Madom da Sgióf (2'265 m.s.m.) - Lago del Starlaresc da Sgióf (1'875 m.s.m.)
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Il tempo vola, abbiamo ormai passato la metà di luglio e crediamo sia giunta l'ora di tirare assieme qualcosa di serio! Le previsioni meteo per domenica sembrano essere eccezionali ed è obbligatorio sfruttare la giornata al meglio per fare una gitona di quelle memorabili.
C’è solo da scegliere se salire al Piz Pian Grand sopra S. Bernardino o al Madom da Sgióf in Valle Verzasca, entrambe le destinazioni sono in lista già da parecchio tempo e alla fine optiamo per il Locarnese! In Verzasca ormai si sà, non è possibile barare, non esistono stradine di montagna che aiutano a guadagnar quota, bisogna partire dal fondovalle e le ascensioni si fanno dunque molto molto impegnative.
La sveglia suona alle 5:00 (sacrificio che darà i suoi frutti), cafferino veloce, infiliamo le ultime cose nel sacco e attorno alle 5:30 ci mettiamo in auto in direzione di Brione – frazione Piee, luogo di partenza e arrivo dell’escursione.
Alle 6:30 siamo prontissimi ed imbocchiamo il lungo sentiero che ci condurrà (o almeno così si spera) 1600 metri più su alla cima del Madom da Sgióf.
La gita è di quelle toste, il dislivello è importate e stando a quanto dice il sciür Brenna nella sua "Guida delle Alpi Ticinesi 2", da Brione alla cima ci vorranno almeno 5 ore…caspita (ecco perché ci siamo alzati così presto)! Una cosa del genere credo di non averla mai fatta e pertanto ho qualche dubbio sulla riuscita dell’impresa…ma prima o poi bisogna provare!
In fondo finché non si fa...non si sa! Ma ora veniamo al sodo…
L’itinerario che seguiamo è questo:
Brione Verzasca frazione Piee (740 m.s.m.) – Pianèsc (819 m.s.m.) – quota 1199 m.s.m. – Màtar (1304 m.s.m.) – al bivio sentiero indicato sulla destra in bianco-blu-bianco - Lago del Starlaresc da Sgióf (1875 m.s.m.) – Passo Deva (2036 m.s.m.) – Madom da Sgióf (2265 m.s.m.) – Motarüch (2011 m.s.m.) - Lago del Starlaresc da Sgióf (1875 m.s.m.) - Màtar (1304 m.s.m.) - Pianèsc (819 m.s.m.) - Brione Verzasca frazione Piee (740 m.s.m.)
Il primo obbiettivo della giornata è il Lago del Starlaresc da Sgióf 1875m che speriamo sia bello come il Lago del Starlaresc da Scimarmòta visitato qualche anno fa.
La salita da Brione è senza difficoltà fino a Màtar quota 1304m , il sentiero in questo tratto si alza a risvolti su terreno ripido (ma questa è una costate di tutta la gita) all’interno del bosco ed è marcato con delle insolite righe gialle. A Màtar ci concediamo una breve pausa dopo la prima ora di marcia. Da lì ripartiamo in discesa perdendo una cinquantina di metri circa fino a raggiungere il bivio visibile sulla CN 1:25'000. La biforcazione è segnalata, a sinistra c’è il sentiero bianco-rosso-bianco che conduce con un largo giro all’Alpe di Sgióf (per arrivare al lago seguendo questo sentiero bisogna calcolare un'ora di marcia in più), a destra quello marcato in bianco-blu-bianco che prendiamo per arrivare al lago. La demarcazione in bianco-blu ci dà un attimino da pensare ma riteniamo che questa sia la via più breve e diretta per la cima.
Il sentiero imboccato si alza ripido zig-zagando a fianco del riale che fuoriesce dal Lago del Starlaresc da Sgióf, in alcuni punti è stato attrezzato con delle corde che sono utilissime per superare dei grossi scalini di pietra. Questi passaggi non sono esposti ed è comodo potersi tirare su di peso…ecco scoperto il motivo del “bianco-blu” che pur essendo sinonimo di “itinerario alpino” non va oltre la difficoltà T3! Attorno a quota 1500m circa attraversiamo il riale spostandoci sul lato orografico destro dello stesso per continuare la nostra salita. In alcuni punti troviamo delle comode scale di legno nuove di pacca, segno che il sentiero è tenuto sotto controllo e gode di ottima manutenzione, anche questa è una costante in Verzasca e se il “mondo è fatto a scale” eheh l’avrete ormai capito…i verzaschesi non fanno economia in questo, sull’intero percorso di gradini ve ne sono parecchi per la gioia di chi sale e soprattutto di chi scende!
Dopo all’incirca 3 ore di cammino raggiungiamo il Lago del Starlaresc da Sgióf e il Rifugio Starlaresc (non custodito, 10 posti letto, apertura da giugno a ottobre). Il lago è stupendo e la zona è fantastica con un panorama da togliere il fiato sia sul Madom da Sgióf che sulla catena di montagne dall’altra parte della valle. Ad attrarre maggiormente i nostri sguardi comunque è il Poncione d’Alnasca che in fatto di panorami è il protagonista indiscusso di questa escursione!
