Val di Mello
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Passeggiata estiva in una delle più belle valli dell’intero arco alpino.
Inizio dell’escursione: ore 8:00
Fine dell’escursione: ore 15:30
Temperatura alla partenza: 16°C
Temperatura al rientro: 24°C
Raggiunta la Valtellina da sud, la si percorre superando Morbegno, fino ad Ardenno - Masino. Si lascia allora la Strada Statale 38 per imboccare la Statale 404 in un ambiente selvaggio, molto suggestivo.
Superato Filorera ecco apparire con la sua immensa mole il Sasso di Remenno, meta classica per gli amanti dell'arrampicata, che attira appassionati da tutta Europa.
Tappa d’obbligo per osservare con ammirazione gli agili arrampicatori che affrontano le pareti strapiombanti di questo monolito a forma di pentagono, che costituisce una delle più note palestre d’arrampicata d’Europa.
Il Sasso di Remenno, costituito di ghiandone, ha un’altezza che varia da 25 a 45 m di altezza.
La sua sommità, costituita da un pianoro ricoperto di erba e betulle, è raggiungibile attraverso diverse “vie” di scalata, scoperte, a partire dagli anni ‘20, nel corso di diversi anni. Oggi, sul Sasso Remenno e sui suoi satelliti si possono contare ben 200 itinerari di scalata con gradi di difficoltà differenti. Viene chiamato dagli abitanti locali “Preda de Remenn”; negli anni passati furono proprio gli abitanti del luogo ad intagliare sulla parete Ovest una serie di gradini da utilizzare per raggiungerne la sommità, “sfruttarne” il boschetto di betulle e farvi pascolare le capre; non di rado ancora oggi le si vedono scorazzare sulle pareti strapiombanti.
Proseguendo oltre si giunge all'abitato di San Martino (923 m).
Conviene parcheggiare in questa interessante località di soggiorno e proseguire a piedi o con uno Bus navetta, che permette di raggiungere velocemente i primi insediamenti della splendida Val di Mello.
La giornata è serena e permette di ammirare le imponenti pareti di granito delle montagne circostanti. Leggiamo una guida della valle sorseggiando un caffè nella piazzetta del villaggio:
“La Val Masino ha il vanto di essere una delle località delle Alpi in cui è nato l’alpinismo. Uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito, una catena di montagne che si estendono per 50 km, fino a più di 3600 m di quota. Già nel 1862 E.S. Kennedy conquistò la vetta del Monte Disgrazia (3680 m) partendo dai Bagni di Masino”.
Il pullmino ci lascia in una zona pianeggiante, ai bordi del fiume Mello: un incanto!
Il colore delle limpidissime acque, i secolari larici e i bastioni di granito che dal versante sinistro precipitano sul fondovalle ci affascinano sin dal primo sguardo.
In fondo alla valle svetta il Monte Disgrazia (3680 m).
La maggior parte dei turisti si ferma qui per un rinfrescante bagno nelle acque smeraldine del torrente. Come resistere ad una tale tentazione?
Ci troviamo sul “Sentiero LIFE dal Cigno alla Pernice Bianca”; una traversata di sei giorni promossa dall’E.R.S.A.F., Ente Regionale della Regione Lombardia per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, dal Pian di Spagna alla piana della Val Torreggio, in Valmalenco, ai piedi dei Corni Bruciati.
La Valle, comunque, è diventata famosa soprattutto per l’arrampicata. In questa zona, a metà degli anni settanta, è nato un nuovo modo di intendere la montagna: il sassismo. Oltre ai macigni del fondovalle, si scalano le pareti strapiombanti, aprendo nuove vie.
I nomi assegnati a tali vie sono decisamente fantasiosi: “Oceano Irrazionale”, “Precipizio degli Asteroidi”, “Luna nascente”, “Specchio di Archimede”, “Altare”, “Sperone Mark”, “Tempio dell’Eden”, “Dimore degli Dei”, “Scoglio delle metamorfosi”, “Sponde del Qualido”, “Brontosauro”, “Sperone della magia”, …
Su queste pareti e su questi massi, a partire dal 2004 si tiene, ogni primavera, il Melloblocco, raduno internazionale di sassisti, che attualmente vede circa 2000 iscritti.
Proseguiamo osservando i grossi macigni rovinati a valle ed i rustici degli insediamenti Ca’ di Rogni (1019 m), Ca’ di Panscer (1061 m), Ca’ di Carna (1076 m), Capanna Piana (1092 m), Rasica (1148 m).
Alcuni agriturismi offrono piatti tipici, con possibilità di pranzare all’aperto. Di tanto in tanto si alza lo sguardo per osservare con il binocolo le imprese degli audaci alpinisti, mentre affrontano le strapiombanti pareti di granito.
Per questioni di tempo, la nostra passeggiata deve fermarsi alle prime rampe della Val Torrone, di fronte a delle splendide cascatelle del fiume Mello.
Si è trattato di una perlustrazione per conoscere la zona. Ci ripromettiamo di tornare in questa valle, per percorrere anche i sentieri alti e per visitare alcuni rifugi, in particolare il Rifugio Gianetti (2534 m), alle pendici del mitico Pizzo Badile (3308).
Prima di scendere a valle, tappa d’obbligo a Filorera per acquistare la tipica Slinzega della Valtellina, una leccornia che ci allieterà la serata.
Post scriptum.
Il 27 gennaio 2009 il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità l’istituzione della Riserva Naturale di Val di Mello.
Partecipanti: Lore e siso

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