5 giorni lungo il South West Coast Path (Cornovaglia)
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Durante l’inverno però, complottando alle mie spalle, ha coinvolto nell’idea Emoke ed Ernestina, altre due dall’entusiasmo facile.
Questo però non bastava, sono viziate e avevano bisogno di qualcuno che organizzasse il tutto e che magari le guidasse.
Alla fine, con un sottile lavoro ai fianchi, mi hanno convinto, anche se nel mio immaginario la Cornovaglia rimaneva un luogo freddo, umido, piovoso e spazzato dai venti.
Mai un pregiudizio fu cosi sbagliato!
Sole, scogliere a picco e spiagge dorate, mare caraibico.....acqua fredda magari, ma di maggio è gelida anche in Sardegna!
Sono rimasto particolarmente colpito dalla fioritura; in alcuni tratti abbiamo camminato in un immenso giardino.
Abbiamo percorso chilometri senza intravedere un albero all’orizzonte, in mezzo alla brughiera in fiore, con vista mare da una parte e prati verdi dall’altra, con pecore e mucche libere al pascolo.....anche qualche toro a volte!
Poi, all’improvviso, una valletta....un ruscello che scende verso il mare....piante secolari intorno, rododendri fioriti alti quattro metri e, nascosto nel verde, un vecchio, splendido cottage di rude granito, ancora con il tetto in paglia.
Che immagine!
Anche le foche abbiamo visto, e dicono che si possono avvistare con facilità anche le balene, ma questa emozione purtroppo non l’abbiamo provata.
Il percorso da noi fatto è parte del South West Coast Path
http://www.southwestcoastpath.com/index.cfm
La nostra scelta è stata di percorrerne l’estrema punta occidentale, toccando Land’s End, dove una lapide recita: “Qui finisce la Cornovaglia e comincia il resto del mondo”.
Dopo Galizia e Bretagna, per Graziella è la terza “Finisterre”, per me la seconda....ma non è mai troppo tardi!
La segnaletica del SWC Path, piuttosto essenziale, è contrassegnata da una ghianda.
Per lunghi tratti di costa questo è l’unico sentiero, perciò è impossibile sbagliare, ma nei tratti dove esistono diverse tracce si deve fare attenzione; tra l’altro, alcuni cartelli sono nascosti tra le siepi che delimitano i campi. Tuttavia, pur sbagliando qualche volta sentiero, alla fine ci siamo sempre trovati sulla strada giusta, merito anche dell’ottima carta topografica, precisa e dettagliata.
Dopo quattro giorni lungo le coste, da St. Ives a Marazion, il quinto giorno siamo tornati a St. Ives percorrendo il St. Michael’s Way, lungo la via dei pellegrini irlandesi che si recavano a Santiago de Compostela.
In questo tratto la segnaletica, ancora più essenziale della precedente, è rappresentata ovviamente dalla conchiglia.
Il percorso in sintesi:
1° giorno: St. Ives – Zennor – Boswednack
lunghezza: 13 km
tempo: 4h 30’
2° giorno: Boswednack – Cape Cornwall – St. Just
lunghezza: 20 km
tempo: 7h
3° giorno: St. Just – Land’s End – Porthcurno
lunghezza: 19 km
tempo: 6h 45’
4° giorno: Porthcurno – Mousehole – Penzance
lunghezza: 19 km
tempo: 6h 45’
5° giorno: Penzance – Marazion – St. Ives
lunghezza: 17 km
tempo: 5h 30’
Complessivamente abbiamo superato un dislivello di circa 3000 metri, rilevato dal sito del South West Coast Path (non uso GPS), del quale, circa il 90% distribuito uniformemente tra St Ives e Mousehole, con percorso a saliscendi intervallati da tratti più o meno lunghi di mezzacosta.
Da Mousehole a Marazion il percorso è pianeggiante e segue il litorale, perlopiù lungo pista ciclopedonale.
Da Marazion, di fronte a St Michael’s Mount, fino a St Ives, il dislivello è irrilevante; attraverso l’ondulata campagna avremo superato circa 300 metri di dislivello.
Ringraziamenti
Prima di tutto il bel tempo....poi:
Graziella per l’idea.
Emoke per la preziosa collaborazione
infine Ernestina.....che ringrazia tutti noi per averle fatto vivere questa bella avventura!


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