Non so quale genere di sostanza dopante Mauro abbia messo nelle borracce, sta di fatto che sorprendentemente fin qui non abbiamo faticato molto. Il grosso è ormai fatto e ci mancano “solo” gli ultimi 400 metri! Al lago ci fermiamo una ventina di minuti per sgranocchiare qualcosa, dopodiché ripartiamo in direzione del Passo Deva seguendo il sentiero marcato in bianco-rosso-bianco. Ci arriviamo dopo una mezz’oretta di marcia e una volta lì iniziamo ad avere un assaggino di quel che sarà il panorama dalla cima. La visuale dal Passo Deva è già molto ampia, siamo a cavallo tra Val Verzasca e Valle Maggia e grazie alla stupenda giornata in lontananza notiamo il massiccio del Monte Rosa…Mauro avrà modo di sbizzarrirsi con le zoomate oggi! Seguiamo la cresta e per fortuna il sentiero è sempre marcato così non sprechiamo tempo a capire qual’è la via migliore per la cima! Circolando tra cespugli di rododendri e grandi sassi (alcuni passaggi un po’esposti e utilizzo delle mani) affrontiamo l’ultimo tratto di salita su terreno che si è fatto molto ripido e raggiungiamo la vetta dopo 4 ore e 30 minuti dalla partenza da Brione! Ce l’abbiamo fattaaaaaaaaa!!! La felicità non si misura, grandissima soddisfazione anche perché come immaginato la cima del Madom da Sgióf è veramente bella bella ed il panorama ancora di più! La levataccia delle 5:00 ha dato i suoi frutti e ora abbiamo tutto il tempo di gongolare, mangiare, fare 1000 foto e gustarci la conquista! Ma vaiii ma vieniiii!!! Non mi dilungherò sul panorama perché credo che guardando le foto ci si possa già fare un’idea, ma esser lì ad ammirarlo di persona devo ammetterlo…è molto meglio! Dopo i doverosi autoscatti di vetta e aver firmato il libro ripartiamo (e chi voleva più scendere da lì?!) nuovamente in direzione del Lago del Starlaresc da Sgióf e visto che il sentiero è sempre marcato in bianco-rosso-bianco decidiamo di raggiungerlo scendendo dalla cresta del Motarüch che a guardarla dalla cima sembra meno impegnativa di quella seguita durante la salita dal Passo Deva. Un’ora più tardi siamo d’arrivo al lago, in effetti la discesa da questa parte è stata più semplice. Pausa prolungata per fotografare il laghetto e mettere a mollo i piedini in modo da rigenerarli prima della lunga discesa verso valle…al pensiero mi vien già male! Peccato non avere un costume perché la temperatura dell’acqua è ideale per farsi una nuotata! Di pesciolini neanche l'ombra ma a fare gli onori di casa ci pensa un gruppetto di tritoni neri davvero carini! Non se ne vedono spesso di queste bestioline simpatiche! Ormai è giunta l’ora, con un po'd'amarezza rimettiamo gli scarponi e prendiamo lo stesso sentiero bianco-blu della mattina per tornarcene a casa. L’ultima mezz’ora di discesa è un vero calvario per le ginocchia ma tutto sommato arriviamo alla macchina che non siamo così distrutti come avevamo immaginato! La gita è stata un vero successo sotto tutti i punti di vista: la meteo super, la salita non troppo sofferta, la cima fantastica, il panorama stupendo! La Verzasca non ci ha delusi nemmeno stavolta e speriamo di tornarci presto, perché di progettini ce ne sono parecchi! Sono ancora numerosi i post-it che avanzan fuori dai miei libri...
Tempo impiegato:
Salita:
Da Brione Verzasca al Lago del Starlaresc da Sgióf - 3h
Dal Lago al Madom da Sgióf via Passo Deva- 1h 10 minuti
Discesa:
Dal Madom da Sgióf al Lago via Motarüch - 1h
Dal Lago del Starlaresc da Sgióf a Brione Verzasca - 2h 15 minuti
Dettaglio delle difficoltà:
- da Brione Verzasca a Màtar - sentiero marcato con striscia gialla (T2)
- da Màtar al Lago del Starlaresc da Sgióf - sentiero marcato bianco-blu-bianco, alcuni passaggi attrezzati con corde ma non esposti (T3)
- dal Lago al Madom da Sgióf via Passo Deva - sentiero marcato bianco-rosso-bianco, alcuni passaggi leggermente esposti, necessario in alcuni punti l'utilizzo delle mani per superare grosse pietre (T3+)
- dal Madom da Sgióf al Lago via Motarüch - sentiero marcato bianco-rosso-bianco (T3)
Per ulteriori informazioni su questa gita vedi: Ariafina: Madom da Sgióf
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