Monte Bolettone (1320 m) e Buco del Piombo
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Panoramica cima nel Triangolo Lariano.
Il Triangolo Lariano è una porzione di territorio racchiusa fra i due rami del Lago di Como, ha per vertice la punta di Bellagio e per base una catena di monti dalle forme per lo più tondeggianti e dolci che si affacciano sull'Alta Brianza e i suoi laghi.
Inizio dell’escursione: ore 8:15
Fine dell’escursione: ore 13:40
Temperatura alla partenza: 2°C
Temperatura al rientro: 5°C
Superato il valico di Chiasso Strada, attraversiamo velocemente Como e imbocchiamo la strada provinciale Briantea (SP 342). In circa 25 minuti d’auto da Chiasso arriviamo ad Albavilla. Il borgo, attraversato dal torrente Carcano, s’affaccia sull’Alta Brianza e il Piano d’Erba. Il comune è nato solo nel 1928 quando si decise di unire i paesi limitrofi di Vill’Albese e di Carcano. Per quanto minuscolo il paese vanta nobili ed antiche origini come attestano i reperti d’epoca romana trovati nel suo territorio. Il nostro pensiero corre tuttavia ad un suo illustre cittadino, lo scrittore e librettista Giuseppe Carpani (Vill’Albese, 29.12.1751 – Vienna, 22.01.1825). Carpani fu un grande estimatore di Haydn, alla cui figura dedicò “Le Haydine”, ossia lettere sulla vita e le opere di Franz Joseph Haydn.
Dalla rotatoria presso il supermercato all’inizio del paese, seguiamo il segnavia che indica la strada in salita verso la frequentatissima Alpe del Viceré (circa 5,7 km), chiamata anche Alpe Turati o Alpe Parravicini.
L’Alpe del Viceré, nel Comune di Albavilla, deve il suo nome a Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e da lui nominato Viceré d’Italia. Nel 1810, durante il suo vice regno, il principe acquistò l’ampio pianoro sui contrafforti del Monte Bolettone - oggi chiamato appunto “Alpe del Viceré” - per farvi costruire un grande fabbricato da destinare a soggiorno estivo dei suoi famosi e preziosi cavalli. In seguito, dopo alterne vicende, la zona passò in proprietà al Conte Turati (da cui fu detta “Alpe Turati”) e divenne poi un alpeggio per la “carica” del pascolo stagionale, mentre la struttura fu trasformata in albergo per villeggianti, soprattutto milanesi (Albergo “La Salute”). Negli anni Trenta del secolo scorso, per la salubrità dell’aria e per la posizione di questi luoghi, nelle immediate vicinanze venne costruito un Campeggio dell’Opera Nazionale Balilla, che poi fu trasformato in un grande villaggio alpino. Durante le fasi più cruciali della Seconda Guerra Mondiale, qui alloggiarono l’Accademia Navale, l’Accademia Aeronautica e le “SS” italiane; il villaggio venne successivamente distrutto da bombardamenti aerei degli Anglo-americani il 4, 5, 7 febbraio e soprattutto il 19 marzo 1945.
Oggi l’Alpe del Viceré è un piccolo parco che dispone di parcheggi, barbecue in pietra, tavoli e panchine in legno; la vicina presenza poi di ristoranti tipici e rifugi alpini, soddisfa le aspettative dei più esigenti e degli appassionati di trekking.
L'area è diventata famosa anche sotto il profilo paleontologico per l'affioramento di una quantità di ammoniti, molluschi cefalopodi marini fossili. Un terzo motivo d'interesse è rappresentato dalla ragnatela di grotte che i fenomeni carsici hanno scavato nelle montagne tra l'Alpe del Viceré e il Buco del Piombo, costituendo il terreno amico di speleologi e naturalisti.
La strada passa di fronte all’ex Albergo La Salute (859 m). Parcheggiamo l’auto nell’ampio parcheggio all’Alpe del Viceré (in estate, nei fine settimana, a pagamento).
