Alpe e lago di Ravina, giro ad anello (o quasi)
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Ritorniamo a Nante, questa volta senza ciaspole. Ci siamo già stati, lo scorso Marzo, per salire al rifugio Garzonera (esc.57)
Il meteo del weekend, è decisamente sfavorevole, ma almeno non dovrebbe piovere (forse … un pochino). La giornata è cupa e molto nuvolosa, questo pregiudicherà la qualità delle foto, ma non l’ escursione, piena di panorami, anche se ancora tanto innevati.
Partiamo da Nante alle 8:40, non fa affatto freddo, ci sono 14°. Parcheggio proprio vicino alla chiesetta.
Pochi passi nel piccolo centro abitato e deviamo a destra (indicazioni), seguendo all’ inizio lo stesso sentiero per la Garzonera, ma sempre in paese deviamo in diagonale a salire, seguendo le indicazioni per l’ Alpe di Ravina.
Ci sono già molte mucche al pascolo, l’erba è bella verde e la primavera sta già mostrando i suoi tanti colori.
Il tratto verso l’ Alpe di Ravina è su sentiero e sterrato, che attraversa boschi di abeti e larici; il paesaggio è verso la bassa Leventina, il Foisc e la strada che sale al Ritom (che bei ricordi …).
Ci sono già dei tratti innevati da superare, non avevo dubbi di trovare ancora neve, ma almeno spero di scorgere i contorni del lago di Ravina, e non una conca piana e bianca che lascia solo intendere la presenza del bacino.
Alle 9:40 siamo alla Baita di Ravina Q1720, stazione della funivia che serve le piste da sci in inverno, poco oltre l’ Alpe di Ravina Q1775 e le indicazioni per il lago.
Attraversiamo tutta la conca di Ravina, per seguire il sentiero (sul lato opposto quindi verso S) che reca le indicazioni per Lago di Ravina, Passo del Sassello, Lago del Tremorgio.
La neve si fa sempre più presente, risalendo boschi di larici.
Un primo bivio, proseguendo diritti si giunge all’ Alpe di Prato, al Lago di Prato o si scende alla Capanna Garzonera, e oltre fino al lago di Tremorgio (con varie ore di cammino), salendo alla conca che appare abbastanza evidente in alto, si raggiunge la nostra meta odierna, il lago di Ravina.
Un simpatico incontro, anzi due dire, prima un’ aquila che svolazzava maestosa, e poi una cerva che scendendo un costone verso l’ Alpe di Ravina, si ferma incuriosita ad osservarci mentre arranchiamo nella neve.
Per raggiungere la piana in alto si deve attraversare un grosso tratto slavinato, c’e’ neve ovunque, pensiamo di aggirarlo dall’ alto, comunque nella neve alta ma al riparo di piante (abeti e larici).
Facciamo una gran fatica, soprattutto per la neve alta, a tratti si sprofonda pesantemente.
Raggiungiamo comunque quota 1900mt, e attraversiamo, sempre sulla neve, un tratto di bosco di larice in piano verso la conca che ospita il laghetto.
Alle 10:55 siamo al laghetto, neve ovunque, tutto è ben ricoperto di bianco, ma si riconoscono i segnali del disgelo.
Fortunatamente il laghetto non è una piana bianca poco distinguibile, e’ comunque ghiacciato, ma si sta sgelando, si sente il rumore di una cascata che scorre sotto il manto nevoso.
Ci accontentiamo (e vorrei ben vedere !) del paesaggio, ovviamente d’ estate deve essere un paesaggio da cartolina, magari ci torneremo.
L’ ambiente e’ comunque stupendo, silenzioso, bianco ma con i colori ed i rumori della primavera che sta prendendo il sopravvento.
Ci fermiamo una quindicina di minuti, scatti vari, autoscatto e giretto d’ esplorazione. Non ci avviciniamo troppo alle sponde, non sapendo se la neve tiene o meno …
Riprendiamo la via di ritorno verso l’ Alpe Ravina, questa volta prendiamo un percorso molto più diretto, non si riesce a seguire il sentiero, i bollini sono probabilmente sui sassi, che sono ben ricoperti ..
Passiamo con molta sicurezza sul tratto slavinato, lo abbiamo ben valutato e la tenuta è ottimale, addirittura migliore del percorso alto fatto all’ andata.
Alle 11:45 siamo alla Baita di Ravina, dove prendiamo posto nelle panche esterne per il pranzo.
Sebbene la giornata non sia migliorata dal punto di vista meteo, il pranzo è sempre un momento di chiacchere ma anche silenzio e osservazione.
Il panorama è verso S, verso la bassa Leventina, con prati verdissimi, boschi di conifere ed ancora tanta, tanta neve.
Si vedono bene il Foisc (che domina il lago Ritom), ma anche il Pecian e Pecianet.
Solita oretta di sosta, per poi riprendere il cammino di ritorno.
Abbiamo previsto di far ritorno a Nante per un percorso diverso, passando da Pescium, altra stazione intermedia della funivia principale di Nante (quella che si trova poco sopra l’ uscita autostradale di Airolo).
Seguiamo la strada sterrata, anzi direi innevata che ci porta fino alla massima quota di 1981mt, in località Cassinello, poco sotto la stazione di arrivo della funivia al Sasso della Boggia Q2065.
In questo punto si gode di una vista spettacolare, peccato per la giornata che nasconde nelle nuvole tante belle vette. Siamo quasi a picco su Airolo, si distingue il bacino artificiale e la galleria del Gottardo, con una lunghissima coda di veicoli verso N.
Vediamo bene anche la strada che sale al Passo del Gottardo, con la lunga serie di tornanti, per un attimo vediamo anche il Pizzo di Lucendro, chissà mai che questa estate ….
La neve è ovunque sopra i 1700/1750mt, e ne sappiamo bene qualcosa noi che ne abbiamo pestata tanto oggi.
Pescium è qualche centinaio di metri sotto di noi, alla fine di uno sterrato sempre ed ovunque ricoperto di neve. Scendiamo con tranquillità, ma anche con grande attenzione, la neve comunque tiene.
Dopo 1:25 dalla Baita, e 33m da Cassinello, raggiungiamo la piana di Pescium con le grosse costruzioni per lo sci invernale, tutto è deserto, bello così.
Siamo di nuovo a Q1720, la neve ha lasciato il posto ai prati ed ai fiori.
Scendiamo seguendo la pista di sci, piuttosto ripida direi.
Raggiungiamo un bivio, Q1558 a Cucurei di Dentro, a sinistra si scende a Culiscio e quindi a Nante (via leggermente più lunga ma più tranquilla), a destra verso Cucurei e a Nante per un sentiero più breve ma tortuoso. Seconda opzione, e scendiamo alle baite di Cucurei, ed un ultimo sentierino molto ripido che con pochi tornanti ci riporta a Nante.
Alle 14:50 siamo alla chiesetta con il parcheggio.
Il sentiero è sempre ben segnalato ed assolutamente tranquillo, direi che è perfetta per una gita di famiglia, da Nante all’ Alpe ed al Lago di Ravina, ovviamente NON nella situazione di neve di oggi, e che sapevamo di trovare.
Qualche piccola informazione:
Andata : 6,3 Km, 3:10 di cui 30m di pause
Ritorno: 4,2 Km, 2h
Dislivello relativo: 560mt
Dislivello assoluto: 900mt
Max altitudine: 1981mt (Cassinello)
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