Gran Paradiso 4061m
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Il Gran Paradiso è l'unico "quattromila" situato completamente in territorio italiano, questa cima presenta un versante terrificante sul lato della Valle di Cogne: una parete rocciosa con un salto di circa 700 m. si innalza infatti dal ghiacciaio della Tribolazione.
Dal lato della Valsavarenche è possibile una salita relativamente semplice fino in vetta. Dalla cima si gode un panorama straordinario, dominato dall'imponente arco delle Alpi Piemontesi.
Percorso:
1° giorno) si attraversa il ponte sul torrente Savara e si sale su una mulattiera con stretti tornanti in boschi di larici (sentiero 5) e si raggiunge l'alpeggio di Lavassey (2194) poi, il bosco si dirada fino a raggiungere un pianoro (2600), un ultimo strappo ci porta al rifugio Chabod (2750)
2°giorno) Dal rifugio si sale sulla morena divisoria dei ghiacciai di Moncorvè e di Laveciau, fino a salire sul ghiacciaio di Laveciau dove (qt 3150) si calzano i ramponi. Si risale il vallone del ghiacciaio, con tratti di notevole pendenza, seguendo la traccia (i crepacci sono ancora chiusi) sino a raggiungere il colle della Schiena d'Asino, dove ci si immette nel ghiacciaio del Gran Paradiso e si incontra la traccia che sale dal Vittorio Emanuele (qt 3730). La salita prosegue costeggiando la base del Roc; un ultimo pendio nevoso porta alla rocciosa cresta di vetta (4061). In discesa si ripercorre la via di salita fino al colle e si segue la traccia che porta al Rifugio Vittorio Emanuele II (2735). Da qui si scende (sentiero 1) fino a Pont (1960), località 2km a monte dal punto di partenza.
Tempi di percorrenza:
1°giorno) partenza ore 13.30, arrivo ore 16.00 = 2h30’, 5,3km
2°giorno) partenza ore 5.00, in vetta ore 9.30, discesa ore 10.30, al rifugio Vittorio Emanuele ore 13.00, sosta, ripartenza ore 13.30, a Pont ore 15.00. Salita 4h30’ 5,8km; discesa 4h00’ 9,8km (senza le soste)
Dislivello: 1°giorno) 916 su. 2° giorno) 1300 su, 2100 giù
Difficoltà: 1°giorno) T2. 2° giorno) PD (II/35°) (difficoltà alpinistiche)
Partecipanti: 32 di cui: 2 al rifugio Chabod (Pere, Lucia) 5 alla traversata tra i due rifugi (Adelchi, Viviana, Marina, Patrizia, Cecilia) 7 al colle della Schiena d’asino (Giulio, Carla, Mario, Silvano, Luigi, Emilio, Mauro) 18 alla cima (Andrea, Dario, Ezio, Paolo, Giuseppe, Stefano, Gianmarco, Valerio, Giuseppe, Domenico, Fabio e Roberto Chiesa, Roberto di Novara, Luca, Luciano, Massimo, Leo, Roberto)
Meteo: Coperto, nuvole alte, senza sole, ma limpido. Forte vento gelido dal colle della Schiena d’asino in su
Note: Numerose cordate sul percorso e “ingorgo” sulle rocce della Madonnina, tradizionale vetta del Gran Paradiso (4058), per raggiungere la quale occorre effettuare un passaggio esposto. La vera vetta (4061) è poco più avanti sulla cresta. 3 di noi (Andrea, Domenico e Valerio) raggiungono la Madonnina, e 2 (Andrea e Valerio) salgono sul Roc (4026), che è considerata fra i 4000 alpini ufficiali, una cima secondaria.
Dal lato della Valsavarenche è possibile una salita relativamente semplice fino in vetta. Dalla cima si gode un panorama straordinario, dominato dall'imponente arco delle Alpi Piemontesi.
Percorso:
1° giorno) si attraversa il ponte sul torrente Savara e si sale su una mulattiera con stretti tornanti in boschi di larici (sentiero 5) e si raggiunge l'alpeggio di Lavassey (2194) poi, il bosco si dirada fino a raggiungere un pianoro (2600), un ultimo strappo ci porta al rifugio Chabod (2750)
2°giorno) Dal rifugio si sale sulla morena divisoria dei ghiacciai di Moncorvè e di Laveciau, fino a salire sul ghiacciaio di Laveciau dove (qt 3150) si calzano i ramponi. Si risale il vallone del ghiacciaio, con tratti di notevole pendenza, seguendo la traccia (i crepacci sono ancora chiusi) sino a raggiungere il colle della Schiena d'Asino, dove ci si immette nel ghiacciaio del Gran Paradiso e si incontra la traccia che sale dal Vittorio Emanuele (qt 3730). La salita prosegue costeggiando la base del Roc; un ultimo pendio nevoso porta alla rocciosa cresta di vetta (4061). In discesa si ripercorre la via di salita fino al colle e si segue la traccia che porta al Rifugio Vittorio Emanuele II (2735). Da qui si scende (sentiero 1) fino a Pont (1960), località 2km a monte dal punto di partenza.
Tempi di percorrenza:
1°giorno) partenza ore 13.30, arrivo ore 16.00 = 2h30’, 5,3km
2°giorno) partenza ore 5.00, in vetta ore 9.30, discesa ore 10.30, al rifugio Vittorio Emanuele ore 13.00, sosta, ripartenza ore 13.30, a Pont ore 15.00. Salita 4h30’ 5,8km; discesa 4h00’ 9,8km (senza le soste)
Dislivello: 1°giorno) 916 su. 2° giorno) 1300 su, 2100 giù
Difficoltà: 1°giorno) T2. 2° giorno) PD (II/35°) (difficoltà alpinistiche)
Partecipanti: 32 di cui: 2 al rifugio Chabod (Pere, Lucia) 5 alla traversata tra i due rifugi (Adelchi, Viviana, Marina, Patrizia, Cecilia) 7 al colle della Schiena d’asino (Giulio, Carla, Mario, Silvano, Luigi, Emilio, Mauro) 18 alla cima (Andrea, Dario, Ezio, Paolo, Giuseppe, Stefano, Gianmarco, Valerio, Giuseppe, Domenico, Fabio e Roberto Chiesa, Roberto di Novara, Luca, Luciano, Massimo, Leo, Roberto)
Meteo: Coperto, nuvole alte, senza sole, ma limpido. Forte vento gelido dal colle della Schiena d’asino in su
Note: Numerose cordate sul percorso e “ingorgo” sulle rocce della Madonnina, tradizionale vetta del Gran Paradiso (4058), per raggiungere la quale occorre effettuare un passaggio esposto. La vera vetta (4061) è poco più avanti sulla cresta. 3 di noi (Andrea, Domenico e Valerio) raggiungono la Madonnina, e 2 (Andrea e Valerio) salgono sul Roc (4026), che è considerata fra i 4000 alpini ufficiali, una cima secondaria.
Tourengänger:
morgan

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