In fondo all’Alpe imbocchiamo una carrareccia in parte sterrata e in parte bitumata. Oltrepassato il Rifugio Cacciatori, la pendenza aumenta gradualmente, senza raggiungere tuttavia percentuali considerevoli. In circa 2,2 km raggiungiamo la Capanna Mara (1125 m), che gode di uno splendido panorama sulla sottostante Val Bova e sui laghi briantei. Poche decine di metri più in alto, si arriva alla Bocchetta di Lemna (1167 m), posta sulla dorsale. Dalla Capanna Mara al Monte Bollettone ci sono ancora circa 2,5 km di salita, a tratti nel bosco, e in parte sul crinale, con splendidi panorami.
Le nuvole che coprono ancora il cielo ad oriente e a meridione non ci impediscono di ammirare le meravigliose catene montuose dall’Appennino Tosco-Emiliano alle Alpi Cozie, alle Alpi Pennine, alle Alpi Lepontine, alle Alpi Bernesi, alle Alpi Retiche e alle Orobie.
Il tracciato è ricoperto quasi completamente da neve gelata, che, in mancanza di ramponi da passeggio, impone una certa prudenza.
Sia la Capanna Mara che il Rifugio Bolettone sono oggi chiusi. Peccato, avremmo gradito un buon caffè o un piatto caldo consumato in uno dei tipici rifugi di questi bei crinali dell’Alta Brianza.
Con il passare delle ore gli escursionisti aumentano in modo esponenziale. Salgono da ogni versante e si concentrano sulle cime: sembra di assistere ad una scampagnata di ferragosto. Dalle nostre parti, in Svizzera, non siamo abituati a frequenze di questa portata. In Alta Brianza pare che nei fine settimana sia la normalità. La parlata di questi escursionisti ci è molto famigliare, è un dialetto molto simile a quello ticinese: che bello, è come sentirsi a casa!
Per la discesa, scegliamo un nuovo percorso, che passa in prossimità della storica Torre del Broncino (1077 m) o meglio presso i resti della stessa.
Nel frattempo il cielo si è completamente rasserenato: un piccolo rammarico per aver perso l’occasione di fotografare panorami con una perfetta illuminazione. All’arrivo all’Alpe del Viceré notiamo che l’ampissimo parcheggio si è completamente riempito d’auto. Una massa incredibile di persone inizia ora l’escursione; famigliole con bambini trascinati a tutta forza da papà un po’ nervosetti; urla per richiamare bambini che giustamente cercano di divertirsi sulla neve; cani che sfuggono al controllo dei padroni; … siamo ritornati alla civiltà!
Ci convinciamo che la scelta di aver iniziato la gita di buon mattino sia quella giusta!
L’escursione al Monte Bolettone si può abbinare alla visita al Museo Buco del Piombo: una cavità di estremo interesse naturalistico e storico, aperta purtroppo solo nella bella stagione.
Allego alcune foto che si riferiscono ad una visita guidata al Buco del Piombo, che ho effettuato il 9 maggio 2008.
Tempo di salita: 2 h
Tempo totale: 5 h 25 min
Tempi parziali
Alpe del Viceré (904 m) – Capanna Mara (1125 m): 1 h
Capanna Mara (1125 m) – Monte Bolettone (1320 m): 1 h
Dislivello teorico: 416 m
Sviluppo complessivo: 7,3 km
Difficoltà: T1/T2
Copertura della rete cellulare: molto variabile, con tratti senza segnale
Partecipanti: Daniele e siso
Siamo ormai alla fine dell’anno: è tempo di bilanci.
Escursioni effettuate nel 2009: 41 (25 estive, 15 con le racchette da neve, 1 con le pelli di foca).
Giorni con sci su pista: 14.
La più bella escursione con le racchette da neve: Monte Bisbino (1325 m).
La più bella escursione con le pelli di foca: Föisc (2208 m).
La più bella sciata su pista: Ischgl (Tirolo).
La più bella escursione estiva: Pizzo di Cassimoi (3128 m).
Giorni passati in montagna nel 2009: 55
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