche se abbastanza recenti! In caso di dubbio, conviene semmai consultare qualche persona del posto, sempre che ci sia la possibilità di farlo.
Tempo di salita: 2 h 40 min (senza le pause)
Tempo totale: 10 h 50 min
Tempi parziali
Crotta (655 m) – Alpe Alveggia (952 m): 1 h
Alpe Alveggia (952 m) – Rifugio Bugone (1119 m): 25 min
Rifugio Bugone (1119 m) – Rifugio Murelli (1209 m): 45 min
Rifugio Murelli (1209 m) – Agriturismo “Roccolo” San Bernardo (1290 m): 15 min
Agriturismo “Roccolo” San Bernardo (1290 m) – Poncione di Laglio (1389): 15 min
Agriturismo “Roccolo” San Bernardo (1290 m) – Monte San Bernardo (1351 m): 20 min
Monte San Bernardo (1351 m) – Rifugio Binate (1200 m): 20 min
Rifugio Binate (1200 m) – Colma Crocetta (1128 m): 35 min
Colma Crocetta (1128 m) – Crotta (655 m): 3 h 45 min (con “pascolata” di 2 h e 20 min)
Dislivello teorico: 1122 m
Sviluppo complessivo: 18,2 km
Difficoltà: T3
Copertura della rete cellulare: discreta
Partecipanti: Lore, siso, siso junior

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