Poncione di Cabbio (1263 m) dalla valle dei lupi
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Escursione in Val Luasca (“valle dei lupi”) parzialmente sulla neve.
La Val Luasca è una valle laterale alla Valle di Muggio, che da Cabbio conduce al Passo del Bonello. È la via più comoda che congiunge la Valle di Muggio con la Valle d’Intelvi.
Inizio dell’escursione: ore 8:00
Fine dell’escursione: ore 13:30
Temperatura alla partenza: 7°C
Temperatura al rientro: 12°C
L’escursione inizia dal piazzale della Chiesa di Cabbio (670 m).
Cabbio, comune autonomo fino al 2009, fa parte ora del Comune Breggia, istituito dal Governo ticinese con l’aggregazione di sei comuni della sponda sinistra della Valle di Muggio.
Tra i cittadini illustri di Cabbio e Muggio spiccano per celebrità i Cantoni, una famiglia di capomastri e architetti che operò soprattutto in Liguria (vedi Palazzo Ducale di Genova) e in Lombardia (vedi Villa Olmo a Como; il Palazzo Serbelloni a Milano; il Palazzo Vailetti a Bergamo). L’esponente più famoso del casato fu Simone Cantoni.
Cabbio è sede del Museo etnografico della Valle di Muggio.
Partiamo alle 8 in punto dalla Chiesa di Cabbio. Superata una casa con un grande arco e alcuni tocchi di originalità artistica, imbocchiamo una strada agricola, asfaltata solo a tratti, che si addentra nella Valle Luasca.
Il percorso si sviluppa quasi completamente in un bosco di faggi fino all’Alpe Bonello (1100 m), che raggiungiamo in circa 1 h e 15 min.
Poco prima dell’alpeggio comincia la copertura nevosa, frammista a fango. Siamo accolti da alcuni cani e da due gatti di razza, molto socievoli e invidiosi delle coccole riservate agli altri. Altri cani, da caccia, si fanno sentire dal loro recinto.
L’alpeggio, gestito dal proprietario, è stato trasformato in un’azienda agricola abitata stabilmente, che funge anche da agriturismo.
Nella stalla 26 mucche e alcune capre creano molto lavoro ai due giovani alpigiani.
Affresco fotografato a Vallera.
Decidiamo di fare una capatina alla vicina Alpe della Bolla (1090 m), che da parecchio tempo non visitavamo. Anche qui è un cane che fa gli onori di casa. Alcune mucche sono già al pascolo, fra le chiazze di neve. La bolla, per contro, è ancora sotto la coltre nevosa. Si stanno eseguendo lavori di riattazione degli edifici e riparazioni di strumenti legati alla pastorizia, compresi congegni meccanici.
Torniamo all’Alpe Bonello e continuiamo fino al Passo Bonello (1108 m), con la bella casa delle guardie di confine, che ci sembra in ottimo stato. Raggiunto il confine di stato, seguiamo il crinale boschivo, che funge da spartiacque tra la Vallaccia e la Val Luasca, salendo in direzione SE fino alla cima più alta della giornata. Qui le ciaspole ci sarebbero d’aiuto. In circa 25 min raggiungiamo il Poncione di Cabbio (1263,4 m), una cima che con il bel tempo offre un panorama di prim’ordine, in particolare sul bellissimo Sasso Gordona (1410 m). Stranamente, la linea di confine si stacca ora dal crinale e lo segue parallelamente a circa 150 metri a valle, sul versante della Val Cugnolo. Probabilmente l’anomalia è legata ad una controversia nata in seguito a diritti sul pascolo.
In circa 15 min scendiamo al Rifugio Prabello (1201 m), posto sul Passo di Prabello, ai piedi del Sasso Gordona.
La cima, che non raggiungo più da diversi anni, è invitante. La neve che ricopre la parte più ripida ci suggerisce tuttavia che oggi non è la giornata ideale per scalarla.
Mangiamo un boccone su una panchina esterna del Rifugio, ancora chiuso per la stagione invernale, con lo sguardo sulla cresta occidentale del Sasso Gordona e sul Passo di Prabello.
Questa era una zona di bricolle e contrabbandieri. Una zona dove i contrabbandieri cercavano di eludere il controllo delle forze dell’ordine a colpi di ingegno e di trucchi. Nel Mendrisiotto è nota a tutti la famosa canzone nella quale si cita il Sasso Gordona.
La canzone dello spallone
Eravamo in cinque fratelli
tutti quanti lo stesso mestiere,
su e giù per i sentieri,
e la bricolla noi vogliam portare.
Il primo passo che noi abbiamo fatto
abbiam salito il Sasso Gordona
e la finanza gridava alt e molla
e la bricolla noi abbiam lasciato.
E la bricolla che noi abbiam lasciato
avrà il valore di cento mila lire
e alla finanza noi manderemo a dire
che le altre quattro noi le abbiam salvate!
Un sentiero innevato ci permette di ritornare fino al crinale meridionale del Poncione di Cabbio, che seguiremo passando dal Dosso d’Arla (1170 m), da Batuela, da Croce, Vallera, fino a chiudere il circuito a Cabbio.
La bellezza delle creste settentrionale e meridionale del Poncione di Cabbio mi suggerisce di inserire sin d’ora questo itinerario nel programma delle ciaspolate per il prossimo inverno.
Tempo di salita: 2 h 15 min (compresa la deviazione all’Alpe della Bolla)
Tempo totale: 5 h 30 min
Tempi parziali
Cabbio (670 m) – Alpe Bonello (1100 m): 1 h 15 min
Alpe Bonello (1100 m) – Alpe della Bolla (1090 m): 10 min
Alpe della Bolla (1090 m) – Passo del Bonello (1149 m): 15 min
Passo del Bonello (1149 m) – Poncione di Cabbio (1263 m): 25 min
Poncione di Cabbio (1263 m) – Rifugio Prabello (1201 m): 15 min
Rifugio Prabello (1201 m) – Dosso d’Arla (1170 m) - Cabbio (670 m): 2 h 10 min
Dislivello teorico: 593 m
Sviluppo complessivo: 10,7 km
Difficoltà: T2
SLF: 1 (debole)
Copertura della rete cellulare: buona
Partecipanti: Lore e siso